Tesi etd-02022009-160916 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica
Autore
ARINCI, FRANCESCO
URN
etd-02022009-160916
Titolo
Un settore in rapida evoluzione: il biomedicale in Italia. Le problematiche finanziarie dello start up e della crescita.
Dipartimento
ECONOMIA
Corso di studi
FINANZA AZIENDALE E MERCATI FINANZIARI
Relatori
Relatore Prof. Lanzara, Riccardo
Parole chiave
- 510k
- biomedicale
- brevetto
- dispositivi medici
- FDA
- finanza
- innovazione
- MD
- PMI
- sviluppo
- venture capital
Data inizio appello
26/02/2009
Consultabilità
Completa
Riassunto
Il settore biomedicale è indicato come uno dei maggiori mercati in espansione in cui l’interscambio in ambito tecnologico, commerciale e finanziario gioca un ruolo decisivo.
Il seguente studio partirà col dare una prospettiva generale sul settore biomedicale, passando, successivamente, attraverso l’analisi delle principali realtà distrettuali italiane, per concludere con un’analisi approfondita su quelli che sono i principali problemi finanziari. Le ipotesi teorizzate all’inizio del lavoro sono state disattese nel prosieguo della stesura. I problemi inizialmente ritenuti causati dal prolungarsi dei tempi necessari per ottenere omologazioni e certificazioni, nei quali le PMI incorrono al momento del lancio di un nuovo prodotto sul mercato sono stati poi attribuiti a due cause specifiche: la carenza di una buona gestione di qualità e alla carenza di approvvigionamento di fonti finanziarie in una precisa fascia di esigenza.
I distretti sui quali si focalizzerà maggiormente la mia attenzione sono quelli di: Modena (Mirandola), l’area milanese, l’area veneta e soprattutto quella toscana. Saranno brevemente analizzate differenze e divergenze dei vari sistemi sanitari a livello europeo. Sul piano nazionale sarà invece sviluppato il tema della così detta: filiera della salute.
Sarà portata avanti un’analisi dei prodotti in commercio, soprattutto per quelli la cui produzione avviene nelle aree precedentemente citate. L’analisi sarà condotta attraverso l’elaborazione dei depositi dei brevetti e attraverso alcuni dati di fonte Istat e/o Eurostat.
Saranno presi in considerazione alcuni casi di aziende che si muovono nell’arena competitiva e le difficoltà che incontrano, a seconda della loro locazione e dimensione. Saranno esposte, inoltre, le difficoltà incontrate da alcune aziende start up durante i loro primi anni di vita e le loro dinamiche di sviluppo. Le problematiche non saranno trattate soltanto dal punto di vista delle aziende ma verranno analizzati anche i parametri e le procedure utilizzate dai venture capitalists durante i loro processi di scelta.
È importante che gli strumenti e le opportunità siano conosciute e utilizzate appieno dal sistema delle imprese: per questo occorre coinvolgere nelle potenzialità progettuali anche significative fasce di imprese non direttamente aderenti a patti di distretto. Si sviluppa, infatti, sempre più, un’appartenenza da parte di aziende diverse a filiere legate alla produzione di un singolo bene più che alla tradizionale categoria di attività. Si sono evidenziate nuove ed auspicabili tendenze rivolte al comparto del benessere e a tutti quelli che sono i mercati esteri. Tuttavia si sono evidenziati anche problemi strutturali che hanno e caratterizzano tutt’ora importanti limiti alla capacità competitiva.
L’obiettivo che questo studio si prefigge è quello di indicare alcune linee guida da seguire per cercare di risolvere i problemi provocati da una carenza endemica di finanziamenti; o per lo meno quello di far luce su questi problemi e sulle cause che li producono.
Il seguente studio partirà col dare una prospettiva generale sul settore biomedicale, passando, successivamente, attraverso l’analisi delle principali realtà distrettuali italiane, per concludere con un’analisi approfondita su quelli che sono i principali problemi finanziari. Le ipotesi teorizzate all’inizio del lavoro sono state disattese nel prosieguo della stesura. I problemi inizialmente ritenuti causati dal prolungarsi dei tempi necessari per ottenere omologazioni e certificazioni, nei quali le PMI incorrono al momento del lancio di un nuovo prodotto sul mercato sono stati poi attribuiti a due cause specifiche: la carenza di una buona gestione di qualità e alla carenza di approvvigionamento di fonti finanziarie in una precisa fascia di esigenza.
I distretti sui quali si focalizzerà maggiormente la mia attenzione sono quelli di: Modena (Mirandola), l’area milanese, l’area veneta e soprattutto quella toscana. Saranno brevemente analizzate differenze e divergenze dei vari sistemi sanitari a livello europeo. Sul piano nazionale sarà invece sviluppato il tema della così detta: filiera della salute.
Sarà portata avanti un’analisi dei prodotti in commercio, soprattutto per quelli la cui produzione avviene nelle aree precedentemente citate. L’analisi sarà condotta attraverso l’elaborazione dei depositi dei brevetti e attraverso alcuni dati di fonte Istat e/o Eurostat.
Saranno presi in considerazione alcuni casi di aziende che si muovono nell’arena competitiva e le difficoltà che incontrano, a seconda della loro locazione e dimensione. Saranno esposte, inoltre, le difficoltà incontrate da alcune aziende start up durante i loro primi anni di vita e le loro dinamiche di sviluppo. Le problematiche non saranno trattate soltanto dal punto di vista delle aziende ma verranno analizzati anche i parametri e le procedure utilizzate dai venture capitalists durante i loro processi di scelta.
È importante che gli strumenti e le opportunità siano conosciute e utilizzate appieno dal sistema delle imprese: per questo occorre coinvolgere nelle potenzialità progettuali anche significative fasce di imprese non direttamente aderenti a patti di distretto. Si sviluppa, infatti, sempre più, un’appartenenza da parte di aziende diverse a filiere legate alla produzione di un singolo bene più che alla tradizionale categoria di attività. Si sono evidenziate nuove ed auspicabili tendenze rivolte al comparto del benessere e a tutti quelli che sono i mercati esteri. Tuttavia si sono evidenziati anche problemi strutturali che hanno e caratterizzano tutt’ora importanti limiti alla capacità competitiva.
L’obiettivo che questo studio si prefigge è quello di indicare alcune linee guida da seguire per cercare di risolvere i problemi provocati da una carenza endemica di finanziamenti; o per lo meno quello di far luce su questi problemi e sulle cause che li producono.
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