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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-01262024-171705


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
FERRARI, MANUEL
URN
etd-01262024-171705
Titolo
Analisi di differenti metodi di gestione delle cover crop in vigneto: effetti sui parametri quantitativi e qualitativi dell’uva, sullo stato idrico della pianta e sulla flora spontanea
Dipartimento
SCIENZE AGRARIE, ALIMENTARI E AGRO-AMBIENTALI
Corso di studi
PRODUZIONI AGROALIMENTARI E GESTIONE DEGLI AGROECOSISTEMI
Relatori
relatore Prof. Antichi, Daniele
relatore Prof. Caruso, Giovanni
correlatore Prof. Raffaelli, Michele
Parole chiave
  • rullatura
  • gestione del suolo vigneto
  • effetti su vite
  • colture di copertura
  • sovescio
  • uva e flora spontanea
Data inizio appello
19/02/2024
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
19/02/2094
Riassunto
La presente tesi si pone l’obiettivo di confrontare gli effetti di due differenti metodi sostenibili di gestione del terreno in un vigneto su: flora spontanea (biomassa, copertura del suolo e biodiversità), vite (stato idrico, vigore) e uva (sia in termini qualitativi che quantitativi). Lo scopo pratico è quello di rispondere alle necessità dei viticoltori, e di indirizzarli il più possibile verso scelte sostenibili, vista l’attuale situazione di crisi climatica/ambientale del nostro pianeta, dovuta in parte anche al comparto agricolo stesso. La prova sperimentale, che è al secondo anno di studio (2022-2023), è stata realizzata presso un’azienda viticola situata nel comune di Palaia, località Tabaccaia, presso la sezione di Montefoscoli (PI), una delle numerose porzioni ricadenti all’interno dell’azienda Castellani Spa, che contiene al suo interno alcune unità gestite in maniera integrata ed altre in biologico. La sezione aziendale di Montefoscoli, ovvero quella dove è stata condotta la sperimentazione, è gestita in maniera biologica. La tesi ha previsto la semina autunnale di tre specie erbacee in miscuglio nell’interfila del vigneto in questione: Phacelia tanacetifolia (facelia), x Triticosecale (triticale) e Vicia pannonica (veccia d’Ungheria). In primavera è stata eseguita la terminazione del suddetto miscuglio di cover crops tramite i due diversi metodi di gestione del suolo del caso studio, eseguiti in due differenti sezioni del vigneto: rullatura (TESI R), interramento preceduto da trinciatura (TESI I). Durante la stagione vegetativa, nelle due tesi, sono stati effettuati campionamenti sulla flora erbacea (per ottenere dei risultati su biomassa, copertura erbacea e biodiversità), sulla vite (per avere risultati su vigore e stato idrico) e sull’uva (per ottenere risultati su produzione e qualità). I risultati ottenuti sono stati infine analizzati ed interpretati per comprendere quali sono stati gli effetti dei due differenti metodi di gestione del suolo sulle componenti studiate. In particolare, durante i periodi siccitosi le viti presenti nell’area rullata hanno mantenuto uno stato idrico migliore a cui è associata una maggiore attività vegetativa, il tutto grazie ai benefici apportati dallo strato pacciamante. Il dato più significativo sull’analisi delle uve è stato quello della produzione per pianta, che è risultata maggiore nelle viti dell’area rullata, sempre a conferma dei vantaggi apportati dalla rullatura. Nonostante i risultati incoraggianti, con particolare riferimento a stato vegetativo della vite e produzione di uva nell’area inerbita e gestita con rullatura, rimangono ancora molti interrogativi sui possibili effetti sinergici tra le variabili, pertanto risulta necessario approfondire la sperimentazione in futuro, per avere dati comparabili in diverse situazioni climatiche. In conclusione, la tecnica dell’inerbimento controllato tramite le colture di copertura (cover crops), permette di superare gli inconvenienti delle lavorazioni e pure di apportare una serie di miglioramenti. Tuttavia, la ricerca scientifica deve continuare ad aggiornarsi in modo da progettare inerbimenti poco competitivi nei confronti del vigneto, che siano in grado di conservare una buona percentuale di umidità nel terreno nei periodi di prolungata siccità e al contempo di fornire servizi agro-ecosistemici legati all’incremento di biodiversità funzionale. Queste strategie divengono per altro ancor più importanti visto il contesto di cambiamento climatico che stiamo vivendo. Infatti, l’adozione di pratiche sostenibili come l’inerbimento, oltre a fornire una serie di benefici diretti a livello agro-ecