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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-02132017-221935


Tipo di tesi
Tesi di dottorato di ricerca
Autore
BOCCARDI, ANDREA
URN
etd-02132017-221935
Titolo
La governance degli enti non profit. L'esperienza delle Misericordie Toscane nel contesto socio-sanitario. The governance of non-profit organizations: The experience of Tuscan Misericordie in the socio-health sector.
Settore scientifico disciplinare
SECS-P/08
Corso di studi
ECONOMIA AZIENDALE E MANAGEMENT
Relatori
tutor Prof. Ciappei, Cristiano
tutor Dott. Pellegrini, Massimiliano
commissario Prof.ssa Kudo, Hiroko
commissario Prof. Pisani, Michele
commissario Prof. Antonelli, Valerio
Parole chiave
  • governance
  • governance
  • Non-profit
  • NPO
  • sostenibilità
  • sustainability
  • volontariato
  • volunteering
Data inizio appello
23/02/2017
Consultabilità
Completa
Riassunto
La presente tesi di dottorato ha per oggetto la governance degli enti non profit con particolare riferimento all’esperienza delle Misericordie nel contesto socio-sanitario toscano. In molti paesi il settore non profit, o terzo settore, è cresciuto rapidamente sia per dimensioni che per rilevanza negli ultimi decenni e il tema della governance suscita elevato interesse in letteratura ed è avvertito come rilevante da parte degli operatori del settore. Nel settore non profit gli studi sulla governance hanno avuto uno sviluppo deciso soltanto a partire dagli anni duemila, focalizzandosi però su argomenti specifici e principalmente sull’efficacia del board e, pertanto, ci sono ancora numerose tematiche da approfondire e gap nella letteratura da colmare.
In primo luogo, si rileva una eccessiva focalizzazione delle ricerche sul board e conseguentemente sono stati ignorati gli altri sistemi di governance, quali, la normativa, gli organi di controllo, il ruolo degli stakeholders interni ed esterni, i meccanismi informali. Pertanto appare necessario sviluppare le ricerche secondo una concezione allargata di governance, che comprenda sia gli aspetti formali, quali, la normativa, gli organi di governo e il loro funzionamento; sia gli aspetti informali, quali, i codici, le norme sociali, l’etica e la reputazione. In questa prospettiva, si rileva anche che poche ricerche si sono concentrate su specifici stakeholders, come, per esempio, fondatori, finanziatori, beneficiari e volontari, che costituiscono stakeholders critici per le organizzazioni non profit. Di conseguenza, appare necessario anche un approfondimento degli studi su tali categorie di stakeholders, con particolare riferimento ai loro interessi e alle loro relazioni con il board e i manager.
In secondo luogo, le ricerche sulla governance degli enti non profit utilizzano principalmente metodologie quantitative, ignorando approcci qualitativi e alcune tematiche che richiederebbero quest’ultimo tipo di approccio e una analisi in profondità, come, per esempio, i processi di governance, l’influenza di identità e storia, gli aspetti etici e politici.
Inoltre, si rileva che i temi di governance approfonditi dalla letteratura internazionale sono quelli tipici delle grandi organizzazioni non profit, tra i quali segnaliamo le relazioni con il management e lo staff, le performance economiche, l’efficienza e l’efficacia organizzativa, nelle grandi istituzioni sanitarie, culturali e sociali. Pertanto, un altro limite della letteratura internazionale sulla governance degli enti non profit è quello di essere eccessivamente focalizzata sulle grandi organizzazioni collocate negli Stati Uniti o nel Regno Unito, trascurando lo studio di altri contesti.
Innanzitutto, il presente studio intende contribuire alla letteratura proponendo una concezione allargata della governance degli enti non profit che, oltre a esaminare il funzionamento del consiglio di amministrazione, si soffermi ad analizzare anche altri temi di governance rilevanti per gli enti non profit, quali, per esempio, l’attribuzione dei diritti di proprietà, la composizione e il funzionamento degli organi di governo, gli organi e i meccanismi di controllo, il ruolo degli stakeholders, nonché gli aspetti politici ed etici della governance.
