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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-02092009-185457


Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica
Autore
SALUTINI, ELISABETTA
URN
etd-02092009-185457
Titolo
Il polimorfismo del gene TCF7L2 e' associato a ridotta secrezione insulinica in soggetti a rischio di diabete
Dipartimento
MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
Relatore Prof. Del Prato, Stefano
Relatore Dott. Miccoli, Roberto
Parole chiave
  • diabete
  • secrezione insulinica
  • TCF7L2
Data inizio appello
24/02/2009
Consultabilità
Completa
Riassunto
Studi recenti hanno identificato nuovi geni associati con il rischio di DT2 e contribuito a comprendere la fisiopatologia di questa complessa malattia. Il gene TCF7L2 e’ quello caratterizzato dal maggior effetto sul rischio di diabete e la variante rs7903146, se presente in omozogosi, si associa con un rischio di circa due volte.

Scopo: valutare la frequenza di TCF7L2 rs7903146 in soggetti a elevato rischio di diabete e valutarne l’associazione sia con i parametri metabolici, sia con quelli di insulino-sensibilità e insulino-secrezione.

Soggetti e Metodi: in 499 individui ad alto rischio di DT2 (214 uomini e 285 donne; eta’ 49±11,5 anni; BMI 29.1±5,4 Kg/m2) sono stati misurati insulinemia e C-peptide, durante curva da carico orale di glucosio, e analizzati profilo lipidico e il genotipo di rs7903146 (discriminazione allelica TaqMan su ABI PRISM 7900.

Risultati: Il 35.5% dei 481 soggetti aveva il genotipo CC, 48.2% CT e 16.6% TT. La frequenza dell’allele T è risultata pari a 65%. Il genotipo TT si associava a BMI e circonferenza vita piu’ bassi (p=5x10-5, 0.009, rispettivamente) rispetto ai portatori dell’allele C, dopo aggiustamento per età e sesso, cosi’ come a piu’ bassi livelli di colesterolo totale e LDL (p=0.04, 0.01, rispettivamente) e colesterolo HDL più alto (p=0.08). Il profilo glicemico durante l’OGTT e’ risultato piu' elevato nei soggetti TT rispetto ai CC (ANOVA, p<0.05), mentre i livelli di C-peptide erano più bassi rispetto ai CC e CT (ANOVA, p<0.05). La frequenza di diabete è risultata pari a 39%, 52% e 9%, per il genotipo CC, CT e TT, rispettivamente. Nei soggetti non diabetici, l’allele di rischio T è risultato associato a livelli più elevati di glicemia a digiuno (CC:92.9 ± 12.4; CT: 94.4 ± 12.4; TT: 97.5 ± 13.6 mg/dl, padd=0.006); l’area sotto la curva relativa alla secrezione di C-peptide (AUC-CP) era più bassa nei portatori dell’allele T (923 ± 366, 883 ± 334, 769 ± 345 ng/ml*180 min., rispettivamente; ANOVA, p<0.008) così come l’indice HOMA-IR (ANOVA, p<0.02) e gli indici di insulino-secrezione [HOMA-B, IG30, (padd=0.04); rapporto AUC C-peptide/AUC glucosio (p=0.002), indice insulinogenico].

Conclusioni: La frequenza dell’allele di rischio del polimorfismo TCF7L2/rs7903146 in soggetti ad alto rischio di DT2 e’ molto elevata. I nostri risultati confermano, e replicano per la prima volta in una popolazione italiana, l’associazione tra la variante rs7903146 di TCF7L2 e il difetto di secrezione insulinica, generale – basale, acuto e globale. L’ulteriore comprensione dei meccanismi di tale polimorfismo del gene TCF7L2 può fornire sia nuove informazioni sui meccanismi molecolari sia ulteriori opportunità per mettere a punto interventi sempre più efficaci mirati alla prevenzione e al trattamento del diabete.
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