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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-02022023-093903


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
CECCANTI, SERENA
URN
etd-02022023-093903
Titolo
Il ruolo dell’actigrafia nella detezione dell’asimmetria dei movimenti
Dipartimento
MEDICINA CLINICA E SPERIMENTALE
Corso di studi
SCIENZE E TECNICHE DELLE ATTIVITA' MOTORIE PREVENTIVE E ADATTATE
Relatori
relatore Prof. Faraguna, Ugo
Parole chiave
  • actigraphy
  • handedness
  • movement
Data inizio appello
22/02/2023
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
22/02/2093
Riassunto
La dominanza manuale viene misurata tramite questionari o particolari sensori che raccogliendo dati oggettivi sul movimento possono aiutare la diagnosi e la prevenzione di numerose patologie, incluse quelle riabilitative.
Scopo: utilizzare l’actigrafia commerciale a basso costo come metodo per la valutazione della dominanza manuale attraverso la detezione in continuo dei movimenti degli arti superiori. Il metodo actigrafico potrebbe esser esteso allo studio del movimento in pazienti che hanno subito interventi ortopedici o traumi come metodo di follow-up durante il recupero post-intervento o post-infortunio.
25 partecipanti hanno indossato due actigrafi per un periodo medio di 3 giorni. L’età media è 33 anni. Ai partecipanti è stato somministrato l’ Edinburgh Handedness Inventory per lo studio della dominanza manuale. La differenza nel movimento dei due arti superiori è stata calcolata tramite un indice adimensionale che quantifica l’asimmetria di movimento tra la mano dominante e non dominante (IAI). Il grado di asimmetria è stato confrontato per diversi livelli di intensità di movimento, nel sonno rispetto alla veglia e in base al tipo di attività svolta. I dati sono stati analizzati in ambiente R Studio.
Risultati: esiste una correlazione statisticamente significativa tra l’indice di asimmetria notturno e diurno(p=0,01). Inoltre nelle attività sportive è presente correlazione tra IAI e intensità di movimento(p=0,01) come anche tra IAI totale e intensità durante le ore lavorative( p=0,03).
L’assenza di correlazione tra i punteggi del questionario e l’asimmetria totale conferma quanto presente in letteratura, la relazione esiste solo a determinate fasce di intensità. Possiamo inoltre suppore che in compiti che richiedono maggiore sforzo l’arto dominante viene usato di più.

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