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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-02042021-183601


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
MEGHINI, ELENA
URN
etd-02042021-183601
Titolo
Straatvoedsel. Redevelopment of Albert Cuypmarket, Amsterdam
Dipartimento
INGEGNERIA DELL'ENERGIA, DEI SISTEMI, DEL TERRITORIO E DELLE COSTRUZIONI
Corso di studi
INGEGNERIA EDILE-ARCHITETTURA
Relatori
relatore Prof. Boschi, Antonello
correlatore Ing. Paglianti, Simone
Parole chiave
  • Amsterdam
  • mercato
  • riqualificazione urbana
Data inizio appello
18/02/2021
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
18/02/2091
Riassunto
Amsterdam, un piovoso sabato del 1905. Sull’Albert Cuypstraat, nel quartiere De Pijp, carri colmi di pesce, frutta e verdura, si fanno spa- zio tra i passanti e le carrozze alla ricerca del posto migliore per la vendita delle merci. I venditori ambulanti non hanno altro luogo in cui andare: solo qui si sentono accettati e protetti, e possono final- mente sperare di ricavare il necessario per vivere. Per tutto il Novecento il Cuypmarkt è cresciuto, si è fatto adulto, divenendo il più importante mercato dei Paesi Bassi con più di duecento tra chio- schi e negozi nei quali è possibile acquistare una vasta gamma di prodotti, dai caldi stroopwafels agli occhiali da sole, dai giocattoli alle biciclette, dai fiori ai tessuti: il tutto da mattina a sera, sei giorni su sette, lungo la strada omonima per circa 650 metri, fra la Van Woustraat a est e la Ferdinand Boolstraat a ovest. E proprio da quest’ultima arteria – considerata una delle principali del quartiere – le persone generalmente vi accedono, frugando fra le bancarelle, assaggiando i cibi della tradizione o sostando nei numerosi bar e ristoranti. Così la riqualificazione non si limita alla ridefinizione for- male dei chioschi, ma cerca di riportare le pietre tra le pietre, respin- gendo l’asfalto fuori dai confini, ipotizzando una serie di opere di pavimentazione, illuminazione ed arredo: interventi minimi ma necessari e sufficienti alla sistemazione di strade, incroci, slarghi. Il tutto attraverso il proporzionamento dei manufatti che guardano al profilo altimetrico dei fronti e impostando le partiture delle pavimen- tazioni e la posizione di sedute e alberature. L'ingresso al mercato sulla Ferdinand Bolstraat, di fronte alla fermata della metropolitana, avviene tramite un padiglione sottolineato da un duplice filare di car- pini, e offre al contempo ai passanti un simbolo e un luogo in cui identificarsi. Proseguendo, la via viene interrotta da due tratti pedo- nali, in corrispondenza delle quali le bancarelle cedono il passo a una serie di luoghi di sosta, mentre alla fine del percorso – in ragio- ne di una diversa caratterizzazione delle facciate – si decide di spo- stare l’attenzione al centro, laddove un tempo scorreva il canale dello Zaagmolensloot. Si ricompongono qui tutti quegli elementi capaci di evocare l’antico fosso della segheria come alberi, uno specchio d'acqua, l’attracco di una lunga seduta.
Il progetto tenta di dialogare con venditori, negozianti e residenti. Ai primi viene offerta una struttura in grado di ripararli dalle intemperie e ridurre i tempi morti di montaggio e smontaggio. Gli spazi vuoti tra i moduli, garantiscono visibilità ai negozi retrostanti e consentono l’utilizzo dello spazio esterno a bar e ristoranti. Agli abitanti infine viene restituita una strada che negli edifici ottocenteschi e in alcuni monumenten ha mantenuto l’aspetto originale, ridefinendo un ambiente amichevole, domestico, in una parola, gezelligheid.
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