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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-02072016-111715


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
GUISO, GIOVANNI
URN
etd-02072016-111715
Titolo
L’azienda familiare nelle aree a forte caratterizzazione produttivo-manifatturiera. Il caso del contesto lapideo Apuoversiliese
Dipartimento
ECONOMIA E MANAGEMENT
Corso di studi
STRATEGIA, MANAGEMENT E CONTROLLO
Relatori
relatore Prof. Lattanzi, Nicola
Parole chiave
  • Apuoversiliese
  • aziende familiari
  • lapideo
  • piccola e media impresa
Data inizio appello
22/02/2016
Consultabilità
Completa
Riassunto
Il presente elaborato si propone di analizzare il percorso evolutivo e strategico del Distretto lapideo Apuoversiliese degli ultimi decenni, attraverso l’osservazione e l’individuazione delle caratteristiche principali della piccola e media imprenditoria e delle aziende a conduzione familiare, cuore pulsante dei territori a forte vocazione produttiva.
Il focus preliminare è orientato su quelle che sono le caratteristiche peculiari della PMI e sui fattori di criticità che caratterizzano questa specifica entità economica della struttura industriale italiana, capace di fondere il nuovo tipo di cultura aziendale con i tradizionalismi della conduzione familiare e della produzione artigiana propria del territorio di riferimento. L’analisi di questa realtà non può semplicemente ricondursi ad una visione in termini quantitativi del fenomeno, cercando di catalogare le aziende in base al numero di addetti, al fatturato o a le prospettive future di crescita; certamente questa rappresenta una elemento importante nel percorso di analisi delle aziende minori ma risulta alquanto riduttivo assoggettare la definizione dimensionale delle aziende ad un paniere predefinito di parametri quantitativi. L’attenzione sarà quindi riposta su quei fenomeni gestionali e organizzativi capaci di esprimere la reale natura e complessità del fenomeno aziendale in grado di influenzare in modo più deciso l’operare di un’impresa. La scelta è quella di procedere seguendo un approccio che si muove con la prospettiva di ricercare fattori che accomunano le piccole e medie imprese in relazione alle determinanti qualitative dimensionali, come quelle istituzionali e ambientali, oppure quelle tecnico-operative e finanziarie. In base a questa prospettiva si delineano i fattori di tipicità che si presumono essere comuni alla gran parte delle PMI identificandone punti di forza e di debolezza.
Il fenomeno della piccola e media imprenditoria è strettamente legato all’elemento familiare, sebbene molte grandi imprese private italiane possiedano tale connotazione, le cui dinamiche influenzano fortemente la gestione e la conduzione dell’azienda stessa. La specificità delle imprese famigliari non sono legate unicamente alle caratteristiche dei processi di transizione imprenditoriale e alle problematiche che questi suscitano nella gestione interna, bensì si estende ai percorsi di crescita dimensionale, al comportamento e al rapporto tra la famiglia e l’impresa e alla configurazione culturale d’impresa che da tale rapporto deriva.
