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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-01312009-124430


Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica
Autore
CALABRO', PASQUALE FABIO
URN
etd-01312009-124430
Titolo
profilo psicopatologico e correlati metabolici in un campione di soggetti obesi
Dipartimento
MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
Relatore Prof. Mauri, Mauro
Relatore Prof. Santini, Ferruccio
Parole chiave
  • psichiatria
  • endocrinologia
  • disturbi condotta alimentare
  • depressione atipica
  • serotonina
  • asse HPA. asse HPS
  • adipocitochine
  • sindrome metabolica
  • obesità
Data inizio appello
24/02/2009
Consultabilità
Completa
Riassunto
RIASSUNTO
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha definito l’obesità come una condizione cronica caratterizzata da un eccessivo peso corporeo per accumulo di tessuto adiposo, in misura tale da influire negativamente sullo stato di salute.
Numerosi dati di letteratura mostrano alti tassi di comorbidità tra obesità e disturbi psichiatrici in particolar modo i disturbi dell’umore e i disturbi della condotta alimentare.
Pertanto, sebbene la sovrapposizione fra disturbi dell’umore e obesità possa essere casuale, è possibile che vi siano fattori comuni nell’eziopatogenesi e nello sviluppo di questi disturbi.
Spesso l’obesità rappresenta l’esito di comportamenti patologici attuati nell’ambito di un disturbo della condotta alimentare pur non configurandosi un disturbo di Asse I, pertanto è importante evidenziare il concetto di “spettro”, modello che contempla sintomi atipici o isolati, segni, comportamenti, manifestazioni sottosoglia.
La Sindrome Metabolica include una serie di condizioni cliniche caratterizzate dall’associazione tra obesità viscerale, alterazioni del metabolismo glucidico, lipidico ed ipertensione arteriosa; in ambito psichiatrico, i pazienti con malattie mentali hanno un’aumentata prevalenza di sindrome metabolica.
Il tessuto adiposo non rappresenta un semplice deposito passivo di energia ma un organo endocrino a tutti gli effetti, in grado di secernere sostanze.
Molte delle sostanze secrete dal tessuto adiposo hanno attività proinfiammatoria, il loro coinvolgimento nel meccanismo di insulino-resistenza giustifica le opinioni secondo le quali l’obesità e l’insulino-resistenza costituirebbero uno stato di infiammazione cronica subclinica che diventa il substrato per le complicanze vascolari.
In ambito psichiatrico, alterazioni delle citochine proinfiammatorie si sono riscontrate nei pazienti depressi.
L’iperattività dell’asse HPA e una ridotta funzione dell’asse HPS è responsabile anche di modificazioni comportamentali e del frequente riscontro di sintomi depressivi, ansiosi e ossessivi nei soggetti obesi. In questo studio sono state valutate, in previsione dell’intervento di bendaggio gastrico, 110 donne obese (BMI medio = 42.79) di età compresa tra i 20 e 67 anni (età media = 41.19), afferite al Centro Multidisciplinare per la Diagnosi e Cura dell'Obesità e dei Disturbi del Comportamento Alimentare dell'Azienda Ospedaliero-Universitaria Pisana, in collaborazione fra il Dipartimento di Endocrinologia e il Dipartimento di Psichiatria dell’Università di Pisa.
Lo scopo di questa tesi è: descrivere la prevalenza di disturbi psichiatrici di Asse I e II in un campione di donne affette da obesità di grado III in attesa di intervento di bendaggio gastrico; valutare la correlazione tra i parametri metabolici e la sintomatologia di Asse I e II e sottosoglia.
In conclusione, dal presente studio emerge una complessa correlazione tra parametri metabolici e sintomi psichiatrici di Asse I e sottosoglia in soggetti affetti da obesità.
Questo dato supporta l’ipotesi di una molteplice integrazione tra fattori endocrino-metabolici (glicemia, IL-6, PAI-1, TNF-alfa, GH) e psichiatrici (sintomi di panico, flessione del tono dell’umore, tratti ossessivo-compulsivi) sia nello sviluppo dell’obesità sia dei sintomi affettivi.
Tuttavia, trattandosi di uno studio osservazionale, ulteriori valutazioni dovranno essere effettuate confrontando il nostro campione con controlli sani ed eseguendo prelievi dopo test di stimolo.
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