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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-01282022-144534


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM6
Autore
PASTORELLI, LEONARDO
URN
etd-01282022-144534
Titolo
Array CGH in una coorte di bambini ben caratterizzati fenotipicamente con disturbo dello spettro autistico
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof.ssa Calderoni, Sara
correlatore Dott.ssa Ricca, Ivana
correlatore Dott.ssa Bonezzi, Linda
Parole chiave
  • array CGH
  • ASD
  • CNV
Data inizio appello
15/02/2022
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
15/02/2092
Riassunto
I Disturbi dello spettro autistico (ASD) rappresentano un insieme di disturbi del neuro-sviluppo caratterizzati da difficoltà nella comunicazione sociale e dalla presenza di interessi eccessivamente ristretti e comportamenti ripetitivi. Oltre ai sintomi centrali, una quota consistente dei pazienti con ASD presenta comorbidità con altri disturbi del neuro-sviluppo o patologie psichiatriche. Contrariamente a quanto si riteneva in passato, l’autismo attualmente è considerato un disturbo relativamente frequente, con una prevalenza negli USA di un bambino su 44 secondo le stime del CDC (Centers for Disease Control and Prevention). Nonostante le cause di ASD rimangano ancora in parte sconosciute, i risultati ottenuti dai numerosi studi condotti nelle ultime decadi suggeriscono un’eziologia multifattoriale, con il contributo di fattori ambientali e genetici. Le evidenze della forte ereditarietà del disturbo e l’identificazione di numerosi geni e pathways potenzialmente coinvolti hanno dato un forte impulso alla ricerca in ambito genetico. L’introduzione dell’array-CGH (array- Comparative Genomic Hybridization) ha permesso l’identificazione delle CNVs (Copy Number Variants), ossia microdelezioni e microduplicazioni presenti in circa il 20% dei soggetti con ASD e che possono essere considerate la causa dell’ASD nel 10% dei casi. Lo scopo di questo lavoro è di valutare una possibile associazione tra la presenza di mutazioni di tipo CNVs e le caratteristiche fenotipiche di un campione di pazienti con disturbo dello spettro autistico e quindi un loro possibile ruolo nel determinare la variabilità clinica tra i soggetti. Questo studio retrospettivo è stato condotto a partire da una coorte storica di 148 pazienti con diagnosi clinica di ASD, che tra Febbraio 2016 ed Aprile 2019 sono stati valutati presso l’Unità Operativa 3 – Psichiatria dello Sviluppo dell’IRCSS Stella Maris, con sede a Calambrone (Pisa). Per tali pazienti erano state eseguite la valutazione genetica tramite array-CGH per ricercare l’eventuale presenza di mutazioni di tipo CNVs causative per ASD e la valutazione clinica eseguita tramite il test ADOS-2 (Autism Diagnostic Observation Schedule-2) per quantificare i sintomi autistici, le scale VABS-II (Vineland Adaptive Behaviour Scales-II) per valutare il comportamento adattivo, le scale GMDS (Griffiths Mental Development Scales) per la vautazione del quoziente di sviluppo, e la CBCL1½-5 (Child Behaviour Checklist 1½-5) per la valutazione dei problemi emotivo-comportamentali in comorbidità. Dal campione iniziale sono stati esclusi 9 pazienti per mancata esecuzione dell’array-CGH. In base ai risultati ottenuti alla valutazione genetica, i pazienti sono stati suddivisi in due gruppi principali: gruppo 1) pazienti per i quali l’analisi genetica non ha dimostrato la presenza di CNVs; gruppo 2) pazienti per i quali l’analisi genetica ha dimostrato la presenza di CNVs. Il gruppo 1 comprende 111 soggetti (79,86% del totale), mentre il gruppo 2 comprende 28 soggetti (20,14% del totale). Abbiamo successivamente confrontato i due gruppi in merito alle caratteristiche demografiche e ai risultati ottenuti ai test della valutazione clinica a cui erano stati sottoposti. Dall’analisi dei dati non sono emerse differenze statisticamente significative, indicative di un’omogeneità delle caratteristiche cliniche e demografiche tra i gruppi considerati. Dai nostri risultati possiamo evincere che le CNVs non hanno un impatto clinicamente significativo sui sintomi principali di ASD e sulle altre caratteristiche cliniche valutate nel campione di pazienti indagato. Confrontando i nostri risultati con quelli di un altro studio precedentemente pubblicato, sono state riscontrate delle discrepanze che potrebbero derivare dalle differenze nelle caratteristiche dei due campioni, oppure potrebbero essere spiegate dalla grande complessità dei meccanismi genetici alla base dell’autismo, i quali al giorno d’oggi rimangono solo in parte chiariti. Il fatto che i risultati dei due studi siano discordanti tra loro suggerisce quindi la necessità di ulteriori studi di conferma in futuro, nonché l’importanza di approfondire le conoscenze sulla genetica dell’autismo per comprendere al meglio il nesso tra le CNVs e l’espressività clinica del disturbo.

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