Tesi etd-01292024-152716 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
PISCITELLI, VIVIANA
URN
etd-01292024-152716
Titolo
presenza di metalli pesanti in prodotti alimentari a base di insetti
Dipartimento
SCIENZE AGRARIE, ALIMENTARI E AGRO-AMBIENTALI
Corso di studi
BIOSICUREZZA E QUALITÀ DEGLI ALIMENTI
Relatori
relatore Nuvoloni, Roberta
relatore Benini, Omar
relatore Benini, Omar
Parole chiave
- alimentare
- cadmio
- cadmium
- edibili
- edible
- food
- heavy
- insects
- insetti
- lead
- metalli
- metals
- nichel
- nickel
- pesanti
- piombo
- safety
- sicurezza
Data inizio appello
19/02/2024
Consultabilità
Tesi non consultabile
Riassunto
RIASSUNTO:La popolazione mondiale è in continuo aumento, insieme all’alto tasso di insicurezza alimentare. Da questa situazione nasce l’esigenza di cercare fonti proteiche alternative e gli insetti possono rappresentare una valida alternativa alle principali fonti alimentari di origine animale grazie al loro alto contenuto proteico.
In paesi come Africa, Asia e America Latina l’entomofagia è ormai un’abitudine alimentare ben consolidata. In Europa, tuttavia, i consumatori mostrano ancora un rifiuto nei confronti degli insetti. Tuttavia, negli ultimi anni la Commissione Europea ha autorizzato la commercializzazione di quattro specie come novel food (Tenebrio molitor, Locusta migratoria, Acheta domesticus e Alphitobius diaperinus), definendo per ciascuna requisiti specifici.
Nonostante gli insetti rappresentino un’ottima fonte di proteine, è necessario capire se esistono potenziali rischi legati al loro consumo. Nel 2015 l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare ha pubblicato il proprio parere sui potenziali rischi biologici e chimici, nonché sugli allergeni associati al consumo di insetti, dimostrando che le specifiche modalità di produzione, il substrato utilizzato, la fase di raccolta, le specie di insetti e la lavorazione le tecniche hanno un forte impatto sulla possibile presenza di sostanze biologiche e contaminanti chimici negli alimenti a base di insetti. Il nostro studio si concentra sul rischio chimico associato alla presenza di metalli pesanti, che presentano un’elevata tossicità a lungo termine. Attualmente sono ancora pochi i prodotti a base di insetti disponibili sul mercato e in letteratura mancano anche informazioni sulla loro sicurezza. Abbiamo raccolto quindici campioni di prodotti acquistati online, tutti a base di insetti appartenenti ad una delle quattro specie autorizzate dalla normativa europea. E tutti destinati al consumo umano. Il gruppo campione comprendeva insetti essiccati, prodotti contenenti insetti o polvere di insetti. Lo scopo era determinare la presenza di nichel, piombo e cadmio e verificare che i risultati rientrassero nei limiti consentiti dalle normative europee. È stato riscontrato che i livelli di piombo superavano il limite consentito; mentre per il cadmio i valori sono perfettamente nei limiti, tranne che per un campione. Successivamente i risultati sono stati confrontati con quelli di uno studio simile condotto in Belgio, dimostrando una chiara discrepanza nei livelli di piombo. Infine è stato effettuato un confronto anche con i tenori massimi consentiti per le principali fonti di proteine animali (carne, crostacei, cefalopodi e molluschi bivalvi).
ABSTRACT:The world population is continuously increasing, along with the high rate of food insecurity. From this situation, the need to look for alternative protein sources arises and insects can represent a valid alternative to the main food sources of animal origin thanks to their high protein content.
In countries such as Africa, Asia and Latin America, entomophagy is now a well-established eating habit. In Europe, however, consumers still show rejection towards insects. However, in recent years the European Commission has authorized the marketing of four species as novel food (Tenebrio molitor, Locusta migratoria, Acheta domesticus and Alphitobius diaperinus), defining specific requirements for each.
Although insects represent an excellent source of protein, it is necessary to understand if there are any potential risks associated with their consumption. In 2015, the European Food Safety Authority published its opinion on potential biological and chemical risks, as well as allergens associated with the consumption of insects, demonstrating that the specific production methods, the substrate used, the harvesting phase, the species of insects and processing techniques have a strong impact on the possible presence of biological substances and chemical contaminants in insect-based foods. Our study is focused on the chemical risk associated with the presence of heavy metals, which have high long-term toxicity. Currently, there are still few insect-based products available on the market and there is also a lack of information regarding their safety in the literature. We collected fifteen samples of products purchased online, all based on insects belonging to one of the four species authorized by European legislation. A nd all intended for human consumption. The sample group included dried insects, products containing insects or insect dust. The aim was to determine the presence of nickel, lead and cadmium and verify that the results fell within the limits permitted by European regulations. It was found that the lead levels exceeded the permissible limit; while for cadmium the values were perfectly within the limits, except for one sample. Subsequently, the results were compared with those of a similar study conducted in Belgium, demonstrating a clear discrepancy in lead levels. Finally, a comparison was also made with the maximum levels allowed for the main sources of animal proteins (meat, crustaceans, cephalopods and bivalve molluscs).
