Tesi etd-01282015-170132 |
Link copiato negli appunti
Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
PALERO UMERES, KARINA PATRICIA
URN
etd-01282015-170132
Titolo
Caratterizzazione della componente proteica e nutraceutica dei panelli disoleati di lino a differenti tempi e modalita di conservazione
Dipartimento
SCIENZE AGRARIE, ALIMENTARI E AGRO-AMBIENTALI
Corso di studi
BIOSICUREZZA E QUALITA DEGLI ALIMENTI
Relatori
correlatore Prof. Mazzoncini, Marco
relatore Prof.ssa Ranieri, Annamaria
relatore Prof.ssa Ranieri, Annamaria
Parole chiave
- albumine
- antinutrizionali
- antipyridossina
- conlinine
- globuline
- gluteline
- isoelettrofocalizzazione
- linine
- peptidi bioattivi
- prolammine
Data inizio appello
09/03/2015
Consultabilità
Completa
Riassunto
Il lino (Linum usitatissimum) è stato usato per secoli come fonte per l'estrazione dell'olio. Negli ultimi anni l’interesse nei suoi confronti è notevolmente aumentato in seguito a una serie di studi che attribuiscono ad alcuni suoi componenti, un ruolo nella prevenzione di malattie croniche e degenerative. Al momento attuale, quindi, l’introduzione dei semi di lino nell’alimentazione presenta interessanti potenzialità a causa dell’interesse crescente dei consumatori per prodotti con effetti benefici per la salute. In effetti, i semi di lino sono ricchi di composti biologicamente attivi quali gli acidi grassi polinsaturi (omega-3), importanti per la protezione del sistema cardiovascolare, carotenoidi, clorofille, tocoferoli, composti fenolici e lignani, composti con proprietà antiossidanti e anti-tumorali, stato grazie ai quali il lino è riconosciuto come un alimento funzionale.
Dall’estrazione dell’olio dai semi di lino si ottiene un panello, utilizzato soprattutto per l'alimentazione degli animali ma che può rappresentare una preziosa fonte di proteine anche per l’uomo. Le proteine del lino sono ingredienti multifunzionali utili per la formulazione di prodotti alimentari a causa delle loro proprietà tecnologiche-funzionali, della capacità di conservazione degli alimenti, e per la capacità di apportare benefici per la salute.
La crescente enfasi sulla necessità di ridurre i costi dei processi industriali e di recuperare i residui agro-industriali, il cui smaltimento rappresenta un costo sia di natura economica che ambientale,ha reso pressoché inevitabile valorizzare il panello di estrazione come fonte ideale di nutrienti proteici.
La composizione e la disponibilità dei nutrienti del panello varia ampiamente in base a numerosi fattori, quali la qualità del seme, il metodo di estrazione dell'olio e le modalità di stoccaggio del panello.
Lo scopo del lavoro svolto è stato quello di caratterizzare quali-quantitativamente le proteine di riserva presenti nei semi di lino e nel panello ottenuto dalla spremitura a freddo dell’olio, e di determinare contenuto e composizione in clorofille, carotenoidi e tocoferoli. Inoltre, la ricerca si è rivolta alla valutazione della capacità di conservazione delle proteine e dei composti nutraceutici nel panello conservato per tre tempi diversi : 0 mesi, 3 mesi e 6 mesi ,e in tre diversi packaging: carta, plastica e plastica + azoto insufflato. La determinazione qualitativa e quantitativa di questi componenti è stata effettuata utilizzando diverse tecniche analitiche come: cromatografia liquida ad alta prestazione (HPLC) per clorofille, carotenoidi e tocoferoli, distillazione mediante il metodo Kjeldahl per determinare il contenuto di proteine totali , estrazione sequenziale delle frazioni delle proteine di riserva con acqua, soluzione di NaCl 0,5 M, propanolo 55% e tampone sodio fosfato 0,2 M a pH 8, elettroforesi denaturante su gel di poliacrilammide (SDS-PAGE) ed elettroforesi bidimensionale per valutare il profilo polipeptidico delle diverse frazioni proteiche.
I risultati hanno evidenziato una simile composizione, tra seme e panello, relativamente a clorofille, carotenoidi e tocoferoli, mentre una modesta diminuzione di tali composti si verificava dopo 6 mesi di conservazione del panello indipendentemente dalla modalità di packaging. In conseguenza del processo di estrazione dell’olio, il panello risultava arricchito in proteine, che mantenevano una concentrazione invariata nei tre tempi e nei tre “packaging” considerati.. Dall’analisi del profilo proteico semi e panelli di lino bianco mostrano un contenuto preponderante delle frazioni di albumine e globuline e minore di gluteline. I polipeptidi delle frazioni di albumine e globuline hanno pesi molecolari compresi tra 6,5 kDa e 31 kDa e valori pI da 3,0 a 8,6, mentre quelli delle gluteline hanno pesi molecolari compresi tra 6,5 kDa e 45 kDa e valori pI da 3,5 a 8,0 .