In quest’ottica, dopo aver revisionato la letteratura di riferimento e aver evidenziato i principali filoni di ricerca, viene proposta una interpretazione della governance degli enti non profit secondo una concezione allargata della teoria dell’agenzia, integrata con la teoria stakeholder, al fine di evidenziare che nelle organizzazioni non profit tutti gli stakeholders possono essere considerati come principali nella relazione di agenzia principale-agente. L’integrazione di una teoria allargata dell’agenzia con la teoria stakeholder evidenzia come il concetto di proprietà in riferimento alle organizzazioni non profit debba essere interpretato secondo una concezione allargata con riferimento a tutti gli stakeholders e, in generale, alla comunità, in ragione della funzione sociale svolta.
L’interpretazione degli enti non profit secondo una concezione allargata della teoria dell’agenzia integrata con la stakeholder theory rende particolarmente appropriata per gli enti non profit una visione essenzialmente “politica”, valida comunque anche per gli enti for profit, secondo cui le organizzazioni, in questo caso non profit, possono essere interpretate come un insieme di persone, ciascuna portatrice di interessi, potere, identità differenti. La visione politica della governance proposta evidenzia la necessità di integrare processi di governance orizzontali, centrati sul governo degli interessi e sul consenso, secondo il modello di Easton, (1965), con processi verticali, tra i quali spicca la relazione fondamentale tra la partecipazione degli stakeholders e la rispondenza secondo il modello di Eckstein e Gurr (1975), con quest’ultima intesa come la capacità degli organi di governo di agire in sintonia con gli interessi degli stakeholders.
Nell’ambito delle leve fondamentali della governance politica, l’approccio istituzionale evidenzia il ruolo fondamentale dell’identità. Infatti, secondo tale approccio, la governance ha il compito di sviluppare e mantenere identità organizzative che permettano di creare punti di riferimento costanti e ideali capaci di motivare gli appartenenti al gruppo e favorire la partecipazione.
Al fine di contribuire ad approfondire i gap della letteratura precedentemente evidenziati e in linea con l’interpretazione della governance degli enti non profit sopra delineata, nel presente studio sono state realizzate due ricerche empiriche che di seguito saranno brevemente introdotte.
In primo luogo, la ricerca contribuisce alla letteratura, studiando, nell’ottica della governance, una particolare categoria di stakeholders critici, ossia i volontari, che risultano essenziali ai fini della sopravvivenza delle organizzazioni non profit. Secondo questa prospettiva, è studiata la relazione tra governance, identità, partecipazione dei volontari ed efficacia organizzativa.
In merito alla figura dei volontari, si rileva che, sebbene la letteratura accademica economica e manageriale sia ricca di contributi in merito al volontariato e ai volontari, raramente si rilevano contributi che studiano i volontari nell’ambito della governance e della teoria di agenzia. Pertanto, il presente lavoro di ricerca intende contribuire alla letteratura sulla governance degli enti non profit con una analisi empirica sulla relazione tra governance e partecipazione dei volontari, al fine di verificare se la governance influenza la partecipazione dei volontari, espressa secondo l’impostazione di Hustinx (2005), in termini di dedizione, disponibilità e fedeltà. Per quanto riguarda la governance, si fa riferimento all’efficacia della governance come variabile da misurare con appositi strumenti di misurazione.
In particolare, la relazione tra governance e partecipazione dei volontari viene interpretata in base alla fondamentale relazione tra partecipazione e rispondenza, secondo la prospettiva della governance politica degli enti non profit. Inoltre, secondo l’approccio istituzionale, si attribuisce alla governance il compito fondamentale di sviluppare l’identità organizzativa, che appare in grado di influenzare positivamente la partecipazione degli stakeholders, ovvero, in questo caso, la partecipazione dei volontari. Pertanto, attraverso la presente analisi empirica si studia anche il ruolo dell’identità organizzativa nell’ambito della relazione tra governance e partecipazione dei volontari.
