Tesi etd-01312021-222840 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
LEONETTI, RAFFAELLA
URN
etd-01312021-222840
Titolo
La chiesa di Santa Caterina d'Alessandria. Metodologie integrate from scan to BIM per la conoscenza e la documentazione dello stato di fatto
Dipartimento
INGEGNERIA DELL'ENERGIA, DEI SISTEMI, DEL TERRITORIO E DELLE COSTRUZIONI
Corso di studi
INGEGNERIA EDILE-ARCHITETTURA
Relatori
relatore Prof. Bevilacqua, Marco Giorgio
relatore Arch. Martino, Massimiliano
relatore Prof.ssa Ulivieri, Denise
relatore Arch. Martino, Massimiliano
relatore Prof.ssa Ulivieri, Denise
Parole chiave
- Agisoft Metashape
- ArchiCAD
- BIM
- chiesa di Santa Caterina d'Alessandria a Pisa
- Grasshopper
- HBIM
- Heritage Building information modeling
- McNeel Rhinoceros
- metodologia HBIM
- Scan to BIM
- tramezzo
Data inizio appello
18/02/2021
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
18/02/2091
Riassunto
Lo studio della chiesa di Santa Caterina d’Alessandria a Pisa, oggetto del lavoro presente, è stato svolto con il duplice obiettivo di approfondire la conoscenza del manufatto e di proporre una metodologia integrata che permetta da un lato di contribuire alla implementazione di un modello HBIM e dall’altro di facilitare la valutazione della vulnerabilità sismica dell’edificio. Il lavoro si articola su più livelli:
Il primo livello è costituito dalla ricerca storica, che ha permesso di ricostruire le vicende che hanno interessato la chiesa e il contesto in cui si collocano.
Il secondo livello dà una lettura critica alle informazioni ottenute ed è costituito dal rilievo della fabbrica e dalla restituzione degli elaborati tridimensionali e bidimensionali.
La creazione di un modello 3D è risultata fondamentale per il terzo livello, ovverosia la ricostruzione ipotetica della configurazione medievale della chiesa, che si inserisce all’interno di un più ampio progetto di indagine sulle chiese degli ordini mendicanti e i loro tramezzi.
Il quarto livello ha interessato la definizione di un HBIM, Heritage Building Information Modeling, condotto con una particolare attenzione alla metodologia from scan to BIM. Il modello della chiesa di Santa Caterina d’Alessandria è stato modellato sulla base della nuvola di punti ottenuta con il rilievo laser scanner, utilizzando il software McNeel Rhinoceros. Una delle problematiche affrontate è stata quindi come trasferire il modello così ottenuto in un software BIM, in modo da procedere con lo sviluppo di un HBIM volto all’informatizzazione del manufatto. Sono state effettuate diverse modalità di importazione degli elementi da McNeel Rhinoceros a Graphisoft ArchiCAD, scelto per la sua versatilità nello scambio di dati con numerosi software. Le metodologie di importazione sono state quindi comparate per ricercare quella che comportasse un minor dispendio di tempo e perdita di dati. Il modello, una volta in ambiente BIM, è stato informatizzato con delle proprietà personalizzate al fine di descriverlo al meglio. Questo ha permesso di redigere degli elaborati, con gli strumenti offerti dal software, che possano offrire una migliore documentazione dello stato di fatto dell’edificio.
Il primo livello è costituito dalla ricerca storica, che ha permesso di ricostruire le vicende che hanno interessato la chiesa e il contesto in cui si collocano.
Il secondo livello dà una lettura critica alle informazioni ottenute ed è costituito dal rilievo della fabbrica e dalla restituzione degli elaborati tridimensionali e bidimensionali.
La creazione di un modello 3D è risultata fondamentale per il terzo livello, ovverosia la ricostruzione ipotetica della configurazione medievale della chiesa, che si inserisce all’interno di un più ampio progetto di indagine sulle chiese degli ordini mendicanti e i loro tramezzi.
Il quarto livello ha interessato la definizione di un HBIM, Heritage Building Information Modeling, condotto con una particolare attenzione alla metodologia from scan to BIM. Il modello della chiesa di Santa Caterina d’Alessandria è stato modellato sulla base della nuvola di punti ottenuta con il rilievo laser scanner, utilizzando il software McNeel Rhinoceros. Una delle problematiche affrontate è stata quindi come trasferire il modello così ottenuto in un software BIM, in modo da procedere con lo sviluppo di un HBIM volto all’informatizzazione del manufatto. Sono state effettuate diverse modalità di importazione degli elementi da McNeel Rhinoceros a Graphisoft ArchiCAD, scelto per la sua versatilità nello scambio di dati con numerosi software. Le metodologie di importazione sono state quindi comparate per ricercare quella che comportasse un minor dispendio di tempo e perdita di dati. Il modello, una volta in ambiente BIM, è stato informatizzato con delle proprietà personalizzate al fine di descriverlo al meglio. Questo ha permesso di redigere degli elaborati, con gli strumenti offerti dal software, che possano offrire una migliore documentazione dello stato di fatto dell’edificio.
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La tesi non è consultabile. |