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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-02052019-091343


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
MELA, GIULIA
URN
etd-02052019-091343
Titolo
Spettro Post-Traumatico da Stress in un campione di operatori dell'emergenza dell'A.O.U.P.
Dipartimento
PATOLOGIA CHIRURGICA, MEDICA, MOLECOLARE E DELL'AREA CRITICA
Corso di studi
PSICOLOGIA CLINICA E DELLA SALUTE
Relatori
relatore Prof.ssa Dell'Osso, Liliana
Parole chiave
  • Burnout
  • Burnout operatori sanitari
  • Disturbo Post Traumatico da Stress (PTSD)
  • psicologo dell'emergenza
  • Ptsd operatori emergenza
  • Spettro PTSD
  • stress
  • stress lavoro-correlato
  • trauma
Data inizio appello
25/02/2019
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
25/02/2089
Riassunto
Il Disturbo Post-Traumatico da Stress (PTSD), è una psicopatologia che si caratterizza dall’ insorgenza di sintomi che compromettono il funzionamento dell’individuo a causa dell’esposizione ad un evento traumatico ( criterio A) o ripetute esperienze traumatiche . Nell’attuale nosografia del DSM 5, il disturbo è contenuto all’interno di un nuovo capitolo: disturbi correlati a trauma e ad eventi, rispetto alla precedente edizione in cui era classificato tra disturbi d’ansia (APA, 2013). I disagi psicologici riferiti dai pazienti con PTSD riguardano sintomi intrusivi come flashback o rievocazione dell’evento (criterio B), l’evitamento ( criterio C), alterazioni negative della cognitività e dell’umore, come ad esempio l’amnesia psicogena, affettività ridotta e la perdita di interesse per attività ritenute significative dal soggetto ( criterio D), l’aumentato arousal per cui si fa riferimento ai disturbi del pattern ipnico, alle esagerate risposte di allarme, comportamenti maladattivi e difficoltà a concentrarsi ( criterio E). Inoltre per fare diagnosi la durata di queste alterazioni deve essere superiore ad un mese ( criterio F), provocare un disagio marcato in ambito lavorativo, sociale ed in altre aree importanti ( criterio G) e non deve essere attribuibile ad altre cause o ad altri effetti fisiologici di una sostanza o derivare da altra condizione medica ( criterio H). Il tasso di prevalenza del disturbo all’interno della popolazione generale è del 6.8%, nelle popolazioni statunitensi può arrivare fino al 10%, il tasso di prevalenza si alza quando si fa riferimento a popolazioni esposte a catastrofi naturali o civili ( 60-70%) (Kessler et al., 2005). Alcuni dati mostrano che gli uomini si espongano maggiormente ad eventi traumatici ma nonostante questo le donne mostrano tassi più alti di diagnosi di PTSD. Risultano fattori di rischio per lo sviluppo del disturbo il genere femminile, l’esposizione ripetuta a situazioni traumatiche e stressanti, l’appartenenza ad un gruppo di minoranza etnica, scarse risorse sociali e scarso supporto sociale ma anche un basso livello di istruzione. Vi è inoltre un maggior rischio di esposizione a trauma o ad eventi potenzialmente traumatici in giovane età ( Breslau et al., 2002; Punamaki et al., 2006). L’attenzione alla sintomatologia post-traumatica è stata rivolta soprattutto in seguito all’esperienza dei reduci dai combattimenti bellici, poiché molti soldati riferivano di aver sperimentato i sintomi sopra indicati. Solo nel 1980 con la Terza Edizione del DSM, si formalizza la categoria diagnostica del PTSD. Sono stati sviluppati diversi trattamenti evidence based per il PTSD finalizzati a migliorare il funzionamento del paziente ma anche alla remissione dei sintomi, indicati nelle Linee guida per la gestione dello stress post- traumatico nella pratica clinica, pubblicate dal Dipartimento degli Affari dei Veterani e dal Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti (Management of post-traumatic stress working group 2004). Le terapie cognitive si pongono l’obiettivo di disattivare schemi cognitivi disfunzionali del paziente, con lo Stress Inoculation Training (SIT) inizialmente si fornisce una psicoeducazione circa il disturbo e successivamente vengono gradualmente apprese dal paziente tecniche di rilassamento e strategie per gestire ansia e stress. La terapia di esposizione consiste nell’esposizione controllata al trauma attraverso il