Infine, dal momento che la letteratura sulla governance degli enti non profit evidenzia che la governance è in grado di influenzare l’efficacia organizzativa, un ulteriore obiettivo di ricerca è quello di verificare empiricamente se la relazione tra governance e partecipazione dei volontari è in grado di influenzare l’efficacia organizzativa.
Al fine di perseguire i suddetti obiettivi di ricerca sono state formulate quattro ipotesi da verificare attraverso l’analisi dei modelli di equazioni strutturali:
Hp. 1) La governance e l’identità influenzano la partecipazione dei volontari, espressa in termini di dedizione, disponibilità e fedeltà;
Hp.2) La partecipazione dei volontari, influenzata dalla governance e dall’identità organizzativa, influenza a sua volta l’efficacia organizzativa espressa in termini di rispondenza ed efficacia sociale;
Hp.3) La partecipazione dei volontari svolge una funzione di mediazione nella relazione tra efficacia della governance ed efficacia organizzativa;
Hp.4) L’identità svolge un ruolo fondamentale nella relazione tra governance e partecipazione dei volontari.
Per testare le precedenti ipotesi di ricerca è stata realizzata una analisi empirica sulle Misericordie toscane, quali organizzazioni non profit operanti nel contesto socio-sanitario, attraverso la metodologia delle equazioni strutturali, ovvero Structural Equation Modeling (SEM), per analizzare 300 questionari raccolti tra i volontari delle Misericordie toscane. In questa prospettiva, al fine di studiare le relazioni tra governance, identità, partecipazione dei volontari ed efficacia organizzativa, sono utilizzati criteri di misurazione convalidati in letteratura.
La ricerca empirica attraverso l’analisi dei modelli di equazioni strutturali ha confermato le prime due ipotesi e ha evidenziato che l’efficacia della governance e l’identità esercitano una influenza causale significativa statisticamente e rilevante nei confronti della partecipazione dei volontari che, a sua volta, influenza l’efficacia organizzativa. Pertanto, la governance, influenzando la partecipazione dei volontari, è in grado di influenzare la loro fedeltà e la loro dedizione, con importanti implicazioni in termini di impegno dei volontari e di contrasto del fenomeno del turnover dei volontari in quanto maggior fedeltà e dedizione sembrano in grado di influire positivamente sulla “fidelizzazione” dei volontari.
Lo sviluppo del modello di equazioni strutturali ha permesso di testare la terza ipotesi e ha evidenziato che la partecipazione dei volontari svolge soltanto una funzione di mediazione parziale e moderata rispetto alla relazione tra efficacia della governance ed efficacia organizzativa. Pertanto, analizzando congiuntamente la seconda e la terza ipotesi si evince che la partecipazione dei volontari esercita un’influenza causale moderata nei confronti dell’efficacia organizzativa, mentre la variabile che maggiormente influenza l’efficacia organizzativa è l’efficacia della governance. È, quindi, opportuno sottolineare che ai fini dell’efficacia organizzativa delle organizzazioni non profit non è sufficiente sviluppare l’identità organizzativa e favorire la partecipazione dei volontari, ma si rende necessaria una governance efficace e capace di sviluppare le adeguate capacità organizzative, secondo quanto previsto dall’approccio istituzionale in cui la governance oltre a sviluppare le identità deve porsi anche l’obiettivo di sviluppare le capacità organizzative.