Sono circa 4.160.000 le aziende familiari attive nel settore dell’industria e dei servizi in Italia nel 2012, come evidenziato nel “Rapporto Unioncamere 2014”, pari all’87% del totale imprenditoriale extra-agricolo, alle quali fanno riferimento ben 13.400.000 addetti, pari al 75% del totale occupazionale di riferimento. All’interno di queste aziende è possibile evidenziare la contemporanea presenza di due istituti distinti, ma strettamente correlati: la famiglia e l’impresa. Nonostante la loro grande rilevanza economica, non esiste ad oggi una definizione di Family Business unanimemente accettata. Attraverso il contributo diversi studiosi è stato possibile delineare le caratteristiche principali delle aziende familiari, riscontrabili all’interno di qualsiasi settore industriale o comparto lavorativo, sottolineando come, all’interno della specifica dimensione dell’azienda familiare, siano di fondamentale importanza le dinamiche tra i due elementi caratterizzanti, impresa e famiglia, tese a generare l’orientamento delle scelte gestionali. All’interno dell’azienda familiare vengono ad intrecciarsi vicendevolmente tre distinti sistemi sociali elementari, rappresentati dalla famiglia, dalla proprietà e dall’impresa, con funzioni e logiche diverse, ma strettamente indipendenti, il cui intreccio è capace di dar vita ad un sistema estremamente complesso. In relazione a questo intreccio abbiamo evidenziato quali siano le dinamiche che portano alla generazione dell’indirizzo strategico di questa particolare forma d’impresa ed è stato possibile osservare come il territorio italiano sia contraddistinto dalla presenza di aree a forte caratterizzazione produttiva in cui hanno trovato terreno fertile tutto l’insieme di competenze distintive che caratterizzano e rafforzano i business stessi, alimentando incrementando il patrimonio intangibile aziendale, gelosamente custodito e tramandato di generazione in generazione nelle aziende familiari. Inoltre, è stato possibile esaminare come all’interno di essa si sviluppino determinate competenze idiosincratiche strettamente collegate con la struttura proprietaria, rappresentanti le reali caratteristiche distintive antecedenti del vantaggio competitivo.
Mediante le considerazioni in merito al fenomeno della piccola e media imprenditoria e relativamente alle dinamiche che rendono uniche le aziende a conduzione familiare, evidenziandone punti di forza e punti di debolezza, ci soffermeremo sull’analisi del settore lapideo italiano, è più nello specifico analizzeremo il Distretto lapideo Apuoversiliese.
L’analisi del Distretto prende forma attraverso la definizione della filiera produttiva, al cui interno le aziende lapidee svolgono la loro attività, focalizzando l’attenzione sia sul comparto estrattivo che su quello della lavorazione, per poi individuare il grado di internazionalizzazione delle aziende distrettuali e la loro capacità di resistere al recente e generalizzato periodo di recessione. Grazie all’analisi del distretto è stato possibile generare diverse ipotesi in merito al posizionamento strategico delle aziende operanti lungo la filiera produttiva, mettendo in luce come le formule imprenditoriali e e gli orientamenti strategici di fondo delle diverse imprese possano risultare molto diverse tra loro, descrivendone le principali tipicità. La ricerca si concentra quindi sull’individuazione delle caratteristiche relative alla sostenibilità del vantaggio competitivo distrettuale tramite un’analisi Resource Based View (RBV), teoria che individua il fondamento del vantaggio competitivo nelle risorse, nelle capacità e nelle competenze che un sistema aziendale, o un insieme di aziende, sviluppa nel tempo. L’idea di fondo è quella secondo cui qualsiasi forma di vantaggio competitivo ha origine nelle risorse aziendali, nella struttura organizzativa, nel know how produttivo, di mercato e tecnologico, sottolineando come sia fondamentale per il Distretto recuperare la leadership internazionale attraverso la valorizzazione della peculiarità della materia prima marmo e attraverso l’insieme di competenze e conoscenze accumulate nel corso del tempo dalle “risorse umane”, vera detentrice del patrimonio intangibile distrettuale, mediante un equilibrato connubio tra sfruttamento delle risorse territoriali e salvaguardia del ambientale.
Le radici territoriali e la forte presenza di aziende familiari influenzano notevolmente la configurazione dell’identità strategica dell’azienda, in particolare modo in un comparto come quello dell’industria lapidea, in cui la stessa materia prima marmo necessità di creatività, cultura e know-how artigianale, i quali rappresentano elementi intangibili legati al territorio stesso favorendo le aziende con un forte radicamento all’interno del distretto rispetto ad altre dotate di una mutevole localizzazione, spesso caratterizzate dalla semplice strategia di riduzione i costi di produzione. Ulteriore elemento distintivo è rappresentato proprio dal connubio tra tradizionalismi produttivi e capacità di innovare, spesso attraverso l’intersezione tra imprese private e pubbliche istituzioni capaci di produrre iniziative strategiche volte alla valorizzazione del territorio e dei suoi asset tangibili e intangibili attraverso la pianificazione di progetti di sviluppo di marketing territoriale.
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