Tesi etd-02032019-214953 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
GONNELLA, CRISTINA
URN
etd-02032019-214953
Titolo
L'Hubris del CEO: analisi della letteratura e studio di Veneto Banca
Dipartimento
ECONOMIA E MANAGEMENT
Corso di studi
BANCA, FINANZA AZIENDALE E MERCATI FINANZIARI
Relatori
relatore Prof.ssa Ferretti, Paola
Parole chiave
- atteggiamento hubristico
- Board Vigilance
- CEO
- cognitive bias
- Corporate Governance
- Hubris
- narcissism
- overconfidence
Data inizio appello
26/02/2019
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
26/02/2089
Riassunto
Questo tesi ha come obiettivo lo studio dell’hubris del CEO e degli impatti che l’atteggiamento hubristico può avere sull’organizzazione aziendale. A questo scopo, il lavoro è articolato in 3 capitoli.
L’intento che guida il Primo capitolo è quello di identificare la natura del fenomeno oggetto del nostro studio.
In un primo momento (§1.1), l’approccio sarà sincronico; si cercherà cioè di estrarre i lineamenti essenziali, ricorrenti e stabili a partire dai quali si possa definire l’atteggiamento hubristico di un CEO: ne risulteranno delineati i tratti di una condizione acquisita. Dopo una ricerca delle radici mitologiche dell’uso del termine ‘hubris’, approcceremo i tentativi definitori del fenomeno, nello sforzo di riordinarne la sfaccettata e stratificata natura concettuale, al fine di proporre un framework integrato, che costituirà la bussola con cui orienteremo le ricerche per il case study nel capitolo terzo.
Nel secondo passaggio (§1.2), l’approccio sarà invece diacronico/dinamico o generativo; si mirerà cioè all’enucleazione delle condizioni pregresse di base e degli snodi fondamentali che si possono individuare studiando l’hubris come processo di acquisizione di un atteggiamento hubristico da parte del CEO. Verranno così messi a fuoco i fattori contributivi interni (la predisposizione narcisistica) ed esterni (il contesto di potere), e la loro interazione dinamica con i trigger events (riconoscimenti mediatici e successi precoci).
Sulla base di quanto avremo raccolto, si andranno a disporre le analisi successive.
Il Capitolo secondo ricerca le evidenze empiriche dell’atteggiamento hubristico, perseguendo un’analisi sia in termini di sviluppo, sia in termini di approdo.
(§ 2.1) Vorremo anzitutto considerare gli effetti dell’hubris del CEO. L’esame delle metodologie di indagine che gli studiosi hanno utilizzato e messo a punto per rintracciare la presenza dell’hubris costituirà il passaggio preliminare. Attraverso un riordino della letteratura, sia in ambito della finanza aziendale comportamentale che della letteratura manageriale, si prenderanno, quindi, in esame le principali evidenze empiriche in campo aziendale.
La scansione dei risultati porterà in evidenza come il processo cognitivo-comportamentale di ascesa verso l’atteggiamento hubristico consti di aspetti positivi e negativi che riverberano negli ambiti relazionali, non limitandosi ad influenzare ed inficiare il processo decisionale del CEO.
Saremo a questo punto in grado di procedere con lo studio delle evidenze empiriche in ambito propriamente bancario.
Analizzeremo il processo psicologico di assunzione delle decisioni da parte del CEO. Le evidenze a disposizione consentiranno di enucleare i tratti peculiari che connotano un soggetto con una predisposizione hubristica, mostrando l’andamento alterato dei processi cognitivi e i modi con cui questi progressivamente motivino determinati comportamenti applicabili al processo decisionale a livello bancario.
Si guarderà alle performances aziendali e agli effetti che l’hubris del CEO può avere nell’immediato e nel medio-lungo periodo, specie in contesti di congiuntura economica negativa. Si andrà dunque a delineare come una personalità hubristica sia correlata ai risultati dell’organizzazione: seguendo l’orizzonte temporale degli studi, osserveremo i comportamenti in ambito bancario relativamente al periodo pre-crisi, per poi concentrarci sulla individuazione degli impatti sulle performance societarie a partire dalla crisi del 2008. Questo ci permetterà di fare alcune osservazioni critiche in ordine al rapporto tra hubris del CEO prima della crisi finanziaria e i suoi effetti durante la crisi, in parallelo con la regolamentazione allora vigente.
