Tesi etd-02052024-115749 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
ALGIERI, ROBERTA
URN
etd-02052024-115749
Titolo
Psicostimolanti: farmaci, sostanze d'abuso o smart drugs ?
Dipartimento
PATOLOGIA CHIRURGICA, MEDICA, MOLECOLARE E DELL'AREA CRITICA
Corso di studi
PSICOLOGIA CLINICA E DELLA SALUTE
Relatori
relatore Prof. Scarselli, Marco
Parole chiave
- addiction
- ADHD
- metilfenidato
- modafinil
- psicostimolanti
- smart drugs
Data inizio appello
22/02/2024
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
22/02/2027
Riassunto
Questa tesi esplora l'ampio spettro degli psicostimolanti, concentrandosi sull'analisi dell'utilizzo nella pratica clinica, in particolare per il trattamento dell'ADHD (Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività), e valutando la possibilità di estenderne l'uso a soggetti sani, come gli studenti, alla ricerca di potenziamento cognitivo.
E’ stato tracciato lo sviluppo degli psicostimolanti nel corso del tempo, sono state analizzate le basi neurobiologiche dell'addiction, fornendo una comprensione del contesto neuroscientifico legato a tali sostanze.
Successivamente, la tesi si concentra sull'analisi specifica del metilfenidato, esaminando il suo utilizzo in soggetti con ADHD e affrontando la domanda centrale: possono le sostanze psicostimolanti, come il metilfenidato e il modafinil, essere considerate smart drugs per il potenziamento cognitivo?
Gli studi attuali indicano che l'uso in individui con ADHD produce effetti positivi sull'attenzione, e ci sono prove che suggeriscono un possibile miglioramento anche in soggetti sani. Tuttavia, la tesi solleva questioni etiche e di salute relative all'uso di tali sostanze in assenza di disturbi psichiatrici. Alla luce di queste considerazioni, si indaga se l'utilizzo di psicostimolanti in soggetti sani sia giustificato e se offra benefici significativi rispetto ai potenziali rischi.
L'obiettivo finale è fornire una panoramica completa e critica delle implicazioni legate all'uso di psicostimolanti come smart drugs.
E’ stato tracciato lo sviluppo degli psicostimolanti nel corso del tempo, sono state analizzate le basi neurobiologiche dell'addiction, fornendo una comprensione del contesto neuroscientifico legato a tali sostanze.
Successivamente, la tesi si concentra sull'analisi specifica del metilfenidato, esaminando il suo utilizzo in soggetti con ADHD e affrontando la domanda centrale: possono le sostanze psicostimolanti, come il metilfenidato e il modafinil, essere considerate smart drugs per il potenziamento cognitivo?
Gli studi attuali indicano che l'uso in individui con ADHD produce effetti positivi sull'attenzione, e ci sono prove che suggeriscono un possibile miglioramento anche in soggetti sani. Tuttavia, la tesi solleva questioni etiche e di salute relative all'uso di tali sostanze in assenza di disturbi psichiatrici. Alla luce di queste considerazioni, si indaga se l'utilizzo di psicostimolanti in soggetti sani sia giustificato e se offra benefici significativi rispetto ai potenziali rischi.
L'obiettivo finale è fornire una panoramica completa e critica delle implicazioni legate all'uso di psicostimolanti come smart drugs.
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La tesi non è consultabile. |