Tesi etd-02012010-192403 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica
Autore
DEL PESCE, LORENZO
URN
etd-02012010-192403
Titolo
Discrepancy in the assessment of left ventricular wall motion in a large population of patients with acute coronary syndrome
Dipartimento
MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof. Marzilli, Mario
Parole chiave
- Cinesi parietale
- Ecocardiografia
- Ventricolo sinistro
- Ventricolografia sinistra
Data inizio appello
23/02/2010
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
23/02/2050
Riassunto
Introduzione: La cardiopatia ischemica è una malattia tipicamente segmentale in quanto l’ischemia si manifesta nel territorio di distribuzione delle arterie coronarie epicardiche.
La valutazione della funzione sistolica globale del ventricolo sinistro è estremamente importante sia dal punto di vista prognostico che per indirizzare in modo appropriato il trattamento, tuttavia anche la valutazione della funzione regionale fornisce un contributo aggiuntivo importante. Questo risulta essere particolarmente vero nella disfunzione ventricolare acuta, in cui una lieve compromissione della cinetica regionale non si ripercuote negativamente sulla funzione sistolica globale.
Varie tecniche sono state proposte ed utilizzate per l’imaging della funzione regionale del ventricolo sinistro, ma a tutt’oggi l’ecocardiografia bidimensionale è la tecnica che meglio vi si presta. Con l’evoluzione delle tecniche di imaging non-invasive sempre meno enfasi è stata riposta nei confronti della ventricolografia sinistra. Questo esame è disponibile da molti anni, viene spesso eseguito come parte di routine del cateterismo cardiaco e fornisce preziose informazioni sulla funzione globale e segmentale del ventricolo sinistro.
Negli ultimi anni alcuni operatori sono venuti ad omettere la ventricolografia sinistra sia dalla cateterizzazione cardiaca di routine che di emergenza. Tra i motivi vi è il fatto che si ritiene che l’esame ecocardiografico possa essere completamente esaustivo riguardo la valutazione della funzione ventricolare sinistra. In alcuni studi è infatti emerso come vi sia una buona concordanza tra l’ecocardiografia bidimensionale e la ventricolografia nel riconoscere le dissinergie miocardiche regionali. Alcuni autori hanno anche concluso che la ventricolografia non dovrebbe essere considerata una parte di routine del cateterismo cardiaco in pazienti con cardiopatia ischemica. In base ai risultati di un recente studio multicentrico è invece stato dimostrato come sia non facile l’intercambiabilità tra le due metodiche di imaging. Spesso le condizioni dei trials sono diverse da quelle della pratica clinica di routine. Inoltre la media dei pazienti arruolati in questi studi è stata limitata, una media di 59 pazienti.
Scopo: Valutare la concordanza tra l’esame ecocardiografico e ventricolografico nell’analisi della cinetica parietale del ventricolo sinistro nella pratica clinica di routine, in una numerosa popolazione di pazienti con diagnosi di sindrome coronarica acuta. Ci si propone inoltre di valutare se l’analisi ecocardiografica possa ritenersi sostitutiva dell’analisi angiografica per quello che concerne l’analisi della funzione miocardica regionale.
Metodi: Sono state selezionati retrospettivamente 350 pazienti sottoposti, tra settembre del 2007 e Settembre del 2009, presso il Dipartimento Cardio Toracico di Pisa, ad un esame ecocardiografico bidimensionale e ad un esame ventricolografico. Entrambi gli esami sono stati effettuati in un lasso di tempo non superiore alle 24 ore. Ai fini del confronto tra le due metodiche sono stati confrontati solo i segmenti analizzabili anche mediante la ventricolografia sinistra nella proiezione obliqua anteriore destra (OAD).
Risultati: La concordanza delle due metodiche nell’identificare pazienti che presentano dissinergie miocardiche regionali deve essere considerata modesto/moderata. La concordanza nell’identificare specifiche dissinergie miocardiche regionali è debole per tutti i segmenti analizzati.
Conclusioni: Nei pazienti in cui venga omessa l’analisi ventricolografica della funzione miocardica regionale, dovrebbe considerarsi erronea la sua estrapolazione dalla valutazione ecocardiografica.