In paesi come Africa, Asia e America Latina l’entomofagia è ormai un’abitudine alimentare ben consolidata. In Europa, tuttavia, i consumatori mostrano ancora un rifiuto nei confronti degli insetti. Tuttavia, negli ultimi anni la Commissione Europea ha autorizzato la commercializzazione di quattro specie come novel food (Tenebrio molitor, Locusta migratoria, Acheta domesticus e Alphitobius diaperinus), definendo per ciascuna requisiti specifici.
Nonostante gli insetti rappresentino un’ottima fonte di proteine, è necessario capire se esistono potenziali rischi legati al loro consumo. Nel 2015 l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare ha pubblicato il proprio parere sui potenziali rischi biologici e chimici, nonché sugli allergeni associati al consumo di insetti, dimostrando che le specifiche modalità di produzione, il substrato utilizzato, la fase di raccolta, le specie di insetti e la lavorazione le tecniche hanno un forte impatto sulla possibile presenza di sostanze biologiche e contaminanti chimici negli alimenti a base di insetti. Il nostro studio si concentra sul rischio chimico associato alla presenza di metalli pesanti, che presentano un’elevata tossicità a lungo termine. Attualmente sono ancora pochi i prodotti a base di insetti disponibili sul mercato e in letteratura mancano anche informazioni sulla loro sicurezza. Abbiamo raccolto quindici campioni di prodotti acquistati online, tutti a base di insetti appartenenti ad una delle quattro specie autorizzate dalla normativa europea. E tutti destinati al consumo umano. Il gruppo campione comprendeva insetti essiccati, prodotti contenenti insetti o polvere di insetti. Lo scopo era determinare la presenza di nichel, piombo e cadmio e verificare che i risultati rientrassero nei limiti consentiti dalle normative europee. È stato riscontrato che i livelli di piombo superavano il limite consentito; mentre per il cadmio i valori sono perfettamente nei limiti, tranne che per un campione. Successivamente i risultati sono stati confrontati con quelli di uno studio simile condotto in Belgio, dimostrando una chiara discrepanza nei livelli di piombo. Infine è stato effettuato un confronto anche con i tenori massimi consentiti per le principali fonti di proteine animali (carne, crostacei, cefalopodi e molluschi bivalvi).
ABSTRACT:The world population is continuously increasing, along with the high rate of food insecurity. From this situation, the need to look for alternative protein sources arises and insects can represent a valid alternative to the main food sources of animal origin thanks to their high protein content.
In countries such as Africa, Asia and Latin America, entomophagy is now a well-established eating habit. In Europe, however, consumers still show rejection towards insects. However, in recent years the European Commission has authorized the marketing of four species as novel food (Tenebrio molitor, Locusta migratoria, Acheta domesticus and Alphitobius diaperinus), defining specific requirements for each.
Although insects represent an excellent source of protein, it is necessary to understand if there are any potential risks associated with their consumption. In 2015, the European Food Safety Authority published its opinion on potential biological and chemical risks, as well as allergens associated with the consumption of insects, demonstrating that the specific production methods, the substrate used, the harvesting phase, the species of insects and processing techniques have a strong impact on the possible presence of biological substances and chemical contaminants in insect-based foods. Our study is focused on the chemical risk associated with the presence of heavy metals, which have high long-term toxicity. Currently, there are still few insect-based products available on the market and there is also a lack of information regarding their safety in the literature. We collected fifteen samples of products purchased online, all based on insects belonging to one of the four species authorized by European legislation. A nd all intended for human consumption. The sample group included dried insects, products containing insects or insect dust. The aim was to determine the presence of nickel, lead and cadmium and verify that the results fell within the limits permitted by European regulations. It was found that the lead levels exceeded the permissible limit; while for cadmium the values were perfectly within the limits, except for one sample. Subsequently, the results were compared with those of a similar study conducted in Belgium, demonstrating a clear discrepancy in lead levels. Finally, a comparison was also made with the maximum levels allowed for the main sources of animal proteins (meat, crustaceans, cephalopods and bivalve molluscs).
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