logo SBA

ETD

Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-01272022-155553


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
CIUFFARDI, SILVIA
URN
etd-01272022-155553
Titolo
Genere e salute. Una nuova prospettiva interpretativa per le donne che soffrono di malattie pelviche croniche
Dipartimento
SCIENZE POLITICHE
Corso di studi
SOCIOLOGIA E MANAGEMENT DEI SERVIZI SOCIALI
Relatori
relatore Prof.ssa Biancheri, Rita
Parole chiave
  • ascolto
  • comunicazione
  • medicina
  • vulvodinia
  • malattie pelviche croniche
  • sociologia
  • salute
  • dolore
  • genere
Data inizio appello
21/02/2022
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
21/02/2092
Riassunto
Il punto di partenza del presente lavoro di tesi è il concetto multidimensionale di salute, inteso come una condizione di benessere bio- psico-sociale. La salute, infatti, non è né statica, né monolitica, bensì multifattoriale e complessa. Di conseguenza risulta necessario avvicinarsi all’analisi di questo oggetto di studio in modo altrettanto articolato, tramite un approccio multidisciplinare che favorisca la comprensione di tutti i fattori implicati. Diventano essenziali una serie di discipline quali la psicologia e la sociologia, grazie alle quali viene messa in luce l’importanza della comunicazione bidirezionale tra medico e paziente.

A tal proposito, solo di recente, si inizia a parlare di umanizzazione della cura per riaffermare il valore della relazione significativa con i pazienti al fine di far sentire quest’ultimi accolti e considerati. Possiamo quindi asserire che la medicina del passato vedeva una prevalenza della bio-medicina, oggi invece il paziente è affiancato anche da altre figure professionali e altre discipline che stanno convergendo sinergicamente nell’ampio scenario della salute. Bisogna però aggiungere che il dibattito si sta evolvendo soltanto nella teoria, ma nella realtà l’intervento integrato di varie discipline risulta ancora poco concreto ed è fondamentale continuare a fare passi in avanti per evitare un approccio a compartimenti stagni.

A concreta dimostrazione del fatto che tutt’oggi permane una netta prevalenza dell’ambito biomedico, con i suoi propri strumenti di cura, è l’esempio della scarsa applicazione della medicina di genere. Tale innovazione nella pratica clinica implica un approccio olistico che, tramite lo strumento della narrazione, punta ad analizzare in modo adeguato e complesso l’evento malattia. Quando si parla di medicina di genere è opportuno immediatamente chiarire che tale branca non si occupa soltanto delle donne in quanto il suo intento è quello di considerare le note differenze sociali, economiche e biologiche esistenti tra uomo e donna, al fine di raggiungere il trattamento più personalizzato possibile per il/la paziente. La criticità principale che incontra tale pratica è che si colloca in un contesto in cui la settorializzazione e la divisione dei saperi ha primazia rispetto all’integrazione.

In questa cornice teorica, il caso concreto di questa mancata integrazione è il trattamento di una patologia chiamata sindrome vulvo-vestibolare o, più comunemente, vulvodinia, che affligge circa il 15% delle donne. Si tratta di una condizione di dolore cronico riguardante l’intera zona perineale femminile e i suoi organi riproduttivi. Per raccogliere dei dati circa la scarsa applicazione della medicina di genere nella diagnosi e trattamento delle malattie pelviche croniche femminili (tra le quali rientra la sindrome vulvo-vestibolare) sono stati creati un questionario ed un’intervista, somministrati rispettivamente alle donne affette e ai professionisti sanitari specializzati in tali malattie. Questi strumenti hanno avuto lo scopo di portare alla luce sia la prospettiva delle pazienti che lamentano alcune carenze della medicina tradizionale combinate a stereotipi di genere, sia la visione dei clinici che vedono nel mancato riconoscimento di queste patologie la causa della condizione di “malata invisibile” della donna.

L’analisi di questo gruppo di malattie e in particolare della vulvodinia ci aiuterà a comprendere come l’intervento psico-sociale, un approccio multidisciplinare e l’utilizzo di strumenti importanti quali la costruzione di percorsi personalizzati a seguito di una precisa narrazione accompagnata da un ascolto empatico e attento, siano oggi le pietre miliari per poter parlare concretamente di salute e benessere, senza discriminazione alcuna.
File