Tesi etd-02042017-204243 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
GERINI, ELENA
URN
etd-02042017-204243
Titolo
Argenti liturgici nella chiesa della Santissima Annunziata a Ceparana e nella pieve di Santa Maria Assunta a Bolano
Dipartimento
CIVILTA' E FORME DEL SAPERE
Corso di studi
STORIA E FORME DELLE ARTI VISIVE, DELLO SPETTACOLO E DEI NUOVI MEDIA
Relatori
relatore Capitanio, Antonella
Parole chiave
- argenti
- argenti liturgici
- Bolano
- Ceparana
- chiesa della Santissima Annunziata (Ceparana)
- pieve di Santa Maria Assunta (Bolano)
- suppellettile ecclesiastica
Data inizio appello
28/04/2017
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
28/04/2057
Riassunto
L'obbiettivo di questa tesi di laurea magistrale in Storia e Forme delle Arti Visive, dello Spettacolo e dei Nuovi Media, con indirizzo Storia dell'Arte, è la catalogazione della suppellettile ecclesiastica in argento conservata nella pieve di Santa Maria Assunta a Bolano e nella chiesa della Santissima Annunziata a Ceparana.
Le opere conservate e prese in esame risalgono ai secoli tra il XVII circa e la fine del XIX.
Si tratta sia di oggetti che si trovano nella loro collocazione originaria che di oggetti acquistati sul mercato antiquario e generosamente dati in uso in tempi recenti alle due parrocchie.
L'oggetto più antico del corredo della pieve di Santa Maria Assunta a Bolano è un calice dell'argentiere genovese Luca Vigne, databile tra il 1592 ed il 1613, ma tra i pezzi più importanti ci sono anche: il reliquiario a tempietto contenente la reliquia delle Sacre Spine, opera di un argentiere ligure di primo Seicento e riaccomodato il 16 aprile 1873 dall'orefice Perazzo di Spezia, un calice francese ottocentesco, che presenta scene della Passione, un calice genovese, sempre decorato con scene della Passione di cui si è potuto risalire all'acquisto, avvenuto il 22 dicembre 1848.
Uno dei pezzi più pregevoli del corredo liturgico della chiesa di Ceparana è la croce d'altare, contrassegnata col marchio distintivo della produzione orafa genovese e datata 1770, di proprietà di un privato che l’ha concessa in uso alla chiesa.
Ceparana può vantare anche un pregevole ostensorio lucchese, dell'argentiere Paolino Batoni, attivo tra il 1700 e il 1752, ed una pisside siciliana datata 1780, ugualmente acquistati sul mercato antiquario e dati in uso alla chiesa.
Per la compilazione del catalogo gli oggetti sono stati fotografati singolarmente e sono stati fotografati in dettaglio anche i marchi e i particolari di ogni pezzo.
Gli argenti sono stati esaminati per poter giungere, tramite ricerche di archivio e confronti stilistici, alla compilazione di una scheda inventariale dettagliata.
La ricerca d'archivio si è svolta nell'archivio parrocchiale di Bolano dove sono conservati, tra i vari documenti, anche i registri degli esiti e degli introiti della pieve di Santa Maria Assunta a Bolano dal 1839 al 1875 e le relazioni delle visite pastorali.
È stata molto importante l’individuazione di una bibliografia di riferimento, nonché la consultazione del catalogo degli oggetti d’arte ecclesiastica compilato a cura della Conferenza Episcopale Italiana.
Tra i libri consultati sono stati fondamentali quelli con le raccolte di marchi e punzoni degli argentieri e dei luoghi di produzione ed i cataloghi dei musei diocesani e delle mostre di settore, che hanno permesso confronti con altri oggetti simili al fine di poterne stabilire la provenienza e la datazione, ove mancasse la possibilità di farlo tramite il riconoscimento dei marchi o documenti diretti.
Molto importanti sono state le monografie sugli argenti genovesi, ed in particolare sugli argenti con il marchio Torretta, molto numerosi nei due corredi di vasi sacri di Ceparana e Bolano.
Il catalogo è preceduto da alcuni cenni storici relativi alla chiesa della Santissima Annunziata a Ceparana, alla pieve di Santa Maria Assunta a Bolano e ai due paesi di Ceparana e Bolano, corredati da fotografie; con informazioni reperite essenzialmente dai libri sul territorio e dal “Giornale Storico della Lunigiana”.
Dopo la raccolta di questi dati sono passata alla redazione di due cataloghi distinti: uno relativo agli argenti conservati nella chiesa della Santissima Annunziata a Ceparana ed uno relativo agli argenti conservati nella pieve di Santa Maria Assunta a Bolano.
