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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-02052014-200011


Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica LC6
Autore
MALVALDI, MARTINA
URN
etd-02052014-200011
Titolo
La tromboelastografia in area critica
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof. Giunta, Francesco
Parole chiave
  • emostasi
Data inizio appello
25/02/2014
Consultabilità
Completa
Riassunto
La tromboelastografia (TEG) è una metodica di indagine della coagulazione che misura i cambiamenti viscoelastici del sangue che avvengono durante la coagulazione.
La tromboelastografia fornisce la possibilità di valutare l’inizio del processo coagulativo, la formazione e la stabilizzazione del coagulo e la forza del coagulo stesso. È un test della coagulazione eseguibile vicino al letto del paziente. È facile da usare e fornisce informazioni sullo stato della coagulazione del paziente in 30 minuti.
La formazione del coagulo è un processo dinamico. I test usati convenzionalmente, come il tempo di tromboplastina parziale attivata e la conta piastrinica, valutano componenti isolati del processo emostatico e non son in grado di predire il ruolo di questi componenti nell’intero processo. Il vantaggio del TEG è che valuta le interazioni tra tutti i componenti del processo coagulativo incluse le piastrine, la fibrina, i fattori della coagulazione, la trombina così come fornisce informazioni riguardo alla qualità del coagulo.
A causa delle limitazioni tecnologiche, l’applicazione clinica della tromboelastografia è stata molto limitata per quasi 60 anni, fino a che a metà degli anni 80 non venne usata dal Dr.Kang et al. per la valutazione e gestione dell’assetto coagulativo nei pazienti sottoposti a trapianto di fegato ed in pazienti sottoposti a interventi di cardiochirurgia con by pass cardiopolmonare. Entrambi questi tipi di interventi sono infatti caratterizzati da una coagulopatia associata alla patologia di base ma anche iatrogenicamente indotta, che aggrava le perdite ematiche. Da quel momento in poi ha acquisito sempre maggiore rilevanza in diversi campi della medicina come nel campo dell’ostetricia, nella valutazione dell’assetto coagulativo del paziente politraumatizzato e nella gestione dei pazienti con coagulopatie critiche. Tutte le specialità chirurgiche descritte possono causare massive perdite ematiche legate all’atto chirurgico, dove la trasfusione di emocomponenti non è scevra da rischi di natura infettiva ed immunologica e l’obiettivo del clinico deve essere quello di ottimizzare e minimizzare l’uso degli emocomponenti. In questo senso il TEG consente un’analisi qualitativa e dinamica di quello che avviene nel processo coagulativo specifico, dalla formazione del coagulo alla lisi, evidenziando le specifiche alterazioni di ogni singola fase dell’intero processo e guidando alla terapia in modo mirato. Con questa metodica è possibile discriminare anche se il sanguinamento è dovuto ad una disfunzione piastrinica, ad anomalie delle proteasi della coagulazione o dei loro inibitori, oppure è associato ad un’eccessiva precoce fibrinolisi. Questa tesi raccoglie casi clinici appartenenti a diversi ambiti dell’area critica, dove si sia fatto uso del TEG per comprendere il difetto del processo coagulativo e guidare la terapia con lo scopo di ottimizzare l’utilizzo di emoderivati ed ottenere quindi un miglior out come.
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