Tesi etd-01302021-222652 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
CROCE, PAOLO
URN
etd-01302021-222652
Titolo
Ipotesi ricostruttiva del primo Globe Theatre di Shakespeare attraverso lo studio acustico e l'analisi storica della struttura
Dipartimento
INGEGNERIA DELL'ENERGIA, DEI SISTEMI, DEL TERRITORIO E DELLE COSTRUZIONI
Corso di studi
INGEGNERIA EDILE-ARCHITETTURA
Relatori
relatore Prof. Leccese, Francesco
correlatore Ing. Mordaga, Mirko
correlatore Ing. Mordaga, Mirko
Parole chiave
- acoustics
- acustica
- acustiche
- acustico
- analisi
- analisi storica
- globe
- globe theatre
- inghilterra
- ipotesi
- legno
- primo
- ricostruttiva
- seicento
- shakespeare
- simulazioni
- simulazioni acustiche
- storica
- structure
- struttura
- struttura in legno
- studio
- studio acustico
- theatre
- wood
- wooden
Data inizio appello
18/02/2021
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
18/02/2091
Riassunto
Il Globe, teatro in cui operava la compagnia di Shakespeare, fu costruito nel 1599 nella zona Sud del Tamigi, riutilizzando gran parte della struttura del Theatre, primo teatro stabile di Londra di quel periodo. Nel 1613, il teatro fu completamente distrutto da un incendio, innescato nel tetto di paglia da una scintilla causata da un cannone di scena. Ricostruito l’anno successivo e poi smantellato nel 1644, il Globe rimane uno dei teatri più emblematici della storia inglese.
Nel corso degli ultimi decenni sono stati ricostruiti numerose repliche, sparse in tutto il mondo, ma la mancanza di informazioni chiare e univoche sulla forma e la struttura del teatro originario hanno reso alquanto problematica la sua fedele ricostruzione.
Uno degli esemplari più prossimi all’originale è quello realizzato a Londra nel 1997 da Sam Wanamaker. L’analisi acustica di questa moderna ricostruzione evidenzia dei valori di T30 e di intelligibilità non adeguati a sale per il parlato, analogamente con quanto è stato visto nei teatri rinascimentali. Il valore RASTI (rapid speech transmission index), misurato nella maggior parte dei posti a sedere nel teatro, non supera mai una valutazione dell’intelligibilità del parlato “Fair” (0,45-0,6), che in alcuni punti attinge valori appena accettabili, come riscontrato dai membri stessi dello staff del Globe.
La tesi tratterà la ricostruzione più fedele possibile della struttura del teatro, utilizzando anche in maniera originale le informazioni storiche che ci sono pervenute dalle varie fonti disponibili. Sarà quindi analizzata l’acustica del teatro originario, prescindendo dai moderni problemi di sicurezza o fattibilità, cercando di individuare i parametri acustici maggiormente significativi e gli eventuali limiti, consapevoli che, al tempo, alcuni di questi non potevano essere né previsti né risolti.
L’obiettivo della tesi è infatti quello di proporre una ricostruzione, almeno virtuale, che possa prescindere dagli inevitabili accorgimenti di sicurezza o antincendio necessari ad una sua ricostruzione, che ne cambierebbero inevitabilmente la forma e l’affollamento, per poter così visualizzare e studiare la disposizione degli spazi e l’acustica dello storico teatro che ha ospitato le opere di uno dei drammaturghi più conosciuti di tutti i tempi: William Shakespeare.
La scelta di operare su questo teatro è stata dettata dalla constatazione che l’originale concezione del primo Globe, agli inizi del Seicento, era incredibilmente vicina alla scena moderna. La prefabbricazione della struttura (con i limiti del tempo), la frequenza degli spettacoli, la loro richiesta, sono tutti elementi di forte connessione della realtà teatrale dell’epoca con quella attuale.
Il vivere oggi un’antica risposta può far riscoprire uno scambio fruttuoso e dinamico tra il pubblico e la scena, tipico della rappresentazione teatrale, che non trova riscontri in altre forme di spettacolo moderne, quali il cinema, in cui il ruolo del pubblico è molto più passivo. In questo contesto, un teatro con scenografie minime, dove l’attore deve guadagnarsi l’attenzione di un pubblico che lo circonda e lo sovrasta con solo il proprio corpo e la propria voce, costituisce un esempio.
Nel corso degli ultimi decenni sono stati ricostruiti numerose repliche, sparse in tutto il mondo, ma la mancanza di informazioni chiare e univoche sulla forma e la struttura del teatro originario hanno reso alquanto problematica la sua fedele ricostruzione.
Uno degli esemplari più prossimi all’originale è quello realizzato a Londra nel 1997 da Sam Wanamaker. L’analisi acustica di questa moderna ricostruzione evidenzia dei valori di T30 e di intelligibilità non adeguati a sale per il parlato, analogamente con quanto è stato visto nei teatri rinascimentali. Il valore RASTI (rapid speech transmission index), misurato nella maggior parte dei posti a sedere nel teatro, non supera mai una valutazione dell’intelligibilità del parlato “Fair” (0,45-0,6), che in alcuni punti attinge valori appena accettabili, come riscontrato dai membri stessi dello staff del Globe.
La tesi tratterà la ricostruzione più fedele possibile della struttura del teatro, utilizzando anche in maniera originale le informazioni storiche che ci sono pervenute dalle varie fonti disponibili. Sarà quindi analizzata l’acustica del teatro originario, prescindendo dai moderni problemi di sicurezza o fattibilità, cercando di individuare i parametri acustici maggiormente significativi e gli eventuali limiti, consapevoli che, al tempo, alcuni di questi non potevano essere né previsti né risolti.
L’obiettivo della tesi è infatti quello di proporre una ricostruzione, almeno virtuale, che possa prescindere dagli inevitabili accorgimenti di sicurezza o antincendio necessari ad una sua ricostruzione, che ne cambierebbero inevitabilmente la forma e l’affollamento, per poter così visualizzare e studiare la disposizione degli spazi e l’acustica dello storico teatro che ha ospitato le opere di uno dei drammaturghi più conosciuti di tutti i tempi: William Shakespeare.
La scelta di operare su questo teatro è stata dettata dalla constatazione che l’originale concezione del primo Globe, agli inizi del Seicento, era incredibilmente vicina alla scena moderna. La prefabbricazione della struttura (con i limiti del tempo), la frequenza degli spettacoli, la loro richiesta, sono tutti elementi di forte connessione della realtà teatrale dell’epoca con quella attuale.
Il vivere oggi un’antica risposta può far riscoprire uno scambio fruttuoso e dinamico tra il pubblico e la scena, tipico della rappresentazione teatrale, che non trova riscontri in altre forme di spettacolo moderne, quali il cinema, in cui il ruolo del pubblico è molto più passivo. In questo contesto, un teatro con scenografie minime, dove l’attore deve guadagnarsi l’attenzione di un pubblico che lo circonda e lo sovrasta con solo il proprio corpo e la propria voce, costituisce un esempio.
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