Questo assume un’ importanza rilevante soprattutto in pazienti con infarto miocardico acuto con una malattia coronarica (CAD) critica, in cui una accurata conoscenza della funzionalità miocardica risulta essere particolarmente importante per il loro management.
La valutazione della funzione sistolica globale del ventricolo sinistro è estremamente importante sia dal punto di vista prognostico che per indirizzare in modo appropriato il trattamento, tuttavia anche la valutazione della funzione regionale fornisce un contributo aggiuntivo importante. Questo risulta essere particolarmente vero nella disfunzione ventricolare acuta, in cui una lieve compromissione della cinetica regionale non si ripercuote negativamente sulla funzione sistolica globale.
Varie tecniche sono state proposte ed utilizzate per l’imaging della funzione regionale del ventricolo sinistro, ma a tutt’oggi l’ecocardiografia bidimensionale è la tecnica che meglio vi si presta. Con l’evoluzione delle tecniche di imaging non-invasive sempre meno enfasi è stata riposta nei confronti della ventricolografia sinistra. Questo esame è disponibile da molti anni, viene spesso eseguito come parte di routine del cateterismo cardiaco e fornisce preziose informazioni sulla funzione globale e segmentale del ventricolo sinistro.
Negli ultimi anni alcuni operatori sono venuti ad omettere la ventricolografia sinistra sia dalla cateterizzazione cardiaca di routine che di emergenza. Tra i motivi vi è il fatto che si ritiene che l’esame ecocardiografico possa essere completamente esaustivo riguardo la valutazione della funzione ventricolare sinistra. In alcuni studi è infatti emerso come vi sia una buona concordanza tra l’ecocardiografia bidimensionale e la ventricolografia nel riconoscere le dissinergie miocardiche regionali. Alcuni autori hanno anche concluso che la ventricolografia non dovrebbe essere considerata una parte di routine del cateterismo cardiaco in pazienti con cardiopatia ischemica. In base ai risultati di un recente studio multicentrico è invece stato dimostrato come sia non facile l’intercambiabilità tra le due metodiche di imaging. Spesso le condizioni dei trials sono diverse da quelle della pratica clinica di routine. Inoltre la media dei pazienti arruolati in questi studi è stata limitata, una media di 59 pazienti.
Scopo: Valutare la concordanza tra l’esame ecocardiografico e ventricolografico nell’analisi della cinetica parietale del ventricolo sinistro nella pratica clinica di routine, in una numerosa popolazione di pazienti con diagnosi di sindrome coronarica acuta. Ci si propone inoltre di valutare se l’analisi ecocardiografica possa ritenersi sostitutiva dell’analisi angiografica per quello che concerne l’analisi della funzione miocardica regionale.
Metodi: Sono state selezionati retrospettivamente 350 pazienti sottoposti, tra settembre del 2007 e Settembre del 2009, presso il Dipartimento Cardio Toracico di Pisa, ad un esame ecocardiografico bidimensionale e ad un esame ventricolografico. Entrambi gli esami sono stati effettuati in un lasso di tempo non superiore alle 24 ore. Ai fini del confronto tra le due metodiche sono stati confrontati solo i segmenti analizzabili anche mediante la ventricolografia sinistra nella proiezione obliqua anteriore destra (OAD).
Risultati: La concordanza delle due metodiche nell’identificare pazienti che presentano dissinergie miocardiche regionali deve essere considerata modesto/moderata. La concordanza nell’identificare specifiche dissinergie miocardiche regionali è debole per tutti i segmenti analizzati.
Conclusioni: Nei pazienti in cui venga omessa l’analisi ventricolografica della funzione miocardica regionale, dovrebbe considerarsi erronea la sua estrapolazione dalla valutazione ecocardiografica.
Questo assume un’ importanza rilevante soprattutto in pazienti con infarto miocardico acuto con una malattia coronarica (CAD) critica, in cui una accurata conoscenza della funzionalità miocardica risulta essere particolarmente importante per il loro management.
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