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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-02082006-103028


Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica
Autore
Iacopini, Marco
Indirizzo email
iacoluma@interfree.it
URN
etd-02082006-103028
Titolo
Alcuni aspetti geomorfologici ed idrochimici connessi alla fruizione antropica nella foce del fiume Serchio (Pisa)
Dipartimento
INTERFACOLTA'
Corso di studi
SCIENZE E TECNOLOGIE PER L'AMBIENTE ED IL TERRITORIO
Relatori
relatore Ambrosio, Michele
relatore Leone, Gabriello
relatore Fagioli, Maria Teresa
relatore Dott.ssa Raco, Brunella
Parole chiave
  • profili geomorfologici
  • transito natanti da diporto
  • idrochimica
  • fitobiocenosi delle sponde
  • Parco Naturale Migliarino-S.Rossore-Massaciuccoli
  • impatto ambientale
  • foce del Serchio
Data inizio appello
24/02/2006
Consultabilità
Parziale
Data di rilascio
24/02/2046
Riassunto
Il sistema preso in esame in questo lavoro di tesi è la foce del fiume Serchio, che fa parte del Parco Naturale di Migliarino-San Rossore-Massaciuccoli istituito nel 1979 (L.R. 13/12/1979, n° 61).
L’incremento della presenza umana alla foce del Serchio, dagli inizi del novecento fino ad oggi, può essere messo in relazione sia con lo sviluppo del polo abitativo di Migliarino, che con l’avvento di nuove infrastrutture nell’area. Con il progredire della riqualificazione del fiume e con l’apertura della “via del mare”, si è avuta una vera e propria invasione incontrollata della sponda destra del Serchio, con un conseguente aumento del traffico veicolare per accedere alle spiagge.
Il presente lavoro è finalizzato a definire l’impatto della fruizione nautica alla foce del fiume Serchio considerando come specifici indicatori lo stato delle acque, lo stato delle sponde (destra e sinistra comparativamente) e lo stato della vegetazione (principalmente sulla sponda sinistra completamente rinaturalizzata).
Questa scelta, necessariamente parziale, è motivata principalmente dalle esigenze temporali e logistiche di un lavoro di tesi e dalle disponibilità strumentali ed analitiche.

Stato delle sponde
.Le sponde del fiume Serchio, sia la meridionale che la settentrionale, sono costituite in prossimità della foce da materiale alluvionale a composizione granulometrica prevalente di limo sabbioso e subordinatamente sabbia e sabbia limosa con rari e sottili veli limo argillosi. Procedendo, all’interno dell’area di studio, verso monte diminuisce la componente sabbiosa e si passa a materiali limo argillosi.
Parte importante dello studio consiste nel valutare lo stato delle sponde tramite due rilievi dei profili morfologici, avvenuti nei mesi di maggio e ottobre, e una conseguente classificazione delle diverse tipologie.
Da sottolineare che le misure effettuate nelle due campagne hanno puntato principalmente ad identificare variazioni locali del profilo di sponda con particolare attenzione ai microdissesti e all’efficacia delle molteplici protezioni artigianali installate per prevenirli
Per quel che riguarda la sponda nord è stato caratterizzato un tratto di fiume di circa 2 km verso monte a partire dalla stazione di monitoraggio di proprietà dell’Autorità di Bacino e dell’Ufficio Idrografico e Mareografico di Pisa, mentre per quel che riguarda la sponda sud, non è stato possibile monitorare un tratto analogo di fiume, in quanto la folta vegetazione ha reso inaccessibile gran parte della sponda. Per capire gli effetti della fruizione antropica sulle sponde del fiume e sulla qualità delle acque, è stato eseguito il rilievo del transito dei natanti (numero e velocità con il metodo della base misurata) durante la stagione balneare.
L’utenza nautica “stanziale” ha indubbiamente portato ad una modificazione dell’assetto vegetazionale della sponda nord, in parte compensato dalla realizzazione di protezioni antierosive di sponda che, anche se talvolta inadeguate ed in prevalenza realizzate con mezzi di fortuna, si rivelano provvidenziali. L’utenza stagionale estiva, invece, vuoi per numero di natanti che per velocità di transito degli stessi, produce un sensibile impatto accelerando nettamente i processi di scalzamento alla base e destabilizzazione dei cigli di sponda. Una più frequente o auspicabilmente, continua sorveglianza, sarebbe probabilmente sufficiente a mitigare, per deterrenza preventiva, il problema.

Stato delle acque
Per quanto riguarda l’idrochimica, è stato deciso di valutare quei parametri chimico-fisici che consentissero una caratterizzazione immediata delle acque del tratto di fiume oggetto di studio, e a tal proposito sono stati presi in considerazione: anioni e cationi maggiori (sodio, potassio, calcio, magnesio, cloruri, solfati e nitrati); temperatura; conducibilità; pH; alcalinità; ossigeno disciolto; COD; ammoniaca; composti organici volatili (VOC). Sono state pianificate due campagne di campionamento. La prima in piena estate, con massimo transito di natanti e fiume in secca, (periodo di maggiore fruizione antropica), la seconda dopo le piogge autunnali (periodo di minor fruizione antropica e diluizione del contenuto salino). Il campionamento estivo si è sviluppato su quattro sezioni ideali perpendicolari all’asse del fiume e per ogni sezione sono stati prelevati cinque campioni (tre in superficie e due in profondità), mentre nella campagna autunnale, effettuata in funzione dei risultati ottenuti dalle analisi dei campioni prelevati in estate, si è deciso di effettuare un monitoraggio più dettagliato nel tratto a maggior fruizione, con un totale di sette sezioni e per ognuna delle quali sono stati prelevati tre campioni (due in superficie e uno in profondità). I risultati analitici sono serviti per la classificazione delle acque tramite i diagrammi di Langelier-Ludwig; poi per poter evidenziare un qualsiasi tipo di pressione antropica sulle acque del Serchio in prossimità della foce, sono stati confrontati, innanzitutto, i valori dei parametri in vicinanza delle due sponde, in modo da mettere in evidenza possibili variazioni tra la parte del fiume che è andata rinaturalizzandosi e la parte del fiume che subisce la maggior fruizione. In seguito è stato rilevato il fenomeno dell’intrusione marina analizzando la variazione dei parametri analizzati con la profondità, e per finire è stato valutato il carico antropico analizzando quei parametri che possono mettere in rilievo la presenza di attività umane, quali COD, ammoniaca, nitrati, cloruri e potassio.
In seguito a tali analisi non sono state rilevate alterazioni dell’equilibrio idrochimico del fiume ascrivibili alle attività antropiche monitorate, in quanto la qualità delle acque risulta massicciamente influenzata dalla notevole pressione antropica che insiste su gran parte del corso del fiume, ed in particolare nella Media Valle del Serchio. Comunque si sottolinea l’opportunità di approfondimenti sulla chimica del sedimento e della relativa acqua di poro.

Stato della vegetazione
La caratterizzazione della vegetazione è stata effettuata su una parte della Riserva Naturale di Bocca di Serchio grazie ad un sopralluogo avvenuto nel mese di Luglio con il Dott. Raffaello Corsi, esperto di fitobiocenosi che ha facilitato il riconoscimento delle specie presenti.
Osservando le due sponde si vede come la vegetazione sia il fattore che più diversifica questo tratto di fiume e testimonia la forte antropizzazione avvenuta sulla sponda nord, infatti su questo lato la vegetazione naturale di alto fusto è quasi completamente sostituita da piazzole con pratini e da una vegetazione arbustiva impiantata a scopi ornamentali e per separazione dei vari posti barca. Se si considera la fascia più interna sono presenti campi coltivati a cavoli, soia e altri cereali, poi un’area considerevole coltivata a pioppi ed un’area più ridotta in cui è presente un bosco misto di pioppo bianco, ontano nero, leccio, e associazioni erbacee costituite in prevalenza da erbe nitrofile (ortica, equiseto, menta acquatica). La rinaturalizzazione della sponda sud, ha consentito invece l’instaurtarsi di varie tipologie di vegetazione, tra cui le principali sono rappresentate da fragmiteti, soprattutto nella fascia adiacente all’acqua, bosco mesoigrofilo palustre con erbe nitrofile e un bosco planiziale.
La sponda della Tenuta di S. Rossore è caratterizzata da una vegetazione molto varia, le specie che la compongono e la biodiversità presente la rendono unica e con un valore naturalistico assai elevato; lo stesso non si può dire per la sponda Nord, che presenta una bassissima biodiversità e la vegetazione in certi punti è proprio scomparsa per lasciar posto a piazzole ben battute.

I risultati del lavoro sopra sintetizzati portano a concludere che la fruizione nautica del Fiume Serchio, che inizia in tempi storici, non produce rilevante impatto solo se ben organizzata e sorvegliata
In un’area a così alta valenza ambientale sarebbe opportuno non solo continuare il monitoraggio avviato con la presente tesi, ma estenderlo ad altri parametri che concorrono a determinare il quadro dell’evoluzione naturale dell’area e l’impatto dell’attività antropica: a titolo di esempio si cita la batigrafia di dettaglio dei fondali e sua evoluzione, che consentirebbe di interpretare più approfonditamente sia le dinamiche di sponda che quelle idrochimiche.

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