• il Codice della crisi e dell’insolvenza.
• le disposizioni del Codice di procedura civile
• le procedure competitive
• gli organi della procedura
• le vendite immobiliari endo fallimentari
• il programma di liquidazione

Il lavoro prende piede dall’esperienza professionale su aspetti pratici della procedura fallimentare dal lato della figura del curatore e si concentra sul tema delle vendite immobiliari endo fallimentari e come esse si sono evolute nel tempo a seguito delle riforme che si sono succedute, da quella del 2006 fino ai tempi recenti di cui al Codice della crisi e dell’insolvenza. L’elaborato si compone idealmente in tre sezioni; nella prima di ordine introduttivo, che in realtà abbraccia sia il primo e il terzo capitolo, è fornita una descrizione di quelli che sono stati i principi ispiratori delle due grandi riforme che hanno interessato il diritto fallimentare, prese come base per contestualizzare il rapporto tra gli organi della procedura (fornendo un’analisi incrociata sui ruoli e sulle funzioni ricoperte dal curatore, dal giudice delegato e dal comitato dei creditori attraverso il ricorso agli articoli chiavi che descrivono le figure degli stessi), che trova la sua conferma nella fase della liquidazione dell’attivo fallimentare/del patrimonio sottoposto a liquidazione giudiziale e dell’istituto del programma di liquidazione descritto in tutti i suoi aspetti chiave, quale strumento esclusivo del curatore per poter programmare e definire la strategia della fase liquidatoria, nel quale, tra le altre cose deve trovare espressione anche il sistema delle vendite fallimentari che viene a costituire il cuore dell’elaborato. L’intero capitolo secondo (e l’ultima parte del terzo) è dedicato al sistema delle vendite immobiliari endo fallimentari, specificando anche il cambio di disciplina tra quella attuale a quella che troverà applicazione con l’entrata in vigore del Codice della crisi e dell’insolvenza, specificandone le differenze. Il focus del lavoro è stato l’analisi dell’articolo 107 L. Fall. che propone la duplice alternativa tra le vendite immobiliari attuate dal giudice delegato seguendo le disposizioni del Codice di procedura civile (relative alle esecuzioni forzate individuali) in quanto compatibili, frutto della scelta concretizzata dal curatore nel programma di liquidazione e quelle attuate direttamente da quest’ultimo, svincolandosi dalle forme rigide del Codice di rito ma comunque rispettando dei principi sottostanti alle “procedure competitive”. Ciascuna di queste alternative sono state affrontate nei loro aspetti più critici: l’interpretazione della clausola di compatibilità tra il Codice di procedura civile e la Legge fallimentare, la prassi maturata presso il Tribunale di Pisa per le vendite immobiliari competitive fornendo anche delle formule pratiche per la redazione dell’istanza di autorizzazione alla vendita al giudice delegato, dell’avviso di vendita e del decreto di trasferimento. Si prendono anche in considerazione le altre norme che compongono il Capo VI del Titolo II della Legge fallimentare di cui agli articoli 105 – 109.