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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-02032013-195153


Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica
Autore
BEVILACQUA, FRANCESCA
URN
etd-02032013-195153
Titolo
La creazione di uno strumento di rilevazione della valutazione del rischio polveri di legno duro. Studio effettuato su un campione di cinquanta aziende del comparto di seconda lavorazione del legno.
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
SCIENZE DELLE PROFESSIONI SANITARIE DELLA PREVENZIONE
Relatori
relatore Prof. Monteverdi, Andrea
Parole chiave
  • polveri di legno duro
  • valutazione rischio cancerogeno
Data inizio appello
27/02/2013
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
27/02/2053
Riassunto
Nella seconda edizione del De Morbis Artificum Diatriba del 1714, Bernardino Ramazzini scriveva che “Dal materiale lavorato i falegnami non hanno quasi nessun fastidio, se non qualche volta dal legno di cipresso, che qualcuno non può sopportare, perché il suo odore acuto provoca il mal di testa”. Da quanto postulato nel 1714 ad oggi le cose sono cambiate. E’ pur vero che allo stato integro il legno non provoca quasi mai effetti tossici, infatti le forme che recano danni per la salute sono la polvere, la linfa, il lattice o i licheni associati al legno.

Il presente studio si occupa delle polveri di legno duro, inserite nell’ allegato XLII del 9 aprile 2008, n 81 e s.m.i come agente cancerogeno.

Viene proposto uno strumento di rilevazione utile per verificare il rispetto della normativa vigente in merito al rischio polveri di legno duro.

La scheda realizzata è stata utilizzata su un campione di cinquanta falegnamerie e infine vengono presentati i risultati ottenuti.

 

L’analisi dei risultati ha prodotto tre risultati molto significativi, sulla procedura dell’aria compressa, la formazione e sulla sorveglianza sanitaria.

Su un campione di cinquanta aziende solamente quattordici aziende hanno istituito la procedura che vieti l’utilizzo dell’aria compressa e l’hanno consegnata ai lavoratori. Fermo restando che la polvere deve essere eliminata alla fonte, è necessario che gli operatori utilizzino il sistema opposto all’ aria compressa, ossia un sistema di depolveramento aspirante. Dato preoccupante è quello che riguarda la formazione degli operatori: ben trenta aziende su cinquanta non effettuato una formazione specifica. L’altro aspetto emerso dall’analisi dei dati è che tutte le aziende effettuano una sorveglianza sanitaria specifica per le polveri di legno duro. L’intervento del Medico competente è quindi altamente consigliato per essere coinvolto nella prevenzione del rischio polveri di legno duro nelle falegnamerie.
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