Tesi etd-01272011-222757 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea vecchio ordinamento
Autore
CANU, GIOVANNA
URN
etd-01272011-222757
Titolo
Su alcuni reperti umani del paleolitico superiore di grotta Paglicci nel Gargano (Foggia): analisi paleobiologiche
Dipartimento
LETTERE E FILOSOFIA
Corso di studi
CONSERVAZIONE DEI BENI CULTURALI
Relatori
relatore Prof. Mallegni, Francesco
Parole chiave
- denti
- Grotta
- Paglicci
- reperti ossei
- studio antropologico
Data inizio appello
14/02/2011
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
14/02/2051
Riassunto
L’interesse del presente elaborato si fonda sulla descrizione e analisi comparativa di una serie di reperti scheletrici provenienti dal giacimento del Paleolitico superiore di Grotta Paglicci (Rignano Garganico, Foggia).La località assunse già dal Paleolitico inferiore-medio (nel riparo) antistante la grotta una posizione importante.Si tratta di una serie fortunata di circostanze che permise all’umanità paleolitica di frequentare per millenni il sito, testimoniato appunto dalla complessa stratigrafia che nel tempo si è dimostrata alla ricerca archeologica ricca di reperti ossei umani e animali e di un’industria litica che va almeno nel Paleolitico superiore dall’Aurignaziano all’Epigravettiano.
Ogni elemento osseo umano sono stati misurati seguendo, quando l’elemento permetteva in un certo qual modo il rilievo, la metodologia di Martin e Saller (1956). Per gli elementi dentari è stata seguita amcora ancora questa metodologia in più quella di Dahlberg, (1956) presa in considerazione in un’opera mirata al solo studio dei denti. Ci si è limitati alle sole misurazione proprio perché la maggior parte dei resti sono di soggetti infantili il cui reperimento è sempre molto limitato in questi antichi periodi della “storia” umana.Per ogni elemento, e qui più che altro è stato utilizzato l’elemento dentario, dato che le ossa in genere, infantili o di adulto che siano sono troppo frammnetarie perché valga la pena di passare ad un confronto con altri elementi di siti differnti, vengono presi in considerazione i relativi dati (caratteri metrici s’intende) e confrontati con gli omologhi sincroni e diacronici, omo e eterotopici
Ogni elemento osseo umano sono stati misurati seguendo, quando l’elemento permetteva in un certo qual modo il rilievo, la metodologia di Martin e Saller (1956). Per gli elementi dentari è stata seguita amcora ancora questa metodologia in più quella di Dahlberg, (1956) presa in considerazione in un’opera mirata al solo studio dei denti. Ci si è limitati alle sole misurazione proprio perché la maggior parte dei resti sono di soggetti infantili il cui reperimento è sempre molto limitato in questi antichi periodi della “storia” umana.Per ogni elemento, e qui più che altro è stato utilizzato l’elemento dentario, dato che le ossa in genere, infantili o di adulto che siano sono troppo frammnetarie perché valga la pena di passare ad un confronto con altri elementi di siti differnti, vengono presi in considerazione i relativi dati (caratteri metrici s’intende) e confrontati con gli omologhi sincroni e diacronici, omo e eterotopici
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