Infine, al fine di testare la quarta ipotesi, si è tenuto conto anche della relazione di influenza che può esistere tra governance e identità organizzativa ed è stato analizzato un modello di mediazione in cui l’identità organizzativa rappresenta la variabile di mediazione nella relazione tra efficacia della governance e partecipazione dei volontari. In questa prospettiva, le evidenze empiriche hanno confermato la quarta ipotesi, ovvero hanno evidenziato che l’identità organizzativa svolge un ruolo fondamentale nella relazione tra governance e partecipazione dei volontari. Infatti, l’identità organizzativa è una variabile di mediazione totale nella relazione tra governance e partecipazione dei volontari, indicando che la governance esercita un’influenza causale sulla partecipazione dei volontari attraverso l’influenza sull’identità organizzativa. Pertanto, l’efficacia della governance influenza positivamente la partecipazione dei volontari, come evidenziato anche nella verifica della prima ipotesi, ma tale influenza è mediata completamente dall’identità organizzativa.
La seconda ricerca empirica realizzata, invece, intende contribuire alla letteratura sulla governance degli enti non profit rispondendo al bisogno di ricerche qualitative in profondità e di casi di studio, con l’obiettivo di integrare i numerosi studi quantitativi.
Al fine di contribuire ad approfondire tale gap della letteratura, nella seconda ricerca empirica è stata realizzata un’analisi qualitativa della governance degli enti non profit attraverso la realizzazione di 11 casi di studio tra le Misericordie toscane e la successiva latent content analysis delle interviste in profondità, secondo l’approccio di Mayan (2009), al fine di evidenziare i principali aspetti della governance degli enti non profit.
In questa prospettiva, la presente ricerca qualitativa contribuisce alla letteratura, eccessivamente focalizzata sul board, assumendo una visione allargata della governance che, oltre a esaminare il funzionamento del consiglio di amministrazione, si sofferma ad analizzare anche altri temi di governance rilevanti per gli enti non profit, quali, per esempio, l’attribuzione dei diritti di proprietà, la democraticità, il controllo, gli altri organi di governo, il ruolo degli stakeholders e, soprattutto, i processi di governance e gli aspetti politici ed etici della governance. Infatti, questi ultimi aspetti si prestano a essere analizzati con metodologie qualitative come i casi di studio e la latent content analysis delle interviste. Nel dettaglio, la latent content analysis delle interviste ha evidenziato 5 temi che risultano particolarmente rilevanti per la governance delle organizzazioni non profit: democraticità; etica; controllo; identità; competenze. Tali 5 temi sono stati dettagliatamente analizzati e interpretati, offrendo importanti implicazioni pratiche agli operatori del settore.
In primo luogo, l’esame del tema della democraticità ha evidenziato che nell’attribuzione dei diritti di voto è necessario ricercare un equilibrio tra le esigenze di governabilità, palesate dagli operatori del settore, e la democraticità quale caratteristica essenziale e distintiva delle organizzazioni non profit. In merito, la ricerca empirica evidenzia che il coinvolgimento della comunità e dei volontari si traduce in una maggiore partecipazione, che determina maggior sostegno e contributi da parte della comunità e maggior impegno e fedeltà da parte dei volontari. Pertanto, in linea con numerose interpretazioni della stakeholder theory, il coinvolgimento degli stakeholders risulta sia un dovere etico, sia un’opportunità strategica al fine di ottenere il consenso e la legittimazione necessari per ottenere le risorse critiche e per la sopravvivenza, soprattutto per quanto riguarda gli enti non profit in cui le risorse provengono dalla comunità.
In secondo luogo, per le organizzazioni non profit risulta necessario integrare anche la dimensione etica all’interno della governance con particolare riferimento al rispetto delle norme legali e allo sviluppo di valori condivisi. In particolare, in riferimento al rispetto delle norme legali, le evidenze empiriche offrono due importanti contributi:
- primo, i casi di studio evidenziano che il rispetto delle norme legali e fiscali costituisce la principale motivazione per creare strutture organizzative complesse che separino le attività non commerciali da quelle commerciali;
- secondo, l’analisi empirica suggerisce che la normativa non sempre è conosciuta in modo adeguato, con il rischio che tale mancanza di conoscenza possa determinare scelte errate.
