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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-02092015-113029


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
DEL NERO, GIULIA
URN
etd-02092015-113029
Titolo
Variazioni dei livelli sierici di IGFBP-2 in soggetti affetti da obesità dopo intervento di chirurgia bariatrica.
Dipartimento
BIOLOGIA
Corso di studi
BIOLOGIA APPLICATA ALLA BIOMEDICINA
Relatori
relatore Dott.ssa Pelosini, Caterina
relatore Dott. Ceccarini, Giovanni
relatore Prof. Paolicchi, Aldo
Parole chiave
  • chirurgia bariatrica
  • IGFBP-2
  • obesità
Data inizio appello
02/03/2015
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
02/03/2085
Riassunto
INTRODUZIONE: L’obesità rappresenta un importante problema sanitario, che si accompagna ad un aumento di morbilità e mortalità per numerose patologie croniche. L'Organizzazione mondiale della sanità (OMS) definisce l'obesità come una condizione cronica caratterizzata da un eccessivo peso corporeo per accumulo di tessuto adiposo, in misura tale da influire negativamente sullo stato di salute. La chirurgia bariatrica sta assumendo sempre maggior importanza nel trattamento delle forme di obesità grave. L’intervento chirurgico permette di ottenere un marcato calo ponderale, stabile nel tempo ed un miglioramento o risoluzione del diabete mellito di tipo 2. I meccanismi responsabili di tali miglioramenti non sono ad oggi completamente noti: l’ipotesi principale coinvolge le variazioni degli ormoni del tratto gastro-intestinale (GLP-1, GIP, PYY, grelina, colecistochinina), della leptina, dell’insulina e probabilmente di altri ormoni non ancora caratterizzati. L’IGFBP-2 (Insulin-like Growth Factor-binding Protein 2) appartiene ad una famiglia di sei proteine di trasporto dei fattori di crescita insulino-simili (IGF) e sembra svolgere un ruolo nel controllo metabolico: in modelli murini l’IGFBP-2 si è dimostrata in grado di proteggere dallo sviluppo dell’obesità, promuovere il calo ponderale e migliorare il profilo glicemico.
SCOPO di questa tesi è stato quello di misurare in un gruppo di pazienti affetti da obesità grave, le eventuali variazioni dei livelli sierici di IGFBP-2 (misurati con metodica ELISA) prima e dopo intervento bariatrico. Lo studio è stato condotto fino ad un anno e mezzo dall’intervento con particolare attenzione alla finestra temporale (0-3 mesi) durante la quale sono attesi i maggiori rimaneggiamenti degli ormoni regolatori del peso e delle funzioni metaboliche.
METODI: Sono stati selezionati 51 pazienti fra i candidati ad intervento di chirurgica bariatrica. Di questi 10 erano uomini e 41 erano donne, avevano un’età compresa fra 24 e 59 anni (età media 44 ± 8 anni; media ± DS ),un peso corporeo fra 92 e 184 kg (medio 127 ± 25 kg) e IMC fra 34,9 e 67,5 (medio 47,53 ± 7,3 kg/m2). E’ stato utilizzato come gruppo controllo un campione di 42 soggetti normopeso (13 uomini e 29 donne) non affetti da malattie endocrino-metaboliche, paragonabili per età con i nostri pazienti. I livelli sierici dell’IGFBP-2 sono stati misurati tramite ELISA (Mediagnost, Reutlingen) ai tempi 0’, 3 giorni, 1 mese, 3 mesi, 6 mesi, 12 mesi e 18 mesi post-intervento. Il dosaggio è stato effettuato utilizzando un kit che prevede l’utilizzo di due anticorpi specifici ad alta affinità. La normalità della distribuzione dei dati continui è stata valutata mediante il test di Kolmogorov-Smirnov. Le variazioni post-chirurgiche (∆) sono state calcolate come valore al follow-up meno il rispettivo valore basale.
RISULTATI: I nostri risultati confermano che i livelli di IGFBP-2 incrementano parallelamente con l’aumentare dell’età. I livelli medi di IGFBP-2 sono più bassi (p < 0.001) nei grandi obesi (187,2 ± 14 ng/ml) rispetto a soggetti normopeso (398,8 ± 27,4 ng/ml, n= 42) paragonabili al gruppo di studio per eta’ e rapporto M/F e sono ulteriormente ridotti (p=0.04) nei soggetti obesi e diabetici. In particolare, i livelli di IGFBP-2 aumentano significativamente tre giorni dopo l’intervento (346,2 ± 34,6 ng/ml) normalizzandosi quindi molto precocemente. Inoltre, dopo intervento di by pass gastrico, i valori sierici di IGFBP-2 aumentano progressivamente fino ad un anno. Questo andamento risulta quindi parzialmente dissociato dal decremento di peso corporeo.
CONCLUSIONI: I nostri dati supportano l’ipotesi che, nel paziente grande obeso, l’IGFBP-2 possa essere uno dei mediatori coinvolti nella perdita di peso e nel miglioramento del diabete rivestendo un ruolo nel raggiungimento dei risultati che seguono la chirurgia bariatrica. In questo caso l’IGFBP-2 non sarebbe più da considerare soltanto una proteina di trasporto ma svolgerebbe un’azione in qualità di vero e proprio ormone.
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