Tesi etd-02012011-181453 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica
Autore
PATERNOSTRO, ERIKA
URN
etd-02012011-181453
Titolo
Progettazione e sviluppo di un modello di mano per valutazioni dosimetriche in medicina nucleare
Dipartimento
INGEGNERIA
Corso di studi
INGEGNERIA BIOMEDICA
Relatori
relatore Prof. d'Errico, Francesco
relatore Prof. Lanza, Salvatore
relatore Dott. Ciolini, Riccardo
relatore Dott. Traino, Antonio Claudio
relatore Prof. Lanza, Salvatore
relatore Dott. Ciolini, Riccardo
relatore Dott. Traino, Antonio Claudio
Parole chiave
- dosimetria
- mano
- modello
- Progettazione
Data inizio appello
22/02/2011
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
22/02/2051
Riassunto
Il presente lavoro ha riguardato la valutazione quantitativa dell’esposizione del personale che manipola e somministra farmaci marcati con 90Y. Tale esposizione è espressa in termini di “equivalente di dose personale Hp(0,07)” ed è stata effettuata attraverso la progettazione, lo sviluppo e l’utilizzo di fantocci fisici dedicati.
Tale studio è stato svolto presso il Dipartimento di Ingegneria Meccanica, Nucleare e della Produzione (DIMNP) dell’Università di Pisa, in collaborazione con la sezione di Fisica Sanitaria dell’Ospedale S. Chiara di Pisa e l’Accademia di Belle Arti di Carrara.
Le dosi assorbite dall’estremità sono state misurate utilizzando dosimetri a termoluminescenza GR-200 A posti su fantocci rappresentativi della mano e del corpo umano (fantoccio antropomorfo Rando). Inoltre è stato valutato l’effetto di diversi dispositivi di protezione per l’operatore, quali i guanti in lattice, il guanto da cucina e il triplice guanto (costituito nell’ordine dal guanto in lattice, da un guanto anti-X e nuovamente dal guanto in lattice), oltre al camice anti-X utilizzato per la protezione del medico.
In conclusione, le operazioni considerate relative alla manipolazione e somministrazione di farmaci marcati con 90Y, possono essere svolte in sicurezza solo se vengono utilizzati dispositivi di protezione specifici, quali il triplice guanto, il grembiule anti-X e le schermature per siringhe. I dosimetri devono essere applicati nella parte interna ed esterna della prima falange di tutte le dita di entrambe le mani a causa della variabilità con cui sono tenute le pinze, la siringa e movimentato il pistone.
In futuro sono previste prove ulteriori utilizzando le siringhe schermate e dei confronti con simulazioni Monte Carlo, che utilizzino modelli numerici della mano, con l’obiettivo di individuare nuove strategie di ottimizzazione delle procedure di marcatura per il raggiungimento di un miglior livello di qualità di radioprotezione.
Tale studio è stato svolto presso il Dipartimento di Ingegneria Meccanica, Nucleare e della Produzione (DIMNP) dell’Università di Pisa, in collaborazione con la sezione di Fisica Sanitaria dell’Ospedale S. Chiara di Pisa e l’Accademia di Belle Arti di Carrara.
Le dosi assorbite dall’estremità sono state misurate utilizzando dosimetri a termoluminescenza GR-200 A posti su fantocci rappresentativi della mano e del corpo umano (fantoccio antropomorfo Rando). Inoltre è stato valutato l’effetto di diversi dispositivi di protezione per l’operatore, quali i guanti in lattice, il guanto da cucina e il triplice guanto (costituito nell’ordine dal guanto in lattice, da un guanto anti-X e nuovamente dal guanto in lattice), oltre al camice anti-X utilizzato per la protezione del medico.
In conclusione, le operazioni considerate relative alla manipolazione e somministrazione di farmaci marcati con 90Y, possono essere svolte in sicurezza solo se vengono utilizzati dispositivi di protezione specifici, quali il triplice guanto, il grembiule anti-X e le schermature per siringhe. I dosimetri devono essere applicati nella parte interna ed esterna della prima falange di tutte le dita di entrambe le mani a causa della variabilità con cui sono tenute le pinze, la siringa e movimentato il pistone.
In futuro sono previste prove ulteriori utilizzando le siringhe schermate e dei confronti con simulazioni Monte Carlo, che utilizzino modelli numerici della mano, con l’obiettivo di individuare nuove strategie di ottimizzazione delle procedure di marcatura per il raggiungimento di un miglior livello di qualità di radioprotezione.
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