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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-02012013-153652


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
BRASINO, RAFFAELLA
URN
etd-02012013-153652
Titolo
UTILIZZO DI KARA PER L'ABC DELL'INFORMATICA
Dipartimento
INFORMATICA
Corso di studi
INFORMATICA
Relatori
relatore Prof. Grossi, Roberto
controrelatore Prof.ssa Bodei, Chiara
Parole chiave
  • Kara
  • percorso didattico
Data inizio appello
22/02/2013
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
22/02/2053
Riassunto
La tesi si propone, come scopo principale, quello di introdurre i ragazzi della scuola primaria e secondaria di 1° grado ai concetti base dell’informatica.

Negli ultimi 60 anni l’Information e Communication Technology ha trasformato la società industriale in società dell’informazione.
Mentre nell’era industriale si riteneva che le competenze necessarie che obbligatoriamente dovevano rientrare nella cultura generale fossero lettura, scrittura e aritmetica, conosciuti come "Le 3 R : reading, 'riting, 'rithmetic"; oggi, con l’avvento dell’ ICT, si è identifica un’altra componente fondamentale che è il problem solving.
Tuttavia, gli utenti dei computer confidano sulle migliaia di applicazioni software pronte e, sempre più, di facile utilizzo. Quindi che senso ha inserire l’informatica come tassello fondamentale della cultura generale?
Imparare l’informatica, come del resto la lettura, la scrittura e l’aritmetica , non ha un beneficio diretto. Ad esempio, nella scuola la matematica viene insegnata anche mediante le “dimostrazioni” ma, nella vita di tutti i giorni, usiamo formule senza conoscere le loro dimostrazioni.
Imparare i concetti base dell’informatica che, inevitabilmente, ci portano alla programmazione, vuol dire ottenere una esperienza personale di cosa significa specificare processi che si evolvono nel tempo.
Quindi affiancare l’insegnamento informatico alle “3 R”, contribuisce alla formazione individuale.

I concetti che sono alla base dell’informatica non sono complessi da comprendere. Tuttavia, impararli mediante l’uso di ambienti professionali potrebbe renderli difficili.
Per tale motivo nel 1998 nel Dipartimento di informatica dell'ETH di Zurigo, Raimond Reichert con l’aiuto del prof. Jürg Nievergelt e del dr. Werner Hartmann, pensò di insegnare questi concetti creando un “ambiente giocattolo”, progettato per illustrare i concetti selezionati nella più semplice impostazione possibile. Chiamarono questo ambiente Kara.
Kara è una coccinella, che vive in un mondo a celle. Nel suo mondo ci sono quadrifogli (che Kara può deporre e prelevare), funghi (Kara può spingere il fungo davanti a lei, ma non può spingere contemporaneamente più funghi) e tronchi d’albero (non spostabili). Kara è dotata, inoltre, di cinque sensori: “Davanti a me c'è un tronco d'albero?”, “Alla mia sinistra c'è un tronco d'albero?”, “Alla mia destra c'è un tronco d'albero?”, “Sono su un quadrifoglio?”, “Davanti a me c'è un fungo?”. Kara può muoversi nel suo mondo ubbidendo ai seguenti comandi: “Fare un passo avanti”, “Girare a sinistra di 90 gradi”, “Girare a destra di 90 gradi”, “Posare un quadrifoglio”, “Prelevare un quadrifoglio”.
Il sistema di programmazione di Kara si basa sul concetto di macchina a stati finiti e consente di guidare il “robot” Kara su tutto il piano dello schermo.

La tesi, intitolata “Utilizzo di Kara per l’ ABC dell’ Informatica”, usa questo “ambiente giocattolo”, lo studia a fondo e delinea, mediante lo svolgimento di alcuni esercizi proposti, un percorso didattico atto all’apprendimento di alcuni concetti fondamentali che avviano i ragazzi al mondo dell’informatica, possibilmente facendoli divertire.

La tesi si compone di tre parti principali:

• Nel primo capitolo è spiegato la nascita e l’utilizzo di Kara.

• Nel secondo capitolo, rivolto agli educatori, sono presenti i concetti informatici che gli studenti impareranno mediante lo svolgimento di alcuni semplici esercizi.

• Gli ultimi tre capitoli, rivolti principalmente ai ragazzi, descrivono in maniera esaustiva gli esercizi discussi nel secondo capitolo. Per ogni esercizio sono, inoltre, presenti possibili soluzioni ed esempi che meglio fanno comprendere le soluzioni date.



Raffaella Brasino


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