Tesi etd-01272024-094741 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
VITI, ASIA
URN
etd-01272024-094741
Titolo
Lo spreco alimentare: l'agresto, l'esempio di un prodotto locale che nasce da uno scarto
Dipartimento
FARMACIA
Corso di studi
SCIENZE DELLA NUTRIZIONE UMANA
Relatori
relatore Venturi, Francesca
correlatore Odello, Luigi
correlatore Odello, Luigi
Parole chiave
- Agresto
- Analisi sensoriale
- Spreco alimentare
Data inizio appello
21/02/2024
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
21/02/2094
Riassunto
La tematica dello spreco alimentare è presente da anni, ma nonostante questo risulta essere ancora oggi un problema rilevante. Infatti, ridurre lo spreco alimentare, lungo tutta la filiera, è un obiettivo che ritroviamo all’interno dell’ Agenda 2030 dell’Organizzazione delle Nazioni Unite (Onu). Anche in Italia abbiamo assistito a numerose iniziative volte a diminuire il quantitativo di cibo sprecato.
Un approccio innovativo per ridurre lo spreco alimentare, ma ancora piuttosto inesplorato, è l’educazione dei consumatori per recuperare la capacità di discriminare tra prodotti avariati e non attraverso una valutazione sensoriale del profilo organolettico. In un’ottica di riduzione degli sprechi, e quindi anche di riutilizzo dei prodotti di scarto, si inserisce l’Agresto, condimento antico, ottenuto dalla riduzione a caldo del succo d’uva acerba, con l’aggiunta di spezie, aromi naturali, miele e aceto. Questo prodotto si è prestato a diventare un perfetto caso studio per valutare come i nostri sensi possano essere utili per discriminare determinate note all’interno di un alimento. Questo è stato possibile andando ad eseguire un’analisi sensoriale su più campioni di Agresto per poi confrontare i risultati con le molecole che precedentemente erano state discriminate tramite gascromatografia e gas massa. La presenza di correlazione sottolinea l’importanza dei nostri sensi nella guida di quelle che possono essere anche le nostre scelte alimentari.
Un approccio innovativo per ridurre lo spreco alimentare, ma ancora piuttosto inesplorato, è l’educazione dei consumatori per recuperare la capacità di discriminare tra prodotti avariati e non attraverso una valutazione sensoriale del profilo organolettico. In un’ottica di riduzione degli sprechi, e quindi anche di riutilizzo dei prodotti di scarto, si inserisce l’Agresto, condimento antico, ottenuto dalla riduzione a caldo del succo d’uva acerba, con l’aggiunta di spezie, aromi naturali, miele e aceto. Questo prodotto si è prestato a diventare un perfetto caso studio per valutare come i nostri sensi possano essere utili per discriminare determinate note all’interno di un alimento. Questo è stato possibile andando ad eseguire un’analisi sensoriale su più campioni di Agresto per poi confrontare i risultati con le molecole che precedentemente erano state discriminate tramite gascromatografia e gas massa. La presenza di correlazione sottolinea l’importanza dei nostri sensi nella guida di quelle che possono essere anche le nostre scelte alimentari.
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