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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-02042019-233914


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
CAPONI, MARIA CELESTE
URN
etd-02042019-233914
Titolo
Tratti Callous-Unemotional e Psicopatia giovanile: uno studio correlazionale
Dipartimento
PATOLOGIA CHIRURGICA, MEDICA, MOLECOLARE E DELL'AREA CRITICA
Corso di studi
PSICOLOGIA CLINICA E DELLA SALUTE
Relatori
relatore Dott. Muratori, Pietro
Parole chiave
  • tratti callous-unemotional
  • trattamento
  • psicopatia giovanile
  • età evolutiva
Data inizio appello
25/02/2019
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
25/02/2089
Riassunto
L’aggressività è un fenomeno complesso, da sempre presente all’interno del repertorio comportamentale ed emozionale dell’uomo, e che se posto all’interno di specifiche tappe evolutive può assumere talvolta una connotazione adattiva, in grado di favorire crescita e apprendimento. Tuttavia, quando il comportamento aggressivo assume caratteristiche gravi e pervasive, tali da inficiare sul funzionamento dell’individuo, è altamente probabile incorrere in problematiche comportamentali.
I Disturbi del Comportamento Dirompente (DCD) costituiscono uno dei motivi più frequenti di richiesta di consultazione presso i servizi di salute mentale dell’infanzia e dell’adolescenza. Genetica e ambiente contribuiscono in egual misura all’insorgenza di questo tipo di disturbi, caratterizzati da un’ampia eterogeneità sintomatologica. Nel corso degli ultimi anni, tuttavia, numerosi studi si sono dimostrati tutti in accordo sulla presenza di uno specifico sottogruppo clinico (Pardini et al., 2006; Willoughby et al., 2014), denominato Callous-Unemotional (CU), contraddistinto da specifiche caratteristiche eziologiche, neurocognitive e neurobiologiche e da un decorso e una prognosi peggiore.
Aspetti come scarsa empatia, manipolazione e freddezza sono tutte caratteristiche tipiche dei tratti CU, riscontrabili anche all’interno della costellazione sintomatologica della psicopatia. Circostanza questa, che, unita alla larga presenza di fattori rischio in comune tra i due disturbi, ha condotto l’attuale letteratura scientifica a ritenere che vi sia un continuum evolutivo tra di essi.
A questo proposito, il presente studio longitudinale si pone l’obiettivo di rivelare una possibile correlazione tra la presenza di tratti CU in infanzia e lo sviluppo successivo di psicopatia in età adulta, attraverso il confronto tra una prima valutazione dei tratti CU effettuata a soggetti di 8-9 anni e una seconda valutazione del tratto psicopatico effettuata agli stessi soggetti all’età di 18-20 anni. I risultati evidenziano una correlazione che si avvicina fortemente alla significatività statistica, confermando dunque l’ipotesi iniziale di un’effettiva continuità gerarchica tra i due disturbi.
Alla luce di quanto detto, diviene dunque necessario focalizzarsi sulle tempistiche d’intervento: effettuare un trattamento preventivo precoce può infatti limitare le conseguenze negative del tratto CU e diminuire la probabilità di insorgenza di psicopatia in età adulta.
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