Tesi etd-01272016-182646 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
MODICA DI MARCO, ANDREA
URN
etd-01272016-182646
Titolo
Il Net Stable Funding Ratio in risposta alla crisi della liquidita bancaria
Dipartimento
ECONOMIA E MANAGEMENT
Corso di studi
BANCA, FINANZA AZIENDALE E MERCATI FINANZIARI
Relatori
relatore Prof.ssa Ferretti, Paola
Parole chiave
- basilea 3
- crisi
- liquidità
- net stable funding ratio
- nsfr
Data inizio appello
22/02/2016
Consultabilità
Completa
Riassunto
Il tema del rischio di liquidità all’interno delle banche è stato riportato
all’attenzione generale di mercati, regolatori ed intermediari soltanto in tempi
recenti, a seguito della crisi finanziaria che si è sviluppata su scala internazionale
a partire dal 2007.
Nel periodo antecedente la crisi, il sistema finanziario era caratterizzato da livelli
elevati di liquidità, motivo per cui il rischio ad essa associato non ha goduto delle
adeguate attenzioni (in termini di gestione, monitoraggio e controllo) riservate
invece ad altre tipologie di rischio.
Tale atteggiamento, pur dettato da un’eccessiva fiducia nella liquidità disponibile,
va attribuito soprattutto ad una scarsa consapevolezza dell’importanza e della
trasversalità del rischio di liquidità, il quale è strettamente legato a tutti i processi
messi in atto dalla banca.
Peraltro, la recente crisi ha messo in luce con quanta rapidità e intensità tale rischio
possa manifestarsi anche in contesti apparentemente liquidi, nonché le disastrose
conseguenze che ne possono derivare.
L’inadeguatezza dimostrata dagli intermediari nel gestire lo scenario di emergenza
ha sostanzialmente stimolato due fronti di intervento: quello interno alla stessa
industria bancaria, con l’affinamento delle tecniche di liquidity risk management,
e quello regolamentare, con la riforma imposta dall’Accordo di Basilea 3.
Entrambe le linee di azione sono state percorse nell’intento di rafforzare i presidi
degli intermediari a fronte del rischio di liquidità, riducendo in tal modo anche le
possibilità di contagio dell’intero sistema bancario.
Il presente elaborato propone un’analisi della letteratura e della normativa sul tema
della gestione e della misurazione del rischio di liquidità negli intermediari
finanziari. Questa tematica viene sviluppata nell’analisi del nuovo indice di
liquidità, il Net Stable Funding Ratio, e dei suoi potenziali effetti sulla redditività
della banca.
Nello specifico, il primo capitolo sviluppa il tema della liquidità e la sua
interazione con le diverse tipologie di rischio. Viene fornita una panoramica della
regolamentazione pre e post crisi finanziaria del 2007 e infine spiegata la
composizione del Net Stable Funding Ratio insieme ai suoi scopi.
Nel secondo capitolo viene fatta una rassegna di tutta la letteratura riguardante gli
indici di liquidità ed effettuato un confronto fra le varie idee degli autori, ponendo
l’attenzione su due possibili scenari critici che potrebbe manifestarsi con l’utilizzo
di questo nuovo indicatore.
Nel terzo capitolo viene analizzato l’impatto potenziale delle nuove norme di
liquidità sulle banche, nello specifico vengono analizzati i fattori che possono
influenzare il NSFR e la relazione fra quest’ultimo e la redditività della banca.
Inoltre vengono illustrati i monitoring fatti sull’indice, nel corso degli anni, da
parte del Fondo Monetario Internazionale, EBA e Comitato di Basilea per la
vigilanza bancaria.
A conclusione, nel quarto capitolo vengono descritte le possibili problematiche
future legate al cambiamento strutturale delle banche, dettato dall’abbandono di
una linea politica comune incentrata sull’espansione dell’attivo, e le possibili
strategie attuabili dalle banche per migliorare il proprio NSFR così da arrivare ad
un valore del 100% entro il 2018.
all’attenzione generale di mercati, regolatori ed intermediari soltanto in tempi
recenti, a seguito della crisi finanziaria che si è sviluppata su scala internazionale
a partire dal 2007.
Nel periodo antecedente la crisi, il sistema finanziario era caratterizzato da livelli
elevati di liquidità, motivo per cui il rischio ad essa associato non ha goduto delle
adeguate attenzioni (in termini di gestione, monitoraggio e controllo) riservate
invece ad altre tipologie di rischio.
Tale atteggiamento, pur dettato da un’eccessiva fiducia nella liquidità disponibile,
va attribuito soprattutto ad una scarsa consapevolezza dell’importanza e della
trasversalità del rischio di liquidità, il quale è strettamente legato a tutti i processi
messi in atto dalla banca.
Peraltro, la recente crisi ha messo in luce con quanta rapidità e intensità tale rischio
possa manifestarsi anche in contesti apparentemente liquidi, nonché le disastrose
conseguenze che ne possono derivare.
L’inadeguatezza dimostrata dagli intermediari nel gestire lo scenario di emergenza
ha sostanzialmente stimolato due fronti di intervento: quello interno alla stessa
industria bancaria, con l’affinamento delle tecniche di liquidity risk management,
e quello regolamentare, con la riforma imposta dall’Accordo di Basilea 3.
Entrambe le linee di azione sono state percorse nell’intento di rafforzare i presidi
degli intermediari a fronte del rischio di liquidità, riducendo in tal modo anche le
possibilità di contagio dell’intero sistema bancario.
Il presente elaborato propone un’analisi della letteratura e della normativa sul tema
della gestione e della misurazione del rischio di liquidità negli intermediari
finanziari. Questa tematica viene sviluppata nell’analisi del nuovo indice di
liquidità, il Net Stable Funding Ratio, e dei suoi potenziali effetti sulla redditività
della banca.
Nello specifico, il primo capitolo sviluppa il tema della liquidità e la sua
interazione con le diverse tipologie di rischio. Viene fornita una panoramica della
regolamentazione pre e post crisi finanziaria del 2007 e infine spiegata la
composizione del Net Stable Funding Ratio insieme ai suoi scopi.
Nel secondo capitolo viene fatta una rassegna di tutta la letteratura riguardante gli
indici di liquidità ed effettuato un confronto fra le varie idee degli autori, ponendo
l’attenzione su due possibili scenari critici che potrebbe manifestarsi con l’utilizzo
di questo nuovo indicatore.
Nel terzo capitolo viene analizzato l’impatto potenziale delle nuove norme di
liquidità sulle banche, nello specifico vengono analizzati i fattori che possono
influenzare il NSFR e la relazione fra quest’ultimo e la redditività della banca.
Inoltre vengono illustrati i monitoring fatti sull’indice, nel corso degli anni, da
parte del Fondo Monetario Internazionale, EBA e Comitato di Basilea per la
vigilanza bancaria.
A conclusione, nel quarto capitolo vengono descritte le possibili problematiche
future legate al cambiamento strutturale delle banche, dettato dall’abbandono di
una linea politica comune incentrata sull’espansione dell’attivo, e le possibili
strategie attuabili dalle banche per migliorare il proprio NSFR così da arrivare ad
un valore del 100% entro il 2018.
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