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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-02042015-174016


Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica LC6
Autore
ANGELOTTI, LORENZO
URN
etd-02042015-174016
Titolo
Correlazioni immunoistochimiche e scintigrafiche in pazienti con la sindrome Feocromocitoma Paraganglioma
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof. Bernini, Giampaolo
Parole chiave
  • pet
  • paraganglioma
  • immunoistochimica
  • feocromocitoma
  • correlazioni immunoistochimiche
  • spect
Data inizio appello
24/02/2015
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
24/02/2085
Riassunto
Lo studio ha incluso 62 pazienti consecutivi (22 uomini e 40 donne), con età media di 46,8 aa con diagnosi di FEO o PGL, ed operati per questo tipo di tumore tra il 2010 ed il 2013. I pazienti hanno avuto accesso alla nostra unità operativa per segni e sintomi compatibili con eccesso di catecolamine (N=33) e/o ipertensione resistente al trattamento (N=4), per il rilievo di una massa incidentale (N=20) o per disturbi dovuti ad effetto massa (N=9). Sono stati pertanto studiati 27 pazienti con FEO (43,5%), 27 con PGL del distretto testa/collo (PGLTC, 43,5%) e 8 pazienti con PGL addominale extrasurrenalico (APGL, 13%).
Tutti i pazienti sono stati sottoposti al medesimo protocollo diagnostico che includeva la valutazione clinica e l’esame obiettivo, il dosaggio delle metanefrine urinarie, l’esecuzione della risonanza magnetica (RM) e/o tomografia computerizzata (TC) e della scintigrafia con 123I-MIBG (n=20). Dal 2011 è stata introdotta la 18F-DOPA PET/TC che è stata eseguita in 14/62 pazienti, mentre entrambe le metodiche funzionali sono state effettuate in 3 pazienti. Successivamente tutti i soggetti esaminati sono stati sottoposti ad intervento chirurgico di rimozione della massa con successivo esame istologico ed analisi immunoistochimica. Inoltre è stata eseguita consulenza genetica ed analisi dei geni di suscettibilità per FEO/PGL in 56/62 casi.
I pazienti sono stati sottoposti allo studio dopo consenso informato ed approvazione del comitato etico.
Analisi Biochimica ed immunoistochimica
Le metanefrine urinarie delle 24 ore sono state misurate con metodo RIA (Immuno Biological Laboratories, Hamburg, Germany). I valori normali di normetanefrine sono definiti come <600 microgrammi/24h e delle metanefrine <350 microgrammi/24h.
Dopo conferma diagnostica, sono state eseguite reazioni immunoistochimiche su sezioni ottenute da prelievi fissati in formalina ed inclusi in paraffina, utilizzando l’immunocoloratore automatico Bench Mark (Ventana). Dopo sparaffinatura e smascheramento antigenico con tampone citrato, gli anticorpi per VMAT1 e per VMAT 2 (Novus Biological) sono stati applicati sulle sezioni e la reazione è stata rivelata utilizzando il sistema UltraView Universal e la diaminobenzidina come substrato cromogeno.
La positività per VMAT 1 e VMAT 2, rispettivamente, è stata stimata in maniera semiquantitativa secondo uno score stabilito tra 0 e 6, dove 0: assenza di immunoreattività, 1:< 10%, 2:10 < 20%, 3:20 < 40%, 4:40 < 60%, 5:60 < 80%, 6:80 < 100%.
Analisi Genetica
Il DNA è stato estratto da leucociti provenienti da sangue periferico ed analizzato per le mutazioni germinali di tutti gli esoni dei geni SDHD, SDHB, SDHC, SDHAF2, VHL e RET (esoni 10, 11,13-16). Inoltre è stata eseguita la ricerca per le grandi delezioni e riarrangiamenti dei geni VHL e SDHD, SDHB, SDHC e SDHAF2. Le tecniche specifiche utilizzate per le analisi genetiche sono riportate in lavori del nostro gruppo precedentemente pubblicati ( ).
PET/TC con F-18 DOPA e Scintigrafia con I-123 MIBG
Nelle cellule di origine neuroendocrina l’amminoacido L-DOPA è internalizzato nella cellula attraverso il sistema di trasporto degli amminoacidi neutri localizzato sulla membrana cellulare. La DOPA, una volta giunta nel citosol, grazie alla sua alta affinità per la decarbossilasi degli L-aminoacidi, è trasformata in dopamina e può legarsi al sistema di trasporto dei VMAT.
Nel nostro studio la PET/TC è stata acquisita 60 min dopo la somministrazione intravenosa di F-18 DOPA (3 MBq/Kg) utilizzando lo scanner di tipo 710 Discovery (GE Healthcare, Waukesha, WI, USA) equipaggiato con cristalli di ortosilicato di littrio-Lutezio. I parametri di acquisizione della TC spirale sono stati: 120 kVp e modulazione di amperaggio automatica tra 30 e 100 mA basato sullo scoutview TC.
Le immagini PET sono state acquisite in modalità 3D TOF per 2 minuti in clinostatismo (2,5 min se il paziente aveva un BMI>29) e ricostruiti con algoritmo di ricostruzione OSEM (ordered-subset expectation maximization; 24 subsets, 3 iterazioni, filtro gaussiano a 5,5 mm). L’interpretazione della PET/TC (eseguita in doppio cieco da due medici nucleari) è stata basata su analisi visiva e semiquantitativa. Per tutte le lesioni tumorali i valori standardizzati di accumulo sono stati definiti come valore massimo (standard uptake values, SUVmax) e medio (SUVmean).
Il 123I-MIBG è una combinazione del gruppo benzilico del bretilio e del gruppo guanidinico della guanitidina, con delle caratteristiche strutturali simili alla NA. Per questo può entrare attraverso la membrana citoplasmatica con un meccanismo di uptake attivo, Na ed energia-dipendente (tipo1) e, successivamente può essere trasportato all’interno delle vescicole secretorie attraverso il legame con VMAT.
Per l’acquisizione delle immagini (eseguita a 6 e a 24 ore dalla somministrazione del tracciante) abbiamo utilizzato una gamma camera doppia testa a largo campo di vista per acquisire immagini whole-body (velocità di scorrimento 16 m/min) con ulteriori acquisizioni statiche a livello della regione cervico-toracica e/o addominale (circa 1 Mcounts o 10 minuti di acquisizione) e/o con metodica tomografica SPECT/TC. Le immagini SPECT/TC sono state acquisite con 120 viste di 20 secondi ciascuna secondo un’orbita di 360o e con una TC a bassa dose ( 120 kVp e 40 mA) eseguita per la correzione dell’attenuazione ai fini della localizzazione anatomica. L’uptake del MIBG è stato valutato qualitativamente nelle sedi in cui le lesioni sono state evidenziate radiologicamente. Per quanto riguarda l’analisi qualitativa l’uptake è stato classificato in base all’intensità di captazione in lieve, moderato e severo.
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