In terzo luogo, il tema del controllo riguarda diversi aspetti. Per prima cosa, sono proprio la ricerca e il mantenimento del controllo a contrapporsi alla democraticità ai fini dell’attribuzione dei diritti di voto, con la conseguenza di possibili benefici privati del controllo nel caso di assetti di controllo molto ristretti. Secondo, i casi di studio analizzati evidenziano che il controllo influisce insieme al rispetto delle norme legali sulla scelta della struttura organizzativa e sull’eventuale separazione tra attività non commerciali e commerciali. Un terzo aspetto rilevante in relazione al tema in questione, è rappresentato dal controllo sull’operato degli amministratori e sul perseguimento delle finalità istituzionali, che risulta debole per la mancanza di incisività degli organi di controllo e per il mancato controllo esercitato dai soci.
Un contributo fondamentale dell’analisi qualitativa è quello di confermare i risultati dell’analisi quantitativa, realizzata attraverso lo sviluppo di modelli di equazioni strutturali, evidenziando che la governance influenza positivamente l’identità organizzativa, che, sua volta, influenza la partecipazione dei volontari in termini di impegno, disponibilità e fedeltà, contrastando in parte il fenomeno del turnover dei volontari. In questa prospettiva, secondo l’approccio istituzionale, uno scopo fondamentale della governance deve essere quello di sviluppare l’identità organizzativa, nonché lo sviluppo della comunicazione che appare funzionale al precedente obiettivo. Leve fondamentali della governance al fine dello sviluppo dell’identità appaiono la definizione della missione istituzionale e degli obiettivi, nonché la formazione di valori condivisi.
Infine, sempre in linea con l’analisi quantitativa, un ulteriore importante contributo è quello di evidenziare la necessità di sviluppare le competenze organizzative e, in particolare, le competenze economico-aziendali del consiglio di amministrazione. A tal fine, è necessario prevedere momenti di formazione specifica per i membri del consiglio su temi prevalentemente economico-aziendali e manageriali.
In conclusione, è opportuno evidenziare che anche l’analisi qualitativa conferma la validità, ai fini della governance degli enti non profit, dell’approccio istituzionale che risulta finalizzato a sviluppare l’identità, la comunicazione e le capacità organizzative. In linea con l’analisi quantitativa, la governance favorisce lo sviluppo dell’identità organizzativa che, a sua volta, influenza positivamente la partecipazione dei volontari, che risulta fondamentale ai fini della sopravvivenza delle organizzazioni non profit. Lo sviluppo della comunicazione appare funzionale allo sviluppo dell’identità e delle relazioni. Infine, lo sviluppo delle capacità organizzative e, in particolare, delle competenze economico-aziendali del consiglio di amministrazione è essenziale ai fini dell’efficacia della governance e, conseguentemente, dell’efficacia organizzativa.

This Ph.D dissertation studies the governance of non-profit organizations (NPOs) by focusing on the experience of Tuscan “Misericordie” in the Italian socio-healthcare sector. In many countries, the non-profit sector – also known as the Third sector – has grown rapidly in size and importance and the issue of governance has increasingly aroused great interest both in scholars and in practitioners. In this context, the literature on NPOs governance is relatively new and mainly focused on specific topics such as the effectiveness of the board. Therefore, there are still many issues to be investigated and literature gaps to be filled.
Firstly, the studies in the academic literature are excessively focused on the board. Consequently, the literature has ignored other systems of governance, such as the law, the mechanisms of control, the role of internal and external stakeholders, and the informal mechanisms. Therefore, it seems necessary to theoretically build on an ‘enlightened’ notion of governance, which includes both the formal aspects – such as legislation, government bodies, and their functioning – and informal aspects – such as codes, social norms, ethics, and reputation. In this perspective, few studies have focused on specific stakeholders, i.e. founders, donors, beneficiaries and volunteers, which emerge as key NPOs’ stakeholders. Therefore, it seems necessary to better take in consideration these significant categories of stakeholders, with particular attention to their interests and relationships with the board and managers.