racconto dell’esperienza, con il supporto del terapista il paziente imparerà a gestire le proprie reazioni e si assisterà progressivamente ad una riduzione del disagio sperimentato dal soggetto. La terapia elettiva per il PTSD risulta essere l’Eye Movement Desensitization and Reprocessing (EMDR), utilizza movimenti oculari che producono dei cambiamenti all’interno della rete dei ricordi e delle informazioni legate all’evento traumatico (Shapiro, 1995). L’intervento si compone di otto fasi, che rendono l’accesso al ricordo più facile e di conseguenza permette l’elaborazione e una risoluzione adattiva in tempi brevi (Giannantonio 2001). La Terapia Cognitivo-Comportamenta focalizzata sul Trauma prevede una rivalutazione a posteriori dell’evento traumatico in un contesto controllato, fornito dalla relazione di fiducia con il terapeuta ed il setting terapeutico; verrà poi sviluppata una nuova valutazione dell’evento ( Bisson et al., 2013). Si consiglia la combinazione con una terapia farmacologica, in questo caso i farmaci di prima scelta per il trattamento del PTSD sono antidepressivi , in particolare gli SSRI, i quali incidono sulla riduzione della sintomatologia. Vengono indicati anche stabilizzanti dell’umore in quanto sembrerebbero ridurre i sintomi intrusivi ( Berlin, 2007), gli antipsicotici atipici che portano ad un miglioramento del comportamento, dell’irritabilità, dei disturbi del sonno e dell’appiattimento affettivo (Rothbaum et al., 2008). Gli agenti anti-adrenergici agiscono invece sui sintomi relativi all’iperarousal (Ziegenhom et al., 2009). L’inquadramento diagnostico non risulta sempre semplice ed immediato, date le ampie manifestazioni cliniche della psicopatologia, inoltre va considerato che l’evento traumatico va ad impattare con le caratteristiche soggettive dell’individuo per cui ci saranno diverse risposte in relazione e diversi stressor. In seguito ad un evento stressante o traumatico molte persone sperimentano una sintomatologia riconducibile al PTSD senza però raggiungere la soglia diagnostica. L’esposizione al trauma è una condizione necessaria ma non sufficiente per la diagnosi, inoltre questo doveva essere eccezionale e fuori dal comune. Recentemente molti studi si sono occupati di indagare i sintomi PTSD sviluppati a partire da eventi considerati “low magnitude” come divorzi, furti, scippi, rotture sentimentali, aborti, fallimenti lavorativi e scolastici. In questo contesto si inserisce lo Spectrum Collaborative Project, un progetto internazionale nato dalla collaborazione di ricercatori americani ed italiani. Questo innovativo modello descrive una serie di caratteristiche personologiche, sintomi atipici e sottosoglia che affiancano i criteri diagnostici del DSM, con lo scopo di avere una quadro completo del paziente. Per indagare la presenza di questi sintomi sono stati messi a punto degli strumenti il TALS-SR, un questionario autosomministrato e la SCY-TALS, un’intervista strutturata; entrambi composti da 9 domini che esplorano lo spettro del trauma e della perdita. Facendo riferimento al Criterio A4 del DSM 5 per il PTSD “ fare esperienza di una ripetuta o estrema esposizione a dettagli crudi dell’evento traumatico”, numerosi studi hanno dimostrato che le helping professions hanno un maggior rischio di sviluppare burnout e PTSD. Queste persone infatti sono continuamente esposte al trauma e a situazioni particolarmente stressanti, inoltre si trovano a dover contenere il dolore altrui. Il burnout non è infrequente in questi ambiti professionali, Maslach la definisce una sindrome che si caratterizza per un esaurimento delle risorse psicofisiche dell’operatore e che incide sul suo funzionamento sociale e lavorativo. Molti studi hanno riportato dati interessanti sull’argomento, infatti ricerche condotte su vigili del fuoco, infermieri, operatori in servizio nelle ambulanze, medici, paramedici e operatori socio sanitari mostrano di sintomi riconducibili al burnout ed al PTSD seppur non raggiungendo la soglia diagnostica. Nel presente lavoro di tesi, attraverso l’utilizzo di strumenti come il TALS-SR e il proQOL, sono stati esplorati e valutati sintomi di spettro del PTSD all’interno di un reparto dell’A.O.U.P.
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