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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-02142024-183102


Tipo di tesi
Tesi di dottorato di ricerca
Autore
SCACCUTO, ALESSANDRA
URN
etd-02142024-183102
Titolo
La sessualità animale nell’Antichità greco-romana: scienza, morale e immaginazione
Settore scientifico disciplinare
L-FIL-LET/05
Corso di studi
SCIENZE DELL'ANTICHITA' E ARCHEOLOGIA
Relatori
tutor Prof.ssa Franco, Cristiana
tutor Prof. Zucker, Arnaud
Parole chiave
  • Varro
  • antichità
  • Oppian
  • Columella
  • Plinio
  • sessualità
  • storia della zoologia
  • antropologia del mondo antico
  • zooantropologia
  • Aristotle
  • Elian
  • Pliny
  • sexuality
  • zooanthropology
  • history of zoology
  • anthropology of the ancient world
  • Plutarco - classics
  • Oppiano
  • Columella
  • Varrone
  • Aristotele
  • Eliano
Data inizio appello
23/02/2024
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
23/02/2027
Riassunto
L'obiettivo di questa ricerca è ricostruire le rappresentazioni del comportamento sessuale degli animali nelle zoologie antiche. A tal fine, abbiamo definito un corpus di testi greci e latini, costituito dai trattati zoologici di Aristotele, dal De re rustica di Varrone, dal De re rustica di Columella, dalla Naturalis historia di Plinio il Vecchio, dai trattati sugli animali di Plutarco (soprattutto De sollertia animalium e Gryllos), dal De natura animalium di Eliano, dagli Halieutica di Oppiano di Cilicia e dai Cynegetica dello Ps.-Oppiano.

Nell'antichità, la sessualità animale era spesso presentata come espressione di una sessualità originaria, opposta a quella umana, descritta come moralmente e socialmente costruita o addirittura pervertita. Gli animali sono invocati come modello di riferimento, per misurare i comportamenti umani rispetto ad un esempio considerato omogeneo e intatto. Tuttavia, il comportamento sessuale degli animali è caratterizzato da una notevole diversità, di cui questo approccio tiene troppo poco conto. Al contrario, questo carattere variegato è ben attestato nei testi zoologici antichi. Nel nostro studio abbiamo scelto di non soffermarci soltanto sulla rappresentazione idealizzata di una sessualità animale intatta ed esemplare, prestando particolare attenzione alle pratiche specifiche attestate dai passi che descrivono i comportamenti sessuali degli animali in quanto tali e non solo come specchio della sessualità umana. Se evitiamo questi pregiudizi interpretativi, possiamo constatare che le nostre fonti attribuiscono ad altri animali comportamenti che molto spesso sono considerati puramente culturali e umani, come la sessualità a scopo ricreativo.

Questa riflessione sulla sessualità animale è stata arricchita da un approccio interdisciplinare che unisce la critica letteraria e la filologia a metodologie e riflessioni mutuate dall'antropologia, dall'etologia, dagli studi sulle sessualità e dagli Human-Animal Studies.



The aim of this study is to reconstruct the representations of animal sexual behaviour in the ancient zoologies. To this end, we have defined a corpus of Greek and Latin texts, consisting of Aristotle’s zoological treatises (mainly History of Animals and Generation of Animals), Varro’s On Agriculture, Columella’s On Agriculture, Pliny the Elder’s Natural History, Plutarch’s treatises on animals (mainly On the Cleverness of Animals and Whether Beasts Are Rational), Elian’s On the Characteristics of Animals, Oppian of Cilicia’s Halieutica and Oppian of Apamea’s Cynegetica.

In Antiquity, animal sexuality was often presented as the expression of an original sexuality opposed to that of humans, which was described as morally and socially constructed or even perverted. Animals are invoked as a reference model, a touchstone, to measure human behaviours against a homogenous pattern that is considered to be intact. However, the sexual behaviour of animals is characterised by a considerable diversity, which is too poorly taken into account by this approach. Nonetheless, this diversity is well attested in ancient zoological texts. In our study, we wanted to go beyond the simplistic and idealised doxa of a naïve animal sexuality, by paying special attention to the particular and specific practices attested by passages which describe animals sexual behaviours as such and not just as a mirror of human sexuality. If we avoid these biases of interpretation, we can see that our sources attribute behaviours that are very often considered to be purely cultural and human to other animals, such as sexuality for recreational purposes.

This reflection on animal sexuality has been enriched by an interdisciplinary approach combining literary criticism and philology with methodologies and reflections borrowed from anthropology, ethology, Sexuality Studies and Animal Studies.

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