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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-01272011-100257


Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica
Autore
CONVERSANO, EMANUELA
URN
etd-01272011-100257
Titolo
Lo studio dell'uomo tra storia della natura e storia universale nell'eta di Goethe
Dipartimento
LETTERE E FILOSOFIA
Corso di studi
FILOSOFIA E FORME DEL SAPERE
Relatori
relatore Calabi, Lorenzo
Parole chiave
  • natura
  • storia
  • Wilhelm von Humboldt
  • Herder
  • Goethe
Data inizio appello
14/02/2011
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
14/02/2051
Riassunto
Nella seconda metà del Settecento si assiste a una trasformazione nello studio delle scienze della vita. Il meccanicismo si è rivelato insufficiente per spiegare la formazione e il funzionamento degli esseri viventi, si devono dunque ricercare nuovi strumenti epistemologici: di qui il recupero in forme nuove dei princìpi teleologici nel campo delle scienze naturali. Gli esseri viventi sono concepiti come organismi che hanno in sé il principio della loro produzione e del loro sviluppo, ognuno è contemporaneamente mezzo e fine di se stesso. Attraverso questo movimento di autoproduzione, la natura cessa di essere una macchina composta di materia sottoposta a un moto sempre identico e dunque senza tempo e diviene intrinsecamente temporalizzata; comincia dunque ad avere una storia. Inoltre i progressi nell’osservazione e nella speculazione sulla natura conducono a inserire l’uomo tra gli oggetti di studio del naturalista, trasformando il modo di concepire i rapporti tra i diversi regni della natura. Anche l’uomo è parte della natura, che è però pensata come un grande organismo in continuo sviluppo, possibilità che prima era riservata solo al genere umano ed esclusivamente per quel che concerne la civiltà e la cultura, vista in netta opposizione al piano naturale. Grazie alla considerazione dell’uomo non solo come essere razionale ma anche come prodotto naturale e grazie a una diversa idea di natura, la distanza tra il mondo naturale e il mondo storico, propriamente umano, si riduce, tanto dal punto di vista ontologico quanto dal punto di vista epistemologico. Tutto ciò ha delle conseguenze importanti – considerate nel mio lavoro limitatamente all’ambito tedesco – nello studio della storia universale da un punto di vista filosofico, modificandone i contenuti, i metodi, i criteri di spiegazione, ampliando le possibilità di comunicazione tra i diversi campi del sapere e gettando una luce nuova su quella che, probabilmente, è la questione fondamentale della filosofia della storia: la domanda sul senso del cammino dell’umanità.
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