logo SBA

ETD

Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-02072024-092102


Tipo di tesi
Tesi di specializzazione (2 anni)
Autore
VIOLA, GABRIELE
URN
etd-02072024-092102
Titolo
Ingegneria idraulica e autorità centrale: due casi studio da età del Ferro a Roma
Dipartimento
CIVILTA' E FORME DEL SAPERE
Corso di studi
BENI ARCHEOLOGICI
Relatori
relatore Prof. Fabiani, Fabio
Parole chiave
  • Ancient Near East
  • aqueducts
  • Roman water engineering
  • public buildings
  • water and power.
Data inizio appello
12/02/2024
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
12/02/2064
Riassunto
Il nesso tra acqua e potere centrale ha rappresentato in ogni epoca sinolo fondamentale per lo studio
dei rapporti tra autorità e dimensione rurale, aggiungendo ulteriori direttrici capaci di collegare città
e ambiente extraurbano; il tema di questo contributo verte sugli elementi di continuità e discontinuità
circa le grandi opere di regimentazione idrica statali tra età del Ferro ed età romana in area vicinoorientale, partendo da esempi importanti quali casi studio di notevole impatto sul territorio e sulle
comunità locali.
La presenza di opere radicali sul territorio è capace di impostare una netta alterazione del paesaggio,
rimandando direttamente alla celebrazione autorappresentativa dell’autorità: se l’acquedotto di
Jerwan ha rappresentato l’apogeo dell’ingegneria idraulica neoassira, comparandolo ad un esempio
principe tra vari altri casi, ossia il cosiddetto Qanat al-Fir’aun, l’acquedotto realizzato in età romana
che serviva le città di Gadara, Adraha e Abila, possono emergere in modo consistente gli equilibri e
rapporti intercorrenti tra le varie dimensioni su cui si articola: città e suburbio, ambiente rurale e
ambiente cittadino, dimensione antropica e dimensione naturale.
La possibilità stessa di inquadrare problematiche simili per due entità statali fortemente centralizzate,
capaci di lasciare una impronta forte sull’ambiente entro i doppi binari di utilità pratica e celebrazione
del potere, permette di tracciare connessioni tematiche tra situazioni lontane cronologicamente,
eppure al tempo stesso vicine, tra impero neo-assiro e Roma, tenendo sempre presenti le modalità di
indagine scelte, al pari delle soluzioni diverse messe in atto per affrontare problemi di varia natura,
pur in ambedue i casi rientranti nelle opere di regimentazione idrica.
La tematica qui presentata si presta bene a osservare in ottica diacronica processi endogeni ed esogeni
che hanno portato a forti trasformazioni sullo stesso territorio, entro i binari di continuità e
discontinuità su cui una ricerca storico-archeologica di questo tipo si può bene impostare. Se infatti è
anche cambiato il potere centrale, il territorio e i problemi che ha presentato sono rimasti gli stessi,
dovendo articolare soluzioni complesse a questioni di non immediata risoluzione: le prospettive di
analisi sono molteplici, così come i risultati che si attendono.
File