Tesi etd-02102004-130240 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea vecchio ordinamento
Autore
Scebba, Andrea
Indirizzo email
andrea.scebba@aliceposta.it
URN
etd-02102004-130240
Titolo
Progetto e realizzazione di ausilio a basso costo per l'apertura delle porte interne a battente per persone diversamente abili
Dipartimento
INGEGNERIA
Corso di studi
INGEGNERIA ELETTRONICA
Relatori
relatore Prof. Roncella, Roberto
relatore Prof. Fanucci, Luca
relatore Prof. Saletti, Roberto
relatore Prof. Fanucci, Luca
relatore Prof. Saletti, Roberto
Parole chiave
- domotica
- controllo ambientale
- disabilità
- assistive technology
- ausili
Data inizio appello
25/02/2004
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
25/02/2044
Riassunto
L'elettronica e le telecomunicazioni hanno cambiato lo stile di vita di ciascuno arrivando
ad interessare anche l'ambiente domestico. Se per l'utente comune cio’ puo’ riettersi in
una gestione vantaggiosa della casa in termini di sicurezza, consumi e comfort, per persone
con bisogni speciali puo’ rappresentare invece la soluzione a molti problemi del quotidiano.
Uno di questi e’ proprio l'apertura delle porte, operazione che per paraplegici o tetraplegici
puo’ risultare difficoltosa se non addirittura impossibile. Una fase di documentazione ha
evidenziato che il mercato non propone soluzioni valide, soprattutto per cio’ che riguarda i costi
e la facilita di installazione dei dispositivi.’ Ecco quindi che il presente lavoro si propone di
trovare una valida alternativa ai prodotti in commercio, puntando in primo luogo ad abbattere
i costi di una fattore di 5-6 unita’ e congiuntamente ad ottenere un azionamento di
facile installazione. Un apriporta e’ costituito essenzialmente da una parte elettromeccanica:
il motore elettrico per la trazione e da una parte elettronica: la circuiteria di pilotaggio
e di controllo. Il motore e’ quello che piu’ influisce sul costo complessivo. Il mercato offre
solo apriporta a braccio meccanico, cio’ comporta che il motore debba erogare una coppia
di qualche Newton per metro (Nm) e in molti casi si assiste ad un sovradimensionamento
dello stesso che porta alla necessita’ di aggiungere dispositivi di sicurezza antischiacciamento.
Tutto questo si riflette negativamente sui costi. Abbiamo ritenuto neccessario percio’
trovare una soluzione alternativa e sostanzialmente differente. L'apertura della porta viene
ottenuta rendendo solidale all'asse di un motoriduttore in corrente continua, una piccola
ruota di gomma che facendo trazione sul pavimento va a spingere o tirare, nel punto piu’
lontano dai cardini, l'anta, sfruttandone cosi’ il natuarale braccio. Questo permette di
poter impiegare motoriduttori con una coppia abbastanza inferiore al Nm. In particolare
nella realizzazione del prototipo ci siamo avvalsi di un piccolo motoriduttore in continua
derivante direttamente da un avvitatore elettrico di fascia economica. L'alimentazione e’
ottenuta mediante un accumulatore al piombo da 12V. L'elettronica di pilotaggio e’ affidata
ad un ponte a MOS integrato, mentre la gestione delle modalita’ di funzionamento e
dell'interfaccia di comando e imperniata su microcontrollore PIC. Un semplice encoder
ottico incrementale permette di gestire il rilevamento degli ostacoli. La sicurezza , data la
bassa coppia del motore, e’ intrinseca. Un economico modulo di ricezione a radiofrequenza
a 433 mHz si occupa di inviare al PIC le trame ricevute da un telecomando. La realizzazione
di un primo prototipo ha mostrato la validita’ dell'idea. Ci si propone di testare
il dispositivo per un piu’ lungo periodo. La disponibilita’ sul mercato di un tale ausilio a
costi contenuti, comporterebbe auspicabilmente una maggiore diffusione dello stesso e la
possibilita’ di trarne beneficio non solo da una nicchia ristretta e privilegiata.
ad interessare anche l'ambiente domestico. Se per l'utente comune cio’ puo’ riettersi in
una gestione vantaggiosa della casa in termini di sicurezza, consumi e comfort, per persone
con bisogni speciali puo’ rappresentare invece la soluzione a molti problemi del quotidiano.
Uno di questi e’ proprio l'apertura delle porte, operazione che per paraplegici o tetraplegici
puo’ risultare difficoltosa se non addirittura impossibile. Una fase di documentazione ha
evidenziato che il mercato non propone soluzioni valide, soprattutto per cio’ che riguarda i costi
e la facilita di installazione dei dispositivi.’ Ecco quindi che il presente lavoro si propone di
trovare una valida alternativa ai prodotti in commercio, puntando in primo luogo ad abbattere
i costi di una fattore di 5-6 unita’ e congiuntamente ad ottenere un azionamento di
facile installazione. Un apriporta e’ costituito essenzialmente da una parte elettromeccanica:
il motore elettrico per la trazione e da una parte elettronica: la circuiteria di pilotaggio
e di controllo. Il motore e’ quello che piu’ influisce sul costo complessivo. Il mercato offre
solo apriporta a braccio meccanico, cio’ comporta che il motore debba erogare una coppia
di qualche Newton per metro (Nm) e in molti casi si assiste ad un sovradimensionamento
dello stesso che porta alla necessita’ di aggiungere dispositivi di sicurezza antischiacciamento.
Tutto questo si riflette negativamente sui costi. Abbiamo ritenuto neccessario percio’
trovare una soluzione alternativa e sostanzialmente differente. L'apertura della porta viene
ottenuta rendendo solidale all'asse di un motoriduttore in corrente continua, una piccola
ruota di gomma che facendo trazione sul pavimento va a spingere o tirare, nel punto piu’
lontano dai cardini, l'anta, sfruttandone cosi’ il natuarale braccio. Questo permette di
poter impiegare motoriduttori con una coppia abbastanza inferiore al Nm. In particolare
nella realizzazione del prototipo ci siamo avvalsi di un piccolo motoriduttore in continua
derivante direttamente da un avvitatore elettrico di fascia economica. L'alimentazione e’
ottenuta mediante un accumulatore al piombo da 12V. L'elettronica di pilotaggio e’ affidata
ad un ponte a MOS integrato, mentre la gestione delle modalita’ di funzionamento e
dell'interfaccia di comando e imperniata su microcontrollore PIC. Un semplice encoder
ottico incrementale permette di gestire il rilevamento degli ostacoli. La sicurezza , data la
bassa coppia del motore, e’ intrinseca. Un economico modulo di ricezione a radiofrequenza
a 433 mHz si occupa di inviare al PIC le trame ricevute da un telecomando. La realizzazione
di un primo prototipo ha mostrato la validita’ dell'idea. Ci si propone di testare
il dispositivo per un piu’ lungo periodo. La disponibilita’ sul mercato di un tale ausilio a
costi contenuti, comporterebbe auspicabilmente una maggiore diffusione dello stesso e la
possibilita’ di trarne beneficio non solo da una nicchia ristretta e privilegiata.
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