Tesi etd-01292016-231243 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
GLORIA, VANESSA
URN
etd-01292016-231243
Titolo
Strumenti di politica monetaria tra Europa e Stati Uniti. Il Quantitative Easing.
Dipartimento
GIURISPRUDENZA
Corso di studi
GIURISPRUDENZA
Relatori
relatore Sanna, Stefano
Parole chiave
- Banca Centrale Europea
- Central Banking
- Crisi del debito sovrano
- Crisi Finanziaria e Bancaria
- Federal Reserve
- Quantitative Easing
- Strumenti di politica monetaria
Data inizio appello
22/02/2016
Consultabilità
Completa
Riassunto
A seguito della crisi del 2007/08 il sistema finanziario è apparso a tutti non più in grado di adempiere le sue funzioni elementari, trascinando il mondo nel baratro di una depressione stile anni Trenta. La Grande Recessione ha imposto al mondo intero una riflessione: da un lato ha fatto riemergere posizioni critiche nei confronti della finanza e sulle modalità in cui questa si sia nel tempo affermata nel secolo scorso, e dall'altro si è avvertito il bisogno di una revisione delle regole e modalità di supervisione in modo da renderla più reale, più umana.
La crisi americana, ma sopratutto le crisi europee hanno favorito un ripensamento sia degli assetti posti a presidio della stabilità, sia del ruolo delle Banche centrali.
Il crollo dell'alta finanza e il forte tasso di disoccupazione hanno richiesto una riaffermazione della flessibilità della politica monetaria e l'attribuzione alle Autorità centrali di maggiori responsabilità nella cura dei meccanismi finanziari. La crisi ha inciso sul modo tradizionale di fare Central Banking, giungendo all'adozione di misure non convenzionali come il Quantitative Easing, che adottato prima negli Stati Uniti e poi da meno di un'anno in Europa ha prodotto effetti particolari ed accomodanti. Vengono quindi indagati gli strumenti convenzionali e non convenzionali adottati dalle Banche centrali, nonchè l'evoluzione storica, istituzionale e giuridica che ha condotto al nuovo modello di Central Banking. Viene rivolta poi, una particolare attenzione alla trasformazione della crisi da bancaria in crisi del debito sovrano, tenendo conto delle differenti condizioni politiche istituzionali presenti in Europa. Esaminando cosa si è fatto e cosa ancora si sta facendo per salvare l'euro.
La crisi americana, ma sopratutto le crisi europee hanno favorito un ripensamento sia degli assetti posti a presidio della stabilità, sia del ruolo delle Banche centrali.
Il crollo dell'alta finanza e il forte tasso di disoccupazione hanno richiesto una riaffermazione della flessibilità della politica monetaria e l'attribuzione alle Autorità centrali di maggiori responsabilità nella cura dei meccanismi finanziari. La crisi ha inciso sul modo tradizionale di fare Central Banking, giungendo all'adozione di misure non convenzionali come il Quantitative Easing, che adottato prima negli Stati Uniti e poi da meno di un'anno in Europa ha prodotto effetti particolari ed accomodanti. Vengono quindi indagati gli strumenti convenzionali e non convenzionali adottati dalle Banche centrali, nonchè l'evoluzione storica, istituzionale e giuridica che ha condotto al nuovo modello di Central Banking. Viene rivolta poi, una particolare attenzione alla trasformazione della crisi da bancaria in crisi del debito sovrano, tenendo conto delle differenti condizioni politiche istituzionali presenti in Europa. Esaminando cosa si è fatto e cosa ancora si sta facendo per salvare l'euro.
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