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Il livello del mare lungo le coste di tutto il Mediterraneo sta aumentando con un tasso di 1.8 mm/anno e secondo le ultime proiezioni dell’ENEA al termine di questo secolo si avrà un aumento di 0,94-1,45 m rispetto al livello del mare attuale. Al fine di quantificare al meglio il futuro innalzamento risulta fondamentale investigare le ricostruzioni del paleo livello del mare nel periodo pre-industriale (ovvero prima del 1850) in cui le variabili antropiche hanno condizionato in modo minimo l’evoluzione del livello del mare. L’utilizzo delle associazioni fossili di ambiente transizionale (foraminiferi, ostracodi, diatomee) nella ricostruzione del livello relativo del mare (RSL) ha esteso la nostra conoscenza sul cambiamento del paleo-livello del mare oltre l’analisi diretta tramite mareografi, i quali sono limitati agli ultimi 250 anni. I dati ottenuti sinora si sono dimostrati utili nel fornire prove a livello globale sulle recenti accelerazioni della risalita del livello del mare, le quali dal XIX al XX secolo sono state maggiori di qualsiasi altra nei precedenti 3000 anni.
Il concetto alla base di questi studi, risiede nella relazione quantificabile tra le associazioni moderne di alcune specie di foraminiferi con i dati fossili ottenuti da carote estratte dalle sequenze sedimentarie oloceniche provenienti dalla medesima area geografica. Una volta datati questi materiali e avendo identificato e quantificato questa relazione, si può ottenere il paleo-livello del mare con un grado di precisione sub-decimetrico. L’obbiettivo di questa tesi è quella di porre le basi per l’applicazione questa metodologia in Mediterraneo. In particolare, questo studio ha investigato la distribuzione altimetrica delle associazioni di foraminiferi rispetto al livello medio del mare in Mediterraneo occidentale al fine di definire un analogo moderno che potrà essere utilizzato per future ricostruzioni del paleo livello del mare.
In questa tesi sono stati raccolti e analizzati una serie di campioni ottenuti lungo due transetti superficiali situati in aree lagunari-transizionali della Sardegna (Golfo di Olbia e Nora) con lo scopo di analizzare le associazioni attuali a foraminiferi (considerando sia la biocenosi sia la tanatocenosi), di definirne l’altezza rispetto al livello medio del mare con una tecnica ad alta precisione e di quantificarne il legame attraverso analisi statistiche multivariabili (DCA, PCA e CCA).
I risulati della tesi confermano la potenzialità dell’utilizzo delle associazioni a foraminiferi per le ricostruzioni del paleo livello del mare in Mediterraneo. Infatti, i dati mostrano che, nonostante il regime estremamente microtidale, le associazioni di foraminiferi sono distinguibili su base altimetrica rispetto alle zone tidali dei due siti analizzati. In particolare sono state individuate tre associazioni a foraminiferi in ogni sito la cui distribuzione è fortemente relazionata con la posizione rispetto al livello medio del mare.