Second, studies on NPOs governance primarily use quantitative methods, thus ignoring qualitative approaches and some issues that require this type of approach and in-depth analysis, such as, for example, the processes of governance, the role of identity, and ethical and political aspects.
Furthermore, governance topics covered in the pertinent literature are typical of large NPOs, such as the relationships with management and staff, the economic performance, the organizational efficiency and effectiveness. Therefore, another literature limitation refers to an excessive focus on large NPOs located in the United States or in the United Kingdom, while neglecting NPOs present in other geographical areas.
To address these limitations, this study aims to contribute to the pertinent literature by proposing an ‘enlightened’ notion of NPOs governance to analyze related relevant governance issues, in addition to the effectiveness of the board of such entities. For example, the allocation of ownership and voting rights, the composition and functioning of the governing bodies, the mechanisms of control, the role of stakeholders, as well as political and ethical aspects of governance.
In this perspective, it is proposed an interpretation of the NPOs governance following an enlarged conception of the Agency Theory, which is integrated with the Stakeholder Theory, in order to highlight that in NPOs all stakeholders can be considered as the ‘principal’ in the principal-agent agency relationship. In this way, it is highlighted that in NPOs the ownership should be interpreted with all stakeholders and with the community-at-large.
The integration of the Agency Theory and the Stakeholder Theory invokes a political vision of NPOs in which organizations are interpreted as a set of persons, each bearer of different interests, power and identities. This political vision highlights the need to integrate horizontal and vertical processes of governance. On the one hand, the horizontal dimension of governance centered on the interests and consensus, according to the Easton model. On the other hand, the vertical dimension which includes the fundamental relationship between the participation of stakeholders and the responsiveness of the board according to the approach of Eckstein and Gurr. Furthermore, within the fundamental levers of political governance, the institutional approach of March and Olsen highlights the crucial role of identity.
Hence, the present study analyzes two empirical researches that will be introduced below.
Primarily, this research contributes to the literature by studying, within the governance issues, volunteers as a particular category of critical stakeholders. In fact, volunteers are essential for the survival of many NPOs and, although there are numerous studies on volunteers in economic and management literature, few researches studied volunteers within the governance and the Agency Theory. In particular, the relationship among governance, identity, participation of volunteers and organizational effectiveness will be addressed in the present analysis.
Therefore, the present study aims to contribute to the literature on NPOs governance through an empirical analysis concerning the relationship between the governance and the participation of volunteers. The purpose is to study whether the effectiveness of governance positively influences the participation of volunteers, which is interpreted according to Hustinx in terms of devotion, choosiness, and loyalty. Moreover, this empirical research analyzes whether the organizational identity plays a mediating role in the relationship between the effectiveness of governance and the participation of volunteers.
Finally, since the pertinent literature shows that governance is able to influence organizational effectiveness, another research goal refers to empirically test whether the relationship between governance and participation of volunteers is able to influence the organizational effectiveness.
To this purpose, four hypotheses were tested through structural equations modeling (SEM) on a sample of 300 volunteers of Tuscan “Misericordie”.
H1. NPOs governance and identity positively influence the participation of volunteers, expressed in terms of devotion, choosiness, and loyalty;
H2. The participation of volunteers positively influences NPOs organizational effectiveness expressed in terms of responsiveness and social effectiveness;
H3. The participation of volunteers significantly mediates the relationship between NPOs governance effectiveness and organizational effectiveness;
H4. Organizational identity significantly mediates the relationship between NPOs governance and the participation of volunteers.
Empirical evidences confirmed the first two hypotheses (H1 and H2) highlighting how NPOs governance effectiveness and organizational identity positively influence the participation of volunteers and the organizational effectiveness. Particularly, the effectiveness of governance positively influences volunteers’ loyalty and devotion thus increasing commitment and reducing turnover.
The development of the structural model has allowed to test the third hypothesis (H3) and showed that the volunteers’ participation partially mediates the relationship between the effectiveness of governance and organizational effectiveness. Therefore, the variable that most influences the organizational effectiveness is the effectiveness of governance. Consistently with the institutional approach, NPOs governance should develop effective organizational capabilities in addition to the organizational identity.
Finally, empirical evidences confirmed the fourth hypothesis (H4) thus highlighting that the organizational identity plays a fundamental role in the relationship between the governance and the participation of volunteers. In fact, the organizational identity fully mediates the relationship between the governance and the participation of volunteers, thus indicating that NPOs governance has a significant influence on the participation of volunteers through its influence on the organizational identity. The effectiveness of governance positively affects the participation of volunteers, as highlighted in H1, but this influence is completely mediated by the organizational identity.
The second empirical research, instead, intends to contribute to the literature on NPOs governance by responding to the need for in-depth qualitative research and case studies, aim at integrating the wide existing body of quantitative research on the topic.
Consequently, in the second empirical research it was carried out a qualitative analysis related to NPOs governance thanks to the analysis of 11 case studies within the Tuscan “Misericordie”. Consequently, the in-depth interviews were analyzed by latent content analysis, according to the Mayan approach, in order to highlight the main issues of NPOs governance.
In this way, the present qualitative research extends the literature, overly focused on the board, by taking a broader view of governance, which identifies other relevant governance issues for NPOs, such as the allocation of ownership and voting rights, the democracy, the control mechanisms, the role of the stakeholders, and finally the political and ethical aspects of governance.
Actually, these topics are suitable to be analyzed with qualitative methods such as case studies and the latent content analysis of the in-depth interviews. Specifically, the latent content analysis of the interviews highlighted five themes that are particularly relevant to the NPOs governance: democracy; ethics; control; identity; competencies.
First, the analysis of the democracy theme has shown that in the allocation of voting rights it is necessary to seek a balance between the needs of control and the democracy, which is an essential and distinctive feature of NPOs. Specifically, this empirical research shows that the community involvement leads to greater participation, which results in support, contributions, donations, and volunteering. In line with the Stakeholder Theory, the involvement of stakeholders in the NPOs context emerged both as an ethical duty and as a strategic opportunity to obtain the consensus and the legitimacy needed for survival.
Second, for NPOs it is also necessary that ethics will be embedded in the governance, with particular reference to the compliance with the legal norms and the development of shared values. The case studies show that compliance with the legal and tax rules constitutes the main motivation for creating complex organizational structures that separate the non-commercial activities from the commercial ones. However, the empirical analysis suggests that the legislation is rarely known in an appropriate manner, with the risk that such a lack of knowledge may result in a non-compliance with the law.
Next, relating to the issue of the control, the qualitative analysis shows that NPOs control on the board and on the pursuit of the institutional mission is often weak and therefore there is a risk of opportunistic behavior and mission drift.
Moreover, a key contribution of this qualitative analysis is to confirm the results of the quantitative SEM analysis and to highlight that the governance positively affects the organizational identity and the participation of volunteers in terms of commitment, devotion, and loyalty thus contrasting the phenomenon of volunteers’ turnover. In this perspective, according to the institutional approach, a fundamental purpose of the governance should be to develop the organizational identity. To this purpose, following governance levers are essential: the definition of the institutional mission and objectives; the communication and the generation of shared values.
Finally, in line with the quantitative analysis, another important contribution is to highlight the importance of developing organizational capabilities and especially the competencies of the NPOs board. To this end, it is necessary to create moments of specific training for board members, especially concerning economic and managerial topics.
In conclusion, it should be highlighted that the qualitative analysis also confirms the validity of the institutional approach for the NPOs governance in order to develop the identity, the communication, and the organizational capabilities. In line with the quantitative analysis, the development of the organizational identity positively affects the participation of volunteers, which is essential for the NPOs survival. Furthermore, the effectiveness of the governance through the development of organizational capabilities is essential to the organizational effectiveness.
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