In conclusione, i risultati ottenuti hanno fornito interessanti indicazioni sulla possibilità di utilizzare il panello dei semi di lino bianco come una fonte di proteine e di composti fitochimici. Soprattutto le proteine, che hanno mostrato una buona conservabilità nel tempo indipendentemente della modalità di packaging, suggeriscono l’utilizzo di questo prodotto di scarto di alto valore nutrizionale da parte dell’industria alimentare, anche come possibile fonte di polipeptidi biofunzionali.
Dall’estrazione dell’olio dai semi di lino si ottiene un panello, utilizzato soprattutto per l'alimentazione degli animali ma che può rappresentare una preziosa fonte di proteine anche per l’uomo. Le proteine del lino sono ingredienti multifunzionali utili per la formulazione di prodotti alimentari a causa delle loro proprietà tecnologiche-funzionali, della capacità di conservazione degli alimenti, e per la capacità di apportare benefici per la salute.
La crescente enfasi sulla necessità di ridurre i costi dei processi industriali e di recuperare i residui agro-industriali, il cui smaltimento rappresenta un costo sia di natura economica che ambientale,ha reso pressoché inevitabile valorizzare il panello di estrazione come fonte ideale di nutrienti proteici.
La composizione e la disponibilità dei nutrienti del panello varia ampiamente in base a numerosi fattori, quali la qualità del seme, il metodo di estrazione dell'olio e le modalità di stoccaggio del panello.
Lo scopo del lavoro svolto è stato quello di caratterizzare quali-quantitativamente le proteine di riserva presenti nei semi di lino e nel panello ottenuto dalla spremitura a freddo dell’olio, e di determinare contenuto e composizione in clorofille, carotenoidi e tocoferoli. Inoltre, la ricerca si è rivolta alla valutazione della capacità di conservazione delle proteine e dei composti nutraceutici nel panello conservato per tre tempi diversi : 0 mesi, 3 mesi e 6 mesi ,e in tre diversi packaging: carta, plastica e plastica + azoto insufflato. La determinazione qualitativa e quantitativa di questi componenti è stata effettuata utilizzando diverse tecniche analitiche come: cromatografia liquida ad alta prestazione (HPLC) per clorofille, carotenoidi e tocoferoli, distillazione mediante il metodo Kjeldahl per determinare il contenuto di proteine totali , estrazione sequenziale delle frazioni delle proteine di riserva con acqua, soluzione di NaCl 0,5 M, propanolo 55% e tampone sodio fosfato 0,2 M a pH 8, elettroforesi denaturante su gel di poliacrilammide (SDS-PAGE) ed elettroforesi bidimensionale per valutare il profilo polipeptidico delle diverse frazioni proteiche.
I risultati hanno evidenziato una simile composizione, tra seme e panello, relativamente a clorofille, carotenoidi e tocoferoli, mentre una modesta diminuzione di tali composti si verificava dopo 6 mesi di conservazione del panello indipendentemente dalla modalità di packaging. In conseguenza del processo di estrazione dell’olio, il panello risultava arricchito in proteine, che mantenevano una concentrazione invariata nei tre tempi e nei tre “packaging” considerati.. Dall’analisi del profilo proteico semi e panelli di lino bianco mostrano un contenuto preponderante delle frazioni di albumine e globuline e minore di gluteline. I polipeptidi delle frazioni di albumine e globuline hanno pesi molecolari compresi tra 6,5 kDa e 31 kDa e valori pI da 3,0 a 8,6, mentre quelli delle gluteline hanno pesi molecolari compresi tra 6,5 kDa e 45 kDa e valori pI da 3,5 a 8,0 .
In conclusione, i risultati ottenuti hanno fornito interessanti indicazioni sulla possibilità di utilizzare il panello dei semi di lino bianco come una fonte di proteine e di composti fitochimici. Soprattutto le proteine, che hanno mostrato una buona conservabilità nel tempo indipendentemente della modalità di packaging, suggeriscono l’utilizzo di questo prodotto di scarto di alto valore nutrizionale da parte dell’industria alimentare, anche come possibile fonte di polipeptidi biofunzionali.
File
Nome file | Dimensione |
---|---|
Caratter...zione.pdf | 2.89 Mb |
Contatta l’autore |