Tesi etd-02042019-125534 |
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Tipo di tesi
Tesi di dottorato di ricerca
Autore
SCARFO', ALFREDO ANTONINO
URN
etd-02042019-125534
Titolo
Il ruolo dell’asimmetria informativa sul Takeover Premium: inquadramento teorico ed evidenza empirica.
Settore scientifico disciplinare
SECS-P/09
Corso di studi
ECONOMIA AZIENDALE E MANAGEMENT
Relatori
tutor Prof.ssa Mariani, Giovanna
Parole chiave
- Asimmetria Informativa
- Fusioni e Acquisizioni
- Takeover Premium
Data inizio appello
07/02/2019
Consultabilità
Completa
Riassunto
L'obiettivo di questo studio è quello di analizzare il ruolo dell’asimmetria informativa nelle operazioni di fusione e acquisizione fornendo ulteriori prove empiriche sul ruolo che le variabili ricollegabili all’opacità della società target giocano sul premio pagato dall’acquirente. La motivazione di tale lavoro nasce dall’incertezza che rimane, dopo oltre 5 decadi di ricerche sulle M&A, relativamente al ruolo dell’asimmetria informativa sul premio pagato. In particolare, partendo da un’estesa review della letteratura, tale studio vuole indagare le differenze riscontrabili nell’entità del premio pagato a seguito di un’acquisizione in cui è presente asimmetria informativa tra le parti coinvolte e, con particolare attenzione ai settori industriali considerati più opachi. In più, in un secondo livello d’analisi, questa indagine mira a studiare la probabilità che l’operazione venga annullata proprio a seguito dell’asimmetria informativa e l’impatto che quest’ultima può avere sulle modalità di pagamento e sulla probabilità che l’operazione sia conclusa in più step (ad esempio attraverso l’acquisizione di pacchetti azionari minoritari prima dell’acquisto di una partecipazione di maggioranza).
Tale studio è condotto attraverso la formulazione di 7 domande di ricerca, collegate tra loro dal fil rouge dell’asimmetria informativa, alle quali viene fornita risposta utilizzando un campione di 7.525 M&A svoltesi negli USA tra il 1985 e il 2017. Sebbene l’uso di un campione così esteso non sia esente da problemi di natura metodologica per via dei numerosi eventi che si sono verificati in tale orizzonte temporale, esso rappresenta uno dei campioni più estesi mai avuti negli studi sulle M&A. Al fine di fornire una risposta robusta ed attendibile alle domande di ricerca poste in questo studio, sono stati utilizzati diversi modelli econometrici e test statistici, tra i quali occorre menzionare l’utilizzo di modelli di regressione lineare e di regressione logistica, unitamente all’analisi delle differenze tra le medie nel premio pagato con il t-test dopo aver suddiviso il campione in cluster rappresentativi dei differenti livelli di opacità.
Dal presente lavoro emerge che l’appartenenza a settori particolarmente opachi aumenta la probabilità di insuccesso dell’operazione e/o la scelta di acquisire una partecipazione di minoranza prima del pacchetto di controllo. Ciò sostiene l’ipotesi che all’accrescere dell’opacità dei settori in cui la società target opera, l’acquirente (soprattutto quando persegue strategie di diversificazione) preferisce accedere ad informazioni dall’interno diventando prima azionista di minoranza garantendosi la possibilità di accedere ai consigli di amministrazione e alla documentazione necessaria per ridurre il livello di asimmetria informativa e, solo successivamente, divenirne il proprietario acquisendo la rimanente parte di azioni tali da attribuire il controllo della società. In aggiunta, è emerso come quanto appena affermato, sia ancora più significativamente frequente qualora le due società operino in settori differenti, avvalorando ulteriormente l’ipotesi che sia in gran parte il ruolo dell’asimmetria informativa a determinare tali circostanze. Inoltre, in linea con i precedenti studi, anche in questo lavoro emerge che l’età sia una determinante del premio nelle operazioni di M&A favorendo soprattutto le aziende con più anni di vita.
Infine, uno degli aspetti che suscita particolarmente interesse e che potrebbe diventare un interessante spunto di analisi approfondita in futuro, è l’elevata eterogeneità intra-industria nell’entità del premio dell’acquisizione, soprattutto in quelle più opache (Chimica, Elettronica, dei Macchinari Industriali e dei prodotti strumentali all’industria). Ciò porta a chiedersi quali elementi specifici di ciascuna azienda determinino tali differenze nell’entità del premio dell’acquisizione e ancor più importante, quali di questi risultano essere determinanti in una particolare industria e irrilevanti in altre.
Contributo e Implicazioni della ricerca: Questo studio contribuisce agli studi sulle M&A in diversi modi. In primo luogo, fornisce un’estesa review della letteratura, sia teorica che empirica, circa gli effetti dell’asimmetria informativa sul premio dell’acquisizione e sulle caratteristiche dell’operazione contribuendo al dibattito e offrendo un’evidenza empirica in grado di fare chiarezza in particolar modo su quegli aspetti di cui oggi si hanno più dubbi che certezze condivise. In secondo luogo, tale lavoro esamina le differenze nel premio dell’acquisizione all’interno dei settori considerati particolarmente opachi mostrando che l’asimmetria informativa tra le aziende coinvolte nell’operazione, oltre a rappresentare una determinante di premi dell’acquisizione elevati, sia anche foriera di eterogeneità sia all’interno dello stesso micro-settore che all’interno di gruppi di imprese che vi appartengono e che siano quanto più omogenei possibile (in base a dimensione, età, performance, etc.) sollevando pertanto spunti futuri di indagine alla luce di questi risultati. Questo studio, in controtendenza rispetto a una parte degli studi precedenti sul tema, è stato svolto senza adottare indici o proxy, tanto criticate in letteratura per i loro limiti nell’esprimere il reale livello di asimmetria informativa, ma bensì è stata svolta una scomposizione in cluster omogenei in grado di evidenziare i differenti livelli di opacità che caratterizzano le imprese e i relativi settori. Inoltre, attraverso tale approccio è stato possibile evidenziare le differenze nel premio dell’acquisizione e come conseguenza offrire spunti di indagine ulteriori sulle determinanti di tali differenze e gli effetti che producono sul livello di asimmetria informativa.
Infine, questo studio non si limita ad integrare i precedenti aggiungendo un altro tassello ma bensì, cerca attraverso l’approccio metodologico adottato, di confermare alcuni di essi sui quali ad oggi non risulta il raggiungimento di risultati condivisi e coerenti tra loro.
Tale studio è condotto attraverso la formulazione di 7 domande di ricerca, collegate tra loro dal fil rouge dell’asimmetria informativa, alle quali viene fornita risposta utilizzando un campione di 7.525 M&A svoltesi negli USA tra il 1985 e il 2017. Sebbene l’uso di un campione così esteso non sia esente da problemi di natura metodologica per via dei numerosi eventi che si sono verificati in tale orizzonte temporale, esso rappresenta uno dei campioni più estesi mai avuti negli studi sulle M&A. Al fine di fornire una risposta robusta ed attendibile alle domande di ricerca poste in questo studio, sono stati utilizzati diversi modelli econometrici e test statistici, tra i quali occorre menzionare l’utilizzo di modelli di regressione lineare e di regressione logistica, unitamente all’analisi delle differenze tra le medie nel premio pagato con il t-test dopo aver suddiviso il campione in cluster rappresentativi dei differenti livelli di opacità.
Dal presente lavoro emerge che l’appartenenza a settori particolarmente opachi aumenta la probabilità di insuccesso dell’operazione e/o la scelta di acquisire una partecipazione di minoranza prima del pacchetto di controllo. Ciò sostiene l’ipotesi che all’accrescere dell’opacità dei settori in cui la società target opera, l’acquirente (soprattutto quando persegue strategie di diversificazione) preferisce accedere ad informazioni dall’interno diventando prima azionista di minoranza garantendosi la possibilità di accedere ai consigli di amministrazione e alla documentazione necessaria per ridurre il livello di asimmetria informativa e, solo successivamente, divenirne il proprietario acquisendo la rimanente parte di azioni tali da attribuire il controllo della società. In aggiunta, è emerso come quanto appena affermato, sia ancora più significativamente frequente qualora le due società operino in settori differenti, avvalorando ulteriormente l’ipotesi che sia in gran parte il ruolo dell’asimmetria informativa a determinare tali circostanze. Inoltre, in linea con i precedenti studi, anche in questo lavoro emerge che l’età sia una determinante del premio nelle operazioni di M&A favorendo soprattutto le aziende con più anni di vita.
Infine, uno degli aspetti che suscita particolarmente interesse e che potrebbe diventare un interessante spunto di analisi approfondita in futuro, è l’elevata eterogeneità intra-industria nell’entità del premio dell’acquisizione, soprattutto in quelle più opache (Chimica, Elettronica, dei Macchinari Industriali e dei prodotti strumentali all’industria). Ciò porta a chiedersi quali elementi specifici di ciascuna azienda determinino tali differenze nell’entità del premio dell’acquisizione e ancor più importante, quali di questi risultano essere determinanti in una particolare industria e irrilevanti in altre.
Contributo e Implicazioni della ricerca: Questo studio contribuisce agli studi sulle M&A in diversi modi. In primo luogo, fornisce un’estesa review della letteratura, sia teorica che empirica, circa gli effetti dell’asimmetria informativa sul premio dell’acquisizione e sulle caratteristiche dell’operazione contribuendo al dibattito e offrendo un’evidenza empirica in grado di fare chiarezza in particolar modo su quegli aspetti di cui oggi si hanno più dubbi che certezze condivise. In secondo luogo, tale lavoro esamina le differenze nel premio dell’acquisizione all’interno dei settori considerati particolarmente opachi mostrando che l’asimmetria informativa tra le aziende coinvolte nell’operazione, oltre a rappresentare una determinante di premi dell’acquisizione elevati, sia anche foriera di eterogeneità sia all’interno dello stesso micro-settore che all’interno di gruppi di imprese che vi appartengono e che siano quanto più omogenei possibile (in base a dimensione, età, performance, etc.) sollevando pertanto spunti futuri di indagine alla luce di questi risultati. Questo studio, in controtendenza rispetto a una parte degli studi precedenti sul tema, è stato svolto senza adottare indici o proxy, tanto criticate in letteratura per i loro limiti nell’esprimere il reale livello di asimmetria informativa, ma bensì è stata svolta una scomposizione in cluster omogenei in grado di evidenziare i differenti livelli di opacità che caratterizzano le imprese e i relativi settori. Inoltre, attraverso tale approccio è stato possibile evidenziare le differenze nel premio dell’acquisizione e come conseguenza offrire spunti di indagine ulteriori sulle determinanti di tali differenze e gli effetti che producono sul livello di asimmetria informativa.
Infine, questo studio non si limita ad integrare i precedenti aggiungendo un altro tassello ma bensì, cerca attraverso l’approccio metodologico adottato, di confermare alcuni di essi sui quali ad oggi non risulta il raggiungimento di risultati condivisi e coerenti tra loro.
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