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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-01272016-111257


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
LIBRIZZI, ELEONORA
URN
etd-01272016-111257
Titolo
Il bullismo femminile
Dipartimento
SCIENZE POLITICHE
Corso di studi
SOCIOLOGIA E POLITICHE SOCIALI
Relatori
relatore Prof. Ampola, Massimo
Parole chiave
  • Nessuna parola chiave trovata
Data inizio appello
14/03/2016
Consultabilità
Completa
Riassunto
La tematica della mia tesi è arrivata alla ribalta su tutti i giornali, si tratta del bullismo, con particolare riferimento alla variante femminile. Si tratta di un fenomeno che negli ultimi tempi ha acquisito proporzioni rilevanti ed estremamente preoccupanti, con l’insorgenza della tecnologia si è venuto a creare un nuovo tipo di bullismo ovvero il “cyberbullismo”, i social network ne hanno favorito la diffusione tramite video e foto che per la vittima crea danni ingenti all’immagine e alla reputazione. Tale canale ha come caratteristica principale quella dell’”indelebilità” (persistono le foto e attraverso la ricondivisione non si arriva mai ad un arresto definitivo del problema, ciò ha portato le vittime nei casi più gravi al suicidio). Rispetto al passato, dove esistevano dei “limiti” su alcuni soggetti più “deboli” considerati intoccabili, come ad esempio disabili, adesso tale deterrenza non esiste più, infatti sono numerosi i casi in cui la vittima è proprio un disabile; il che fa riflettere sulle possibili motivazioni che portano un gruppo di ragazzini/e ad atti di violenza fisica sui loro coetanei. È allarmante la questione delle ragazze, che se in passato si limitavano all’esclusione sociale della ragazzina “vittima”, considerata diversa da loro, adesso siamo arrivati, anche fra le ragazze, ad un’aggressione di tipo fisico, che in passato era tipicamente maschile. Per indagare tale fenomeno ho svolto un’indagine “sul campo” dando voce agli stessi ragazzi, sono andata in una scuola dove ho introdotto l’argomento trattandolo dal loro punto di vista attraverso domande semistrutturate non ritenendo opportuno, visto la complessità del fenomeno, utilizzare un questionario, ma parlando in modo aperto con i ragazzi. Ho potuto confrontarmi con gli studenti e i docenti i quali mi han fornito diverse chiavi di lettura sulle possibili cause diversificate del fenomeno prese in esame.

Arriviamo quindi ad una visione più completa dello studio in esame. Anche se non esistono (almeno per ora) soluzioni tangibili da poter adottare, possiamo limitarci ad un quadro più approfondito dell’argomento.
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