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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-02022024-125222


Tipo di tesi
Tesi di dottorato di ricerca
Autore
COVELLO, GIUSEPPE
URN
etd-02022024-125222
Titolo
Evaluation of anatomical and tomographic biomarkers as predictive visual acuity factors in eyes with retinal vein occlusion treated with dexamethasone implant.
Settore scientifico disciplinare
MED/30
Corso di studi
FISIOPATOLOGIA CLINICA
Relatori
tutor Prof. Figus, Michele
correlatore Prof.ssa Posarelli, Chiara
Parole chiave
  • biomarcatori
  • desametasone
  • dexamethasone
  • edema maculare
  • macular edema
  • occlusione venosa retinica
  • retinal vein occlusion
Data inizio appello
14/02/2024
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
14/02/2064
Riassunto
Scopo: Valutare l'influenza di biomarcatori anatomici e della tomografia a coerenza ottica (OCT) sui risultati clinici del trattamento con impianto intravitreale di desametasone (DEX) in pazienti affetti da edema maculare secondario a occlusione venosa retinica (RVO-ME).
Metodi: Studio prospettico condotto su una coorte di pazienti affetti da RVO-ME, sottoposti a trattamento con impianto DEX e con un follow-up di 12 mesi. L’endpoint primario era la variazione media della migliore acuità visiva corretta (BCVA) dal basale al mese 12. Gli endpoint secondari includevano l'impatto dei biomarcatori tomografici iniziali sui risultati funzionali e anatomici e l'impatto del trattamento sui diversi biomarcatori tomografici. È stata utilizzata la regressione ordinaria dei minimi quadrati per identificare il potenziale ruolo predittivo di questi marcatori.
Risultati: Quarantasei pazienti sono stati arruolati nello studio. La BCVA è migliorata significativamente da un valore medio iniziale di 0,83 ± 0,20 logMAR a 0,67 ± 0,26 logMAR a sei mesi e a 0,64 ± 0,32 logMAR a dodici mesi (p<0,05). Si è osservata una riduzione statisticamente significativa del CRT in entrambe le visite di follow-up da un valore medio di 666,17 ± 212,21 a 471,15 ± 215,63 a sei mesi e a 467 ± 175,67 a dodici mesi (p<0,05). Non sono emerse differenze statistiche tra i biomarcatori tomografici al basale e alla fine del periodo di osservazione (p > 0,05). La distruzione dello strato ellissoide (EZD) al basale è risultata significativa per tutti i tempi del follow-up (p<0,05); la disorganizzazione degli strati retinici interni (DRIL), l’interruzione della membrana limitante esterna (ELM), l'ischemia maculare (MI), il CRT e l'occlusione venosa di branca (BRVO) al basale, sono risultati significativi per qualsiasi miglioramento visivo a sei mesi (p<0,05); a dodici mesi ELM, MI, CRT e BRVO sono risultati significativi per qualsiasi miglioramento visivo (p<0,05). HRF non ha dimostrato significatività in nessun tempo (p>0,05). Il modello di regressione ha dimostrato MI al basale (coeff.: -0,2733; p: 0,009; CI: -0,472 a -0,075) e tipo di RVO (coeff.: 0,3506; p: 0,005; CI: 0,111 a 0,590) come fattori predittivi per la BCVA a 12 mesi.
Conclusioni: I risultati di questo studio suggeriscono che l'ischemia maculare e la RVO centrale possono essere considerati come fattori predittivi negativi per l'outcome visivo, mentre ELM ed EZD hanno rivelato un'associazione statistica con il miglioramento della BCVA un anno dopo il trattamento.

Purpose: To evaluate the influence of anatomical and optical coherence tomography (OCT) biomarkers on the clinical results of intravitreal dexamethasone (DEX) implant treatment in patients with macular edema secondary to retinal vein occlusion (RVO-ME).
Methods: Prospective study conducted on a cohort of patients with RVO ME, who underwent treatment with DEX implant and had a follow up of 12 months. The primary endpoint was the mean change in best corrected visual acuity (BCVA) from baseline to six- and twelve-months visits after treatment. Secondary outcomes included the impact of the different OCT biomarkers on functional and anatomic outcomes, and the impact of treatment on the different OCT biomarkers. OCT biomarkers associated with functional and anatomical outcomes were estimated using an ordinary least squares regression.
Results: Forty-six patients were enrolled in the study. BCVA significantly improved from a mean baseline value of 0.83 ± 0.20 logMAR to 0.67 ± 0.26 logMAR at six months and 0.64 ± 0.32 logMAR at twelve months (p<0.05). A statistically significant reduction in central retinal thickness (CRT) has shown in both follow-up visits from a mean value of 666.17 ± 212.21 to 471.15 ± 215.63 at six months and to 467 ± 175.67 at twelve months visit (p<0.05). No statistically differences emerged between baseline and follow up OCT biomarkers (p > 0.05). Baseline ellipsoid zone disruption (EZD) was significant for all the time-points (p<0.05); Baseline disorganization of retinal inner layers (DRIL), external limiting membrane (ELM), macular ischemia (MI), CRT, and Branch RVO (BRVO) were significant for any visual improvement at six months (p<0.05); at twelve months ELM, MI, CRT, and BRVO resulted significant for any visual improvement (p<0.05). HRF did not prove significance at any time point (p>0.05). The regression model showed baseline MI (coeff.: -0.2733; p: 0.009; CI: -0.472 to -0.075) and type of RVO (coeff.: 0.3506; p: 0.005; CI: 0.111 to 0.590) as predictive factors for 12-months BCVA.
Conclusion: The results of this study suggested that MI and CRVO could be considered as negative predictive factor for visual outcome whereas ELM and EZD revealed a statistical association with BCVA improvement one year after treatment.
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