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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-02132019-095721


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM6
Autore
DI TOMMASI, CHIARA
URN
etd-02132019-095721
Titolo
L'Ecocardiografia da stress nella cardiopatia ischemica cronica: focus sull'atrio sinistro
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Dott.ssa Morrone, Doralisa
Parole chiave
  • ecocardiografia da stress
  • cardiopatia ischemica cronica
  • atrio sinistro
Data inizio appello
12/03/2019
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
12/03/2089
Riassunto
Introduzione
L’atrio sinistro è la cavità cardiaca localizzata posteriormente. Presenta funzioni correlate al riempimento ventricolare sinistro, durante il ciclo cardiaco, agendo da riserva del sangue proveniente dalle vene polmonari, da sistema di conduzione del sangue dall’atrio al ventricolo guidato da gradiente pressorio e da sistema di pompa tramite contrazione attiva con cui spinge il sangue nel rispettivo ventricolo.
È nota anche la sua funzione di controllo del volume di sangue circolante, tramite la presenza di meccanocettori che inducono vasodilatazione delle arteriole afferenti con aumento della filtrazione glomerulare e inibiscono il rilascio dell’ormone ADH a livello ipotalamico, aumentando la diuresi. Lo stretch di parete indotto dall’aumento del volume sulle pareti atriali determina il rilascio di peptidi natriuretici atriali (ANP), con funzione natriuretica.
Può, per meccanismi fisiopatologici concomitanti, andare incontro ad incremento di dimensioni e questo ne determina un incremento complessivo del rischio cardiovascolare. In particolare, la dilatazione atriale può determinare aumentato rischio di FA, di stroke, e può rappresentare un fattore predittivo di disfunzione diastolica.
Materiali e metodi
Nel nostro studio abbiamo valutato i pazienti con indicazione all’ecocardiografia da stress, metodica di imaging che permette la valutazione della risposta contrattile miocardica e della motilità di parete regionale e globale, durante una condizione di stress indotto da esercizio fisico o da somministrazione farmacologica, ed abbiamo valutato come variano le dimensioni dell’atrio sinistro durante le fasi di riposo, stress e recupero.
Al termine dell’esame, abbiamo quindi misurato il volume atriale sinistro durante i tre steps tramite la tecnica di Simpson biplane nelle acquisizioni in 4 e 2 camere, servendoci poi di una valutazione della variabilità intraosservatore e interosservatori delle misure prese.
A queste informazioni abbiamo aggiunto quelle ottenute con l’ecografia polmonare, eseguita con 4 scansioni a livello dell’emitorace anteriore destro e sinistro negli spazi compresi tra la linea emiclaveare e la linea ascellare anteriore e tra ascellare anteriore e ascellare media, in cui siamo andati alla ricerca delle Linee B, linee iperecogene verticali indicative di congestione polmonare.
Conclusioni
Con il nostro studio abbiamo dimostrato la fattibilità della valutazione del volume atriale durante un esame ordinario di ecocardiografia da stress, potendo quindi considerare questa metodica uno strumento valido per la determinazione delle dimensioni della cavità atriale, al pari della RM.
La risposta dilatativa della cavità atriale è stata più evidente in concomitante presenza di Linee B, di diabete e di originarie dimensioni ridotte della camera.
Queste osservazioni sono in linea con la principale causa di dilatazione atriale osservata in condizioni di disfunzione diastolica che può peggiorare in condizioni di stress per cui si avranno più reperti ecografici di linee B, o può essere presente in condizioni di riposo nel caso di diabete.
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