Dato che le decisioni a livello di organizzazione dovrebbero essere il risultato dell’interazione tra il board e i soggetti a cui vengono delegate funzioni gestorie, in questo caso al CEO, analizzeremo (§ 2.2) quali possano essere i meccanismi di controllo o di stimolo al fenomeno hubristico. Un tale esame ci porterà ad osservare in quali contesti di governo societario, in particolare con riguardo all’interazione tra CEO e Consiglio di Amministrazione, sia possibile che l’hubris del CEO possa avere concretamente effetti a livello di organizzazione. Anche in questo caso ci avvarremo di una mappatura dei principali studi empirici presenti in letteratura, per fare poi un confronto con il fenomeno dell’opportunismo del CEO e cercando di capire il ruolo delle best praticies di Corporate Governance dinnanzi al fenomeno esaminato.
L’itinerario fin qui attraversato fornirà la base concettuale e metodologica per il case study affrontato nel Capitolo 3. Analizzeremo il caso di Veneto Banca, dichiarata in prossimità di dissesto dalla BCE, il 24 giugno 2017. Dato che il periodo nel quale sono state individuate e denunciate le irregolarità corrisponde all’arco di tempo lungo il quale Vincenzo Consoli ha ricoperto il ruolo di Amministratore Delegato, andremo ad applicare lo studio dell’hubris alla sua figura.
Attraverso un’analisi diacronica (§ 3.1), si ricercheranno gli snodi principali dell’approdo hubristico ipotizzato. Vorremo quindi sondare, con sguardo sincronico (§ 3.2), i sintomi diagnostici dell’hubris tramite il framework definitorio integrato proposto nel primo capitolo, alla ricerca di un riscontro nel soggetto in esame dei tratti propri dell’atteggiamento hubristico.
Tramite lo studio dell’avvicendamento dei membri del board di Veneto Banca, analizzeremo, infine (§ 3.3), le dinamiche di potere venutesi a creare tra i vertici della banca gestita da Consoli durante il suo mandato, rapportandole alle Contingencies di Corporate Governance studiate nel capitolo secondo.
L’intento che guida il Primo capitolo è quello di identificare la natura del fenomeno oggetto del nostro studio.
In un primo momento (§1.1), l’approccio sarà sincronico; si cercherà cioè di estrarre i lineamenti essenziali, ricorrenti e stabili a partire dai quali si possa definire l’atteggiamento hubristico di un CEO: ne risulteranno delineati i tratti di una condizione acquisita. Dopo una ricerca delle radici mitologiche dell’uso del termine ‘hubris’, approcceremo i tentativi definitori del fenomeno, nello sforzo di riordinarne la sfaccettata e stratificata natura concettuale, al fine di proporre un framework integrato, che costituirà la bussola con cui orienteremo le ricerche per il case study nel capitolo terzo.
Nel secondo passaggio (§1.2), l’approccio sarà invece diacronico/dinamico o generativo; si mirerà cioè all’enucleazione delle condizioni pregresse di base e degli snodi fondamentali che si possono individuare studiando l’hubris come processo di acquisizione di un atteggiamento hubristico da parte del CEO. Verranno così messi a fuoco i fattori contributivi interni (la predisposizione narcisistica) ed esterni (il contesto di potere), e la loro interazione dinamica con i trigger events (riconoscimenti mediatici e successi precoci).
Sulla base di quanto avremo raccolto, si andranno a disporre le analisi successive.
Il Capitolo secondo ricerca le evidenze empiriche dell’atteggiamento hubristico, perseguendo un’analisi sia in termini di sviluppo, sia in termini di approdo.
