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Lo scoppio della pandemia da Covid-19 ha riportato l'attenzione su un argomento lungamente dibattuto nel periodo seguente le due recenti crisi finanziarie: il credito deteriorato.
Negli ultimi anni si è assistito ad un importante lavoro di derisking da parte delle banche, caratterizzato da un elevato numero di cessioni e sostenuto dall'intervento statale grazie alla concessione delle garanzie sulle cartolarizzazioni (cd. GACS).
Il graduale processo di "accerchiamento" alla problematica dei Npl ha visto il susseguirsi di numerosi provvedimenti da parte delle autorità europee, due dei quali, di recente introduzione, rischiano di pesare in particolar modo sulle scelte gestionali della banca. Si parla della normativa sul Calendar provisioning, con accantonamenti crescenti in base alla rischiosità del credito, e l'introduzione della nuova definizione di default, con la modifica delle soglie per la classificazione in default.
In questo quadro così composito, verrà presentato il caso della banca della Versilia, Lunigiana e Garfagnana, banca del credito cooperativo, analizzando gli impatti delle normative sulla gestione del credito deteriorato e come questa abbia attuato le proprie strategie di derisking.