Tesi etd-01292016-150601 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
POLICRITI, VERDIANA
URN
etd-01292016-150601
Titolo
Poteri dell'AGCM a tutela dell'utente nei pubblici servizi: la disciplina delle pratiche commerciali scorrette
Dipartimento
GIURISPRUDENZA
Corso di studi
GIURISPRUDENZA
Relatori
relatore Prof.ssa Passalacqua, Michela
Parole chiave
- AGCM
- Codice del Consumo
- Direttive Ce
- pratiche commerciali scorrette
- pubblicità ingannevole
- tutela utente
Data inizio appello
22/02/2016
Consultabilità
Completa
Riassunto
Il presente elaborato si pone l’obiettivo precipuo di condurre una disamina critica ed approfondita su un fenomeno che, soprattutto nell’ultimo quinquennio, ha caratterizzato il panorama europeo: la disciplina delle pratiche commerciali scorrette. In modo particolare, si è focalizzata l’attenzione sul rapporto tra la disciplina in questione e la tutela del consumatore-utente di pubblici servizi all’interno del mercato.
Il riferimento normativo principale viene fornito dalla direttiva 2005/29/Ce, vertendo l’analisi proprio sulla natura sussidiaria di questa, nonché sulla sua eventuale capacità di operare un’armonizzazione completa e non meramente minimale delle legislazioni nazionali degli Stati membri.
Con la direttiva in esame, il legislatore europeo ha inteso certamente assicurare ai cittadini, consumatori ed utenti degli Stati membri un elevato livello di tutela contro quei comportamenti posti in essere dai professionisti in violazione dei principi di correttezza e diligenza professionale e, allo stesso tempo, ha voluto porre le basi per una disciplina uniforme del settore nel mercato interno.
Si è cercato quindi di sciogliere i vari nodi problematici ed affrontare le delicate questioni interpretative nell’individuazione delle scelte ed opzioni di fondo che il legislatore italiano ha effettuato onde inserire in modo organico nel nostro ordinamento le necessarie norme di recepimento, coordinandole con i principi già vigenti nei diversi ambiti con i quali la nuova disciplina comunitaria è destinata a interferire. In quest’ottica, si è tentato di ricostruire l’impatto sistematico nonchè elaborare il testo di una normativa ad hoc attraverso la quale il governo avrebbe dato attuazione alla direttiva in esame, tentativo sfociato nell’emanazione di due provvedimenti normativi: i dd.lgs. nn. 145 e 146 del 2 agosto 2007. La direttiva contempera, così, politiche tra loro distinte: da un lato, la salvaguardia del mercato unico, inteso come uno spazio senza frontiere in cui possano essere svolte compiutamente le libertà fondamentali nel rispetto del principio della concorrenza; dall’altro, la tutela degli interessi economici dei consumatori e degli utenti, con l’obiettivo, neanche troppo celato di realizzare, prima o poi, un sistema unitario ed integrato di tali discipline.
Il riferimento normativo principale viene fornito dalla direttiva 2005/29/Ce, vertendo l’analisi proprio sulla natura sussidiaria di questa, nonché sulla sua eventuale capacità di operare un’armonizzazione completa e non meramente minimale delle legislazioni nazionali degli Stati membri.
Con la direttiva in esame, il legislatore europeo ha inteso certamente assicurare ai cittadini, consumatori ed utenti degli Stati membri un elevato livello di tutela contro quei comportamenti posti in essere dai professionisti in violazione dei principi di correttezza e diligenza professionale e, allo stesso tempo, ha voluto porre le basi per una disciplina uniforme del settore nel mercato interno.
Si è cercato quindi di sciogliere i vari nodi problematici ed affrontare le delicate questioni interpretative nell’individuazione delle scelte ed opzioni di fondo che il legislatore italiano ha effettuato onde inserire in modo organico nel nostro ordinamento le necessarie norme di recepimento, coordinandole con i principi già vigenti nei diversi ambiti con i quali la nuova disciplina comunitaria è destinata a interferire. In quest’ottica, si è tentato di ricostruire l’impatto sistematico nonchè elaborare il testo di una normativa ad hoc attraverso la quale il governo avrebbe dato attuazione alla direttiva in esame, tentativo sfociato nell’emanazione di due provvedimenti normativi: i dd.lgs. nn. 145 e 146 del 2 agosto 2007. La direttiva contempera, così, politiche tra loro distinte: da un lato, la salvaguardia del mercato unico, inteso come uno spazio senza frontiere in cui possano essere svolte compiutamente le libertà fondamentali nel rispetto del principio della concorrenza; dall’altro, la tutela degli interessi economici dei consumatori e degli utenti, con l’obiettivo, neanche troppo celato di realizzare, prima o poi, un sistema unitario ed integrato di tali discipline.
File
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