Ciascun catalogo è composto dalle schede inventariali degli argenti e dalle foto degli oggetti; ogni scheda è seguita dall'immagine del pezzo relativo.
I pezzi più pregevoli e i più rilevanti ai fini della ricerca sono stati inoltre trattati dettagliatamente in un capitolo a parte di contestualizzazione storico-critica.
Un breve capitolo introduttivo è stato dedicato anche alle fasi di lavoro che hanno portato alla formazione della tesi.
Le opere conservate e prese in esame risalgono ai secoli tra il XVII circa e la fine del XIX.
Si tratta sia di oggetti che si trovano nella loro collocazione originaria che di oggetti acquistati sul mercato antiquario e generosamente dati in uso in tempi recenti alle due parrocchie.
L'oggetto più antico del corredo della pieve di Santa Maria Assunta a Bolano è un calice dell'argentiere genovese Luca Vigne, databile tra il 1592 ed il 1613, ma tra i pezzi più importanti ci sono anche: il reliquiario a tempietto contenente la reliquia delle Sacre Spine, opera di un argentiere ligure di primo Seicento e riaccomodato il 16 aprile 1873 dall'orefice Perazzo di Spezia, un calice francese ottocentesco, che presenta scene della Passione, un calice genovese, sempre decorato con scene della Passione di cui si è potuto risalire all'acquisto, avvenuto il 22 dicembre 1848.
Uno dei pezzi più pregevoli del corredo liturgico della chiesa di Ceparana è la croce d'altare, contrassegnata col marchio distintivo della produzione orafa genovese e datata 1770, di proprietà di un privato che l’ha concessa in uso alla chiesa.
Ceparana può vantare anche un pregevole ostensorio lucchese, dell'argentiere Paolino Batoni, attivo tra il 1700 e il 1752, ed una pisside siciliana datata 1780, ugualmente acquistati sul mercato antiquario e dati in uso alla chiesa.
Per la compilazione del catalogo gli oggetti sono stati fotografati singolarmente e sono stati fotografati in dettaglio anche i marchi e i particolari di ogni pezzo.
Gli argenti sono stati esaminati per poter giungere, tramite ricerche di archivio e confronti stilistici, alla compilazione di una scheda inventariale dettagliata.
La ricerca d'archivio si è svolta nell'archivio parrocchiale di Bolano dove sono conservati, tra i vari documenti, anche i registri degli esiti e degli introiti della pieve di Santa Maria Assunta a Bolano dal 1839 al 1875 e le relazioni delle visite pastorali.
È stata molto importante l’individuazione di una bibliografia di riferimento, nonché la consultazione del catalogo degli oggetti d’arte ecclesiastica compilato a cura della Conferenza Episcopale Italiana.
Tra i libri consultati sono stati fondamentali quelli con le raccolte di marchi e punzoni degli argentieri e dei luoghi di produzione ed i cataloghi dei musei diocesani e delle mostre di settore, che hanno permesso confronti con altri oggetti simili al fine di poterne stabilire la provenienza e la datazione, ove mancasse la possibilità di farlo tramite il riconoscimento dei marchi o documenti diretti.
Molto importanti sono state le monografie sugli argenti genovesi, ed in particolare sugli argenti con il marchio Torretta, molto numerosi nei due corredi di vasi sacri di Ceparana e Bolano.
Il catalogo è preceduto da alcuni cenni storici relativi alla chiesa della Santissima Annunziata a Ceparana, alla pieve di Santa Maria Assunta a Bolano e ai due paesi di Ceparana e Bolano, corredati da fotografie; con informazioni reperite essenzialmente dai libri sul territorio e dal “Giornale Storico della Lunigiana”.
Dopo la raccolta di questi dati sono passata alla redazione di due cataloghi distinti: uno relativo agli argenti conservati nella chiesa della Santissima Annunziata a Ceparana ed uno relativo agli argenti conservati nella pieve di Santa Maria Assunta a Bolano.
Ciascun catalogo è composto dalle schede inventariali degli argenti e dalle foto degli oggetti; ogni scheda è seguita dall'immagine del pezzo relativo.
I pezzi più pregevoli e i più rilevanti ai fini della ricerca sono stati inoltre trattati dettagliatamente in un capitolo a parte di contestualizzazione storico-critica.
Un breve capitolo introduttivo è stato dedicato anche alle fasi di lavoro che hanno portato alla formazione della tesi.
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