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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-02022017-155701


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM6
Autore
MARINARI, NICCOLO'
URN
etd-02022017-155701
Titolo
L'escarolisi enzimatica nel trattamento del paziente ustionato. Studio istologico sulla qualità del debridement finalizzato alla ottimizzazione dell'impiego clinico.
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Dott. Di Lonardo, Antonio
Parole chiave
  • bromelina
  • istologia
  • NexoBrid®
  • sbrigliamento (debridement) enzimatico
  • ustione
Data inizio appello
14/03/2017
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
14/03/2087
Riassunto
L’escarolisi enzimatica rappresenta una rivoluzionaria strategia di sbrigliamento (o debridement) non chirurgico dell’escara. Questo tipo di approccio è in continua evoluzione e negli anni duemila ha beneficiato dell’avvento di preparati arricchiti in bromelina, un enzima estratto dal gambo dell’Ananas comosus, i quali hanno superato i limiti applicativi e clinici che caratterizzavano le formulazioni precedenti. L’escarolisi enzimatica offre un debridement rapido ed efficace, tecnicamente e proceduralmente ben meno articolato e traumatico della chirurgia e, soprattutto, selettivo. La selettività dell’azione enzimatica, frutto a sua volta di un ambiente favorevole all’attività litica, risparmia infatti il tessuto vitale proprio della zona di stasi ematica, lo modifica e lo riassetta strutturalmente, alla stregua degli attuali sostituti dermici. Questo tessuto possiede quindi un potenziale rigenerativo superiore, il quale si espleta attraverso il normale processo di guarigione, contraddistinto da risultati morfologici, funzionali ed estetici nettamente migliori.

I diversi risultati clinici, raccolti attraverso un’esperienza internazionale pluridecennale, si sono tuttavia dimostrati molto variabili e talvolta imprevedibili e inattesi e hanno rappresentato il motivo del nostro studio, orientato verso l’analisi istologica degli effetti del NexoBrid®, preparato di ultima generazione.

Sono stati studiati, fra il dicembre 2015 e il maggio 2016, 8 adulti con ustioni intermedio-profonde, mediante biopsie effettuate prima e dopo lo sbrigliamento del tessuto necrotico. I risultati hanno dimostrato come le componenti del tessuto risparmiato, sia esso il derma profondo o il sottocute, appaiano “omogeneizzate” e come queste ricalchino la struttura tridimensionale degli attuali sostituti dermici in commercio. Tale impalcatura (o “scaffold”) rappresenta il vero cardine della guarigione e con ogni probabilità la fonte della suddetta variabilità clinica, giacché la sua salvaguardia si è dimostrata cruciale al fine di conservare il potenziale rigenerativo di questo tessuto.

Le informazioni raccolte hanno quindi permesso di migliorare l’applicazione del NXB attraverso una rielaborazione di alcuni aspetti del protocollo applicativo ufficiale, con un netto miglioramento dei risultati morfologici e funzionali.
Note
La tesi in oggetto non è stata inserita correttamente nel data base dall’autore. L’autore stesso ed i relatori sono stati avvertiti di tale omissione.
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