Tesi etd-01292018-122207 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica LC5
Autore
SPILKUCIC, NENA
URN
etd-01292018-122207
Titolo
CASA PER STUDENTI A NAPOLI: FLESSIBILITÀ TIPOLOGICA E TECNOLOGICA
Dipartimento
INGEGNERIA DELL'ENERGIA, DEI SISTEMI, DEL TERRITORIO E DELLE COSTRUZIONI
Corso di studi
INGEGNERIA EDILE - ARCHITETTURA
Relatori
relatore Arch. Lanini, Luca
relatore Prof. Santi, Giovanni
relatore Prof. Santi, Giovanni
Parole chiave
- flessibilità tecnologica
- flessiibilità tipologica
- Napoli
- residenze studentesche
Data inizio appello
15/02/2018
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
15/02/2088
Riassunto
L’obiettivo di questa tesi è la progettazione di una residenza universitaria, nel cuore della città di Napoli, l'antica Neapolis. La sperimentazione progettuale ha lo scopo di ricercare nuovi modelli interpretativi dell'housing per gli studenti universitari, tema già indagato da maestri quali Mies Van Der Rohe, Alvar Aalto e Le Corbusier, da sviluppare nel contesto unico della città greco-romana.
Le residenze studentesche in realtà sono molto più semplici di quello che si possa credere, niente va reinventato rispetto a quello che sono state le case studentesche nel passato. Una casa dello studente vuol dire essenzialmente dormitori, spazi per studiare e tante persone e quindi luoghi adatti per soddisfare le esigenze di uno studente, che oltre alla comodità offrono anche degli spazi per socializzare. Questo progetto, oltre a garantire tutte le comodità ai suoi utenti “tradizionali”, studenti, punta a introdurre utenze esterne nel suo involucro, cercando di integrarsi così nei particolari meccanismi del quartiere. Infatti si propone un sistema ibrido basato sulla convivenza, nella medesima struttura, di differenti funzioni e programmi, che interagiscono tra loro alterando le tipologie canoniche dei singoli usi, e che tale complessità funzionale si diffonde per offrire modelli di rivitalizzazione e stimolazione del tessuto urbano, La definizione di un nuovo modello, sia per la residenza dello studente, sia per le funzioni integrative alle strutture istituzionali e residenziali, come un microcosmo polivalente è attrezzato in grado di rispondere alle aspettative che comporta l'abitare per un certo periodo della vita in una città diversa dalla propria e di soddisfare esigenze abitative necessariamente ridotte all'essenziale.
L'obiettivo da conseguire è quello di migliorare la qualità della vita dello studente e rendere la possibilità di godere la città, intesa sia come spazio per interscambi sociali e culturali, sia come esperienza di crescita personale.
Da queste premesse si muove il progetto, l’idea di uno spazio residenziale studentesco che decide di aprirsi al pubblico offrendo spazi di co-working, biblioteche, palestre, campi sportivi, piscine, ecc , tutti dominati dalla logica dello scambio e del contatto plurimo tra i diversi “utenti”. Spazi flessibili sia dal punto di vista tecnologico che tipologico, fondamentali nell’evoluzione dell’ambiente.
Una particolare attenzione è posta sul concetto di alloggio flessibile. Questo concetto viene introdotto con l’intento di rispondere a una pluralità di esigenze attraverso una spiccata flessibilità degli spazi domestici. Per flessibilità si intende il potenziale di facile ed economica trasformabilità morfologica e funzionale dell’alloggio e delle sue unità spaziali.
Il compito di favorire l’integrazione tra le diverse funzioni è affidato a sistemi innovativi di distribuzione che assumono il ruolo di connettere la molteplicità degli scenari proposti e stimolare le interazioni tra le parti programmatiche e i diversi tipi di utenti.
Questo filtro consente di riscoprire una capacità, un’energia sopita dell’architettura (e di conseguenza della città), di reinventarsi, di trasformarsi in una dimensione espansiva e relazionale di interazione con il tessuto esistente, che non si sottrae all’indeterminatezza delle condizioni del costruire contemporaneo.
Le residenze studentesche in realtà sono molto più semplici di quello che si possa credere, niente va reinventato rispetto a quello che sono state le case studentesche nel passato. Una casa dello studente vuol dire essenzialmente dormitori, spazi per studiare e tante persone e quindi luoghi adatti per soddisfare le esigenze di uno studente, che oltre alla comodità offrono anche degli spazi per socializzare. Questo progetto, oltre a garantire tutte le comodità ai suoi utenti “tradizionali”, studenti, punta a introdurre utenze esterne nel suo involucro, cercando di integrarsi così nei particolari meccanismi del quartiere. Infatti si propone un sistema ibrido basato sulla convivenza, nella medesima struttura, di differenti funzioni e programmi, che interagiscono tra loro alterando le tipologie canoniche dei singoli usi, e che tale complessità funzionale si diffonde per offrire modelli di rivitalizzazione e stimolazione del tessuto urbano, La definizione di un nuovo modello, sia per la residenza dello studente, sia per le funzioni integrative alle strutture istituzionali e residenziali, come un microcosmo polivalente è attrezzato in grado di rispondere alle aspettative che comporta l'abitare per un certo periodo della vita in una città diversa dalla propria e di soddisfare esigenze abitative necessariamente ridotte all'essenziale.
L'obiettivo da conseguire è quello di migliorare la qualità della vita dello studente e rendere la possibilità di godere la città, intesa sia come spazio per interscambi sociali e culturali, sia come esperienza di crescita personale.
Da queste premesse si muove il progetto, l’idea di uno spazio residenziale studentesco che decide di aprirsi al pubblico offrendo spazi di co-working, biblioteche, palestre, campi sportivi, piscine, ecc , tutti dominati dalla logica dello scambio e del contatto plurimo tra i diversi “utenti”. Spazi flessibili sia dal punto di vista tecnologico che tipologico, fondamentali nell’evoluzione dell’ambiente.
Una particolare attenzione è posta sul concetto di alloggio flessibile. Questo concetto viene introdotto con l’intento di rispondere a una pluralità di esigenze attraverso una spiccata flessibilità degli spazi domestici. Per flessibilità si intende il potenziale di facile ed economica trasformabilità morfologica e funzionale dell’alloggio e delle sue unità spaziali.
Il compito di favorire l’integrazione tra le diverse funzioni è affidato a sistemi innovativi di distribuzione che assumono il ruolo di connettere la molteplicità degli scenari proposti e stimolare le interazioni tra le parti programmatiche e i diversi tipi di utenti.
Questo filtro consente di riscoprire una capacità, un’energia sopita dell’architettura (e di conseguenza della città), di reinventarsi, di trasformarsi in una dimensione espansiva e relazionale di interazione con il tessuto esistente, che non si sottrae all’indeterminatezza delle condizioni del costruire contemporaneo.
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