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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-02132009-120756


Tipo di tesi
Tesi di dottorato di ricerca
Autore
GIULIANI, SILVIA
URN
etd-02132009-120756
Titolo
Elettra e Oreste nel teatro del Novecento
Settore scientifico disciplinare
L-FIL-LET/14
Corso di studi
MEMORIA CULTURALE E TRADIZIONE EUROPEA
Relatori
Relatore Prof. Paduano, Guido
Relatore Prof. Le Rider, Jacques
Parole chiave
  • Oreste
  • mitoletterario
  • Intertestualità
  • Elettra
  • Critica letteraria
  • Teatro
  • XX secolo
Data inizio appello
17/01/2009
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
17/01/2049
Riassunto
Il lavoro propone un’analisi di parte del macrotesto teatrale europeo che si è venuto formando nel Novecento a partire dalle vicende della stirpe degli Atridi - in particolare Elettra e Oreste - così come ci sono state presentate dalle rielaborazioni dei tre tragici greci. Opere come l’Orestea di Eschilo, l’Elettra di Sofocle e di Euripide, hanno nel corso dei secoli stimolato numerosi rifacimenti e costituito una sempre nuova sfida interpretativa per chi con esse si cimentava. Nel secolo scorso, autori come Hofmannsthal, Sartre, Yourcenar, Pasolini e altri si sono confrontati con questa tradizione, offrendo un esempio di ricezione di un testo classico in epoca moderna e mostrando come le caratteristiche di universalità di certe opere possano fare di queste ricettacolo di sempre nuove idee care all’immaginario dei più diversi autori e pertinenti il contesto socio-culturale in cui questi ultimi si collocano. La ricerca ha ben poco a che fare col mito, l’antropologia e la psicanalisi, ma si colloca più propriamente nell’alveo della critica letteraria e si basa su un approccio intertestuale alle opere in analisi. Se di mito si può parlare è solo in riferimento alla nozione di «mito letterario», per indicare cioè un nucleo culturale costituito dall’insieme dei testi che si dipartono, da un modello comune, secondo percorsi genetici che avvengono all’interno dei meccanismi della creazione letteraria. Mettendo in luce e cercando di motivare le varianti rispetto ad un ipotesto, si spera di contribuire ad una valida e rispettosa lettura di opere collocate nei codici assiologici delle culture che le hanno prodotte, ma non pienamente decodificabili lontano dal modello che le ha ispirate e condizionate.
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