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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-01272018-175651


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
TAMMA, ANNA
URN
etd-01272018-175651
Titolo
Introduzione dell'extended audit report. Analisi empirica del contesto britannico e del contesto italiano.
Dipartimento
ECONOMIA E MANAGEMENT
Corso di studi
STRATEGIA, MANAGEMENT E CONTROLLO
Relatori
relatore Prof. D'Onza, Giuseppe
Parole chiave
  • Extended audit report. Regolamento 537/2014/UE
  • EIP
  • ISA 701
  • Relazione di revisione
Data inizio appello
19/02/2018
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
19/02/2088
Riassunto
Il momento di profonda crisi che ha coinvolto negli ultimi anni il mondo dei mercati finanziari, e non solo, ha indirizzato l’attenzione degli operatori economici sulla necessità di disporre informazioni maggiormente attendibili, in grado di fornire un’analisi completa e di elevata qualità dello stato economico e finanziario delle società. Il presente studio mette in discussione ruolo, appropriatezza e comunicazione del revisore come figura anch’essa influenzata da tale contesto e nel contempo erogatrice di un servizio professionale indispensabile alle imprese. In effetti l’attuale realtà economica aziendale incide profondamente sul mondo della revisione e questo appare tanto più rilevante se facciamo riferimento all’ambito delle società quotate e ai loro bilanci consolidati e di esercizio. Ad una realtà aziendale sempre più globalizzata corrisponde un modo di intendere e condurre la revisione in modo globale, ovvero basato su regole standard di revisione di tipo internazionale.
In questo scenario si inseriscono i cambiamenti normativi avvenuti in Italia a partire dal 2010 in seguito al recepimento della Direttiva 2006/43/CE, snodo importante nell’esercizio della revisione all’interno dell’Unione Europea, in quanto ha permesso l’allineamento della concezione italiana della professione con quella europea attraverso l’adozione degli Standard Internazionali di revisione: gli ISA. Nello stesso anno, tuttavia, visti i recenti scandali finanziari, la Commissione Europea ha elaborato un Libro verde intitolato “Green Paper-Audit policy: lesson from the crisis” su cui si è avviata un’ampia consultazione volta all’analisi di ruolo e modalità di svolgimento della revisione nel mercato europeo. Tra i tanti aspetti oggetto di discussione la Commissione si è chiesta se e come modificare la relazione di revisione con il fine di fornire maggiori dettagli sul Bilancio oggetto di analisi. Successivamente, nel giugno 2012, l’International Auditing and Assurance Standards Board (IAASB) ha presentato nuove proposte per la formulazione della relazione di revisione volte a modificare e migliorare i principi di revisione internazionali. Il punto di arrivo del progetto è avvenuto nel gennaio 2015 con il rinnovamento di alcuni tra i fondamentali principi che ne disciplinano contenuto e forma e l’emanazione del nuovo principio, ISA 701, applicabile specificamente alle revisioni delle società quotate. A livello nazionale le norme applicabili sono state arricchite con il recepimento delle Direttive UE/34/2013 e UE/56/2014, rispettivamente attraverso i D. Lgs. 139/2015 e 135/2016, e con l’entrata in vigore, a giugno 2016, del Regolamento UE/537/2014.
In questo scenario appare chiaro il ruolo di primaria rilevanza della relazione di revisione in considerazione degli ultimi cambiamenti internazionali, così come è importante l’evoluzione dei comportamenti passati presenti e futuri del lavoro del revisore e delle informazioni da esso trasmesse attraverso la relazione.
Al fine di indagare i temi sopra citati, il presente studio vede il raffronto tra la situazione italiana e quella britannica, in quanto il Regno Unito da sempre si pone leader nello sviluppo della disciplina e guida europea. Tale confronto evidenzia che nonostante la realtà anglosassone sia caratterizzata da una storia più articolata, il gap tra le due realtà sta diminuendo rapidamente negli ultimi anni per i numerosi e consistenti sforzi posti in essere dalle organizzazioni internazionali e nazionali.
Dopo una prima analisi che mette in luce differenze e analogie dell’evoluzione storica e concettuale tra i due contesti, la ricerca va ad approfondire aspetti utili e/o critici della relazione di revisione. In particolare si pone l’attenzione sui primi effetti dell’extended audit report registrati nel paese anglosassone per poi condurre la stessa analisi nell’ambito nazionale.
Per poter condurre tale indagine sono state considerate tre società quotate alla London Stock Exchange (LSE) e altrettante società quotate in Borsa Italiana. In particolare tra le società inglesi si considerano: “1Spatial PLC” fornitore di soluzioni software e leader globale nella gestione dei dati geospaziali, “Accsys Technologies PLC” gruppo focalizzato sulla produzione e la concessione in licenza della tecnologia degli elementi in legno e “Manchester City” nota società calcistica. Tra le società italiane quotate sono state analizzate l’istituto di credito “Mediobanca SpA” e due società calcistiche quali “Juventus Football Club SpA” e “Società A.S. Roma SpA”. Per ciascuna delle società sono state selezione, dagli annual report pubblicati nei loro siti internet, le relazioni di revisione sia prima che dopo l’introduzione dell’extended audit report. Considerando che nel Regno Unito l’extended audit report è già in vigore dal 2013, si è potuto fare un confronto temporale tra il modello di relazione precedente e la nuova relazione estesa. Tale confronto ha permesso l’analisi dei primi effetti registrati nel contesto britannico. Secondo il Regolamento UE/537/2014, in Italia, invece, la nuova relazione si applica per i bilanci aventi esercizi sociali con inizio dal 17 Giugno 2016 o successivamente e visto che la maggior parte delle società quotate redige il bilancio al 31/12, non è stato possibile allargare il campo di analisi ad ulteriori società, se non quelle già citate. Questo secondo studio ha visto il confronto temporale quindi tra le ultime relazioni per i bilanci redatti il 30 giugno 2017 con le precedenti riferite a giugno 2016 e giugno 2015. A seguito di queste prime due indagini temporali distinte tra loro, Regno Unito da una parte e Italia dall’altra, segue una seconda comparazione orizzontale il cui focus si concentra sulle differenze e analogie tra i diversi Paesi.
Le analisi condotte sono strettamente legate poiché le prime conseguenze emerse nel paese anglosassone possono suggerirci ipotesi di futuri effetti verificabili anche nel contesto nazionale.
Il lavoro svolto si presenta come studio approfondito delle tematiche fondamentali della revisione, reso possibile dalla consultazione di saggi di alcuni principali esponenti in materia come Marchi L., Di Pietra R., Bruni G. e Tettamanzi P. e come analisi critica delle possibili evoluzioni attraverso il raffronto di documenti britannici sul nuovo regime normativo europeo.
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