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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-02072024-104036


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
IZZETTI, MARTINA
URN
etd-02072024-104036
Titolo
Società di Comodo: Profili Civilistici, Normativa Fiscale e Difesa del Contribuente
Dipartimento
ECONOMIA E MANAGEMENT
Corso di studi
CONSULENZA PROFESSIONALE ALLE AZIENDE
Relatori
relatore Prof.ssa Bellé, Brunella
Parole chiave
  • caso pratico
  • decreto legislativo 156/2015
  • interpello probatorio
  • decorrenza
  • modalità
  • facoltatività
  • istanza
  • DPR 600/1973
  • interpello disapplicativo
  • trasformazione in società semplice
  • difesa del contribuente
  • legge 111/2023
  • cause di esclusione
  • ratio antielusiva
  • presunzione di non operatività
  • IVA
  • imposte dirette
  • test di operatività
  • legge 724/1994
  • disciplina fiscale
  • simulazione
  • abuso della persona giuridica
  • art. 2248
  • società semplice di mero godimento
  • comunione di godimento
  • art. 2247
  • società
  • analisi civilistica
  • società di comodo
Data inizio appello
26/02/2024
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
26/02/2094
Riassunto
Questo elaborato affronta la complessa tematica delle società di comodo, partendo da un'analisi civilistica del fenomeno e procedendo con lo studio della normativa fiscale e dei profili di difesa del contribuente. Nella prima parte, si evidenzia il tentativo del legislatore di contrastare la costituzione di società aventi come unico fine il godimento dei beni attraverso l'art. 2248, che regola la comunione di godimento. Successivamente, si affronta la problematica delle società semplici di mero godimento, inizialmente considerate una contraddizione ai principi del codice civile, ma radicatesi nel tempo nell'ordinamento grazie a interventi legislativi che hanno contribuito al mutamento del paradigma societario.
Sempre nell’ambito civilistico, si analizza l'abuso della persona giuridica con particolare attenzione alle modalità improprie di utilizzo dello schermo societario e alla simulazione come possibile forma di repressione degli artifizi legati alla costituzione di società di comodo. In particolare, si esamineranno le teorie volte a contrastare tali comportamenti illeciti, con un focus sulla teoria dell’imprenditore occulto di Bigiavi per quanto riguarda l’abuso della persona giuridica, mentre per la simulazione si metteranno in luce le difficoltà nell’applicazione di tale istituto alle società di comodo.
Nella seconda parte, si approfondisce la disciplina fiscale introdotta dall'art. 30 della legge n. 724/1994 con l'obiettivo di sanzionare le società utilizzate come mero schermo per l'intestazione di beni dei soci. Lo strumento scelto è quello della predeterminazione normativa, che adotta un meccanismo basato sulla determinazione di un reddito minimo attraverso l'applicazione di coefficienti a specifici assets patrimoniali, noto come test di operatività. Dal mancato superamento di questa verifica derivano pesanti conseguenze in materia di imposte dirette e di IVA, che verranno approfondite nell’elaborato. Il capitolo si concentra sulle cause di esclusione, sia previste dalla legge che stabilite dall'Agenzia delle Entrate, che comportano la disapplicazione automatica delle disposizioni sulle società di comodo. Viene inoltre fatto cenno alla disciplina recentemente introdotta dalla legge di bilancio 2023, volta a promuovere la trasformazioni delle società di comodo in società semplici. L'elaborato prosegue analizzando l'impatto della legge delega (legge n. 111/23) sulla disciplina fiscale delle società di comodo.
Nella parte finale, si affronta la difesa del contribuente attraverso l'analisi dell'interpello, introdotto con l'art. 37-bis del DPR n. 600/1973. Nel contesto delle società di comodo, tale strumento consente al contribuente di conoscere in anticipo la posizione dell'Ufficio in merito a una determinata fattispecie di cui richiede la disapplicazione di una disposizione antielusiva. L'analisi continua con il dibattito sulla facoltatività dell'istanza di interpello, a cui è stato posto fine con l'introduzione dell'interpello probatorio attraverso il decreto legislativo n. 156/2015. Dell’interpello probatorio verranno trattati gli aspetti procedurali, come la decorrenza e la modalità di presentazione dell’istanza, oltre a esaminare la possibilità di auto-disapplicazione della disciplina.
Infine, viene riportato un caso pratico, che vede coinvolta una società etichettata come di comodo dall'Agenzia delle Entrate a causa della riclassificazione di immobili, contestata dalla società che rivendica l'originario intento di rivendita dei beni, non realizzato a causa di rallentamenti amministrativi.
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