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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-02022024-171416


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
MARTINI, DAVIDE
URN
etd-02022024-171416
Titolo
Utilizzo di analisi distruttive e non distruttive per la caratterizzazione di caffè verde monorigine di specie Coffea arabica e Coffea canephora
Dipartimento
SCIENZE AGRARIE, ALIMENTARI E AGRO-AMBIENTALI
Corso di studi
BIOSICUREZZA E QUALITÀ DEGLI ALIMENTI
Relatori
relatore Dott.ssa Taglieri, Isabella
relatore Dott.ssa Modesti, Margherita
Parole chiave
  • profilo aromatico
  • robusta
  • arabica
  • caffeina
  • caratteristiche fitochimiche
  • fenoli
  • attività antiossidante
  • naso elettronico
  • caratterizzazione
  • NIR
  • caffè verde
Data inizio appello
19/02/2024
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
19/02/2094
Riassunto
Scopo della tesi è stata la caratterizzazione chimica e fitochimica di 12 caffè verdi (Coffea arabica e Coffea canephora) per valutare l’influenza dell’origine sulla composizione del chicco, esaminando anche l’efficacia di analisi non distruttive (FT-NIR, e-nose) per la discriminazione della provenienza. È stato infine tentato lo sviluppo un modello di correlazione per la previsione della qualità del caffè verde a partire dagli spettri FT-NIR. Sono stati quantificati sostanza secca, densità, aw, acidità titolabile, lipidi, saccarosio, glucosio, fruttosio, acido lattico, malico, citrico, caffeina, fenoli totali, flavonoidi, tannini e potere antiossidante. Sono infine stati valutati il colore (CieLAB) e il profilo aromatico (SPME-GC/MS; e-nose). L’acquisizione degli spettri nell’IR vicino è avvenuta con uno spettrometro FT-NIR. I dati sono stati elaborati tramite ANOVA, HCA, PLS-DA. Si sono rilevate differenze significative per tutti i parametri valutati. Il parametro più identificativo per l’origine è stato l’acido citrico. La specie è il fattore che più ha influito sul saccarosio, i lipidi e la caffeina. I modelli ottenuti dall’elaborazione dei dati acquisiti dall’e-nose e dal NIR mostrano un buon livello di identificazione dell’origine dei grani. Il modello realizzato correlando i dati delle analisi distruttive e gli spettri NIR ha mostrato una buona predizione di acidità, lipidi, fenoli e caffeina. Prove future sono auspicabili per l’affinamento del modello di predizione.
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