(§ 2.1) Vorremo anzitutto considerare gli effetti dell’hubris del CEO. L’esame delle metodologie di indagine che gli studiosi hanno utilizzato e messo a punto per rintracciare la presenza dell’hubris costituirà il passaggio preliminare. Attraverso un riordino della letteratura, sia in ambito della finanza aziendale comportamentale che della letteratura manageriale, si prenderanno, quindi, in esame le principali evidenze empiriche in campo aziendale.
La scansione dei risultati porterà in evidenza come il processo cognitivo-comportamentale di ascesa verso l’atteggiamento hubristico consti di aspetti positivi e negativi che riverberano negli ambiti relazionali, non limitandosi ad influenzare ed inficiare il processo decisionale del CEO.
Saremo a questo punto in grado di procedere con lo studio delle evidenze empiriche in ambito propriamente bancario.
Analizzeremo il processo psicologico di assunzione delle decisioni da parte del CEO. Le evidenze a disposizione consentiranno di enucleare i tratti peculiari che connotano un soggetto con una predisposizione hubristica, mostrando l’andamento alterato dei processi cognitivi e i modi con cui questi progressivamente motivino determinati comportamenti applicabili al processo decisionale a livello bancario.
Si guarderà alle performances aziendali e agli effetti che l’hubris del CEO può avere nell’immediato e nel medio-lungo periodo, specie in contesti di congiuntura economica negativa. Si andrà dunque a delineare come una personalità hubristica sia correlata ai risultati dell’organizzazione: seguendo l’orizzonte temporale degli studi, osserveremo i comportamenti in ambito bancario relativamente al periodo pre-crisi, per poi concentrarci sulla individuazione degli impatti sulle performance societarie a partire dalla crisi del 2008. Questo ci permetterà di fare alcune osservazioni critiche in ordine al rapporto tra hubris del CEO prima della crisi finanziaria e i suoi effetti durante la crisi, in parallelo con la regolamentazione allora vigente.
Dato che le decisioni a livello di organizzazione dovrebbero essere il risultato dell’interazione tra il board e i soggetti a cui vengono delegate funzioni gestorie, in questo caso al CEO, analizzeremo (§ 2.2) quali possano essere i meccanismi di controllo o di stimolo al fenomeno hubristico. Un tale esame ci porterà ad osservare in quali contesti di governo societario, in particolare con riguardo all’interazione tra CEO e Consiglio di Amministrazione, sia possibile che l’hubris del CEO possa avere concretamente effetti a livello di organizzazione. Anche in questo caso ci avvarremo di una mappatura dei principali studi empirici presenti in letteratura, per fare poi un confronto con il fenomeno dell’opportunismo del CEO e cercando di capire il ruolo delle best praticies di Corporate Governance dinnanzi al fenomeno esaminato.
L’itinerario fin qui attraversato fornirà la base concettuale e metodologica per il case study affrontato nel Capitolo 3. Analizzeremo il caso di Veneto Banca, dichiarata in prossimità di dissesto dalla BCE, il 24 giugno 2017. Dato che il periodo nel quale sono state individuate e denunciate le irregolarità corrisponde all’arco di tempo lungo il quale Vincenzo Consoli ha ricoperto il ruolo di Amministratore Delegato, andremo ad applicare lo studio dell’hubris alla sua figura.
Attraverso un’analisi diacronica (§ 3.1), si ricercheranno gli snodi principali dell’approdo hubristico ipotizzato. Vorremo quindi sondare, con sguardo sincronico (§ 3.2), i sintomi diagnostici dell’hubris tramite il framework definitorio integrato proposto nel primo capitolo, alla ricerca di un riscontro nel soggetto in esame dei tratti propri dell’atteggiamento hubristico.
Tramite lo studio dell’avvicendamento dei membri del board di Veneto Banca, analizzeremo, infine (§ 3.3), le dinamiche di potere venutesi a creare tra i vertici della banca gestita da Consoli durante il suo mandato, rapportandole alle Contingencies di Corporate Governance studiate nel capitolo secondo.
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