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Il sistema sanitario lombardo e quello toscano rappresentano due modelli organizzativi e gestionali opposti: il primo massimamente aperto al ruolo del privato, il secondo propenso a ridurne al minimo la presenza. Si tratta di due realtà diverse per posizione geografica, per capitale culturale, sociale e politico, ma entrambe caratterizzate da ottimi risultati in termini di efficienza, efficacia ed economicità dei rispettivi sistemi sanitari, come ben testimoniano il basso grado di mobilità sanitaria delle rispettive popolazioni e l’alto grado di attrazione operato nei confronti di pazienti di altre regioni. 
Obiettivo di questa tesi è ricostruire, analizzando le varie leggi di riordino ed i diversi Piani sanitari regionali adottati nel corso dell’ultimo ventennio, il percorso intrapreso dalle due regioni nella costruzione dei rispettivi modelli sanitari. La strategia di ricerca apparsa più idonea è quella basata sulla comparazione tra sistemi massimamente differenti, perché consente un confronto tra casi che differiscono per la maggior parte delle variabili indipendenti eccetto una, ritenuta la principale spiegazione causale del fenomeno osservato (la performance del sistema sanitario regionale). 
Partendo da una riflessione sulle politiche sanitarie all’interno del più vasto ambito delle politiche pubbliche (capitolo I), e ripercorrendo le principali tappe evolutive del nostro Sistema sanitario nazionale dal 1978 ad oggi (capitolo II), lo studio mette a confronto Lombardia (capitolo III) e Toscana (capitolo IV), al fine di individuare la variabile indipendente che, meglio delle altre, può aiutare a spiegare la simile performance dei due modelli sanitari. Nelle conclusioni, sulla base delle evidenze emerse, si ipotizza come la continuità al governo di giunte regionali del medesimo colore politico, nel periodo di tempo considerato, possa essere ritenuta la variabile in grado di spiegare il comune output, consistente negli ottimi risultati ottenuti da entrambi i sistemi regionali, i quali hanno declinato i concetti chiave di programmazione ed integrazione socio-sanitaria, in maniera profondamente diversa, ma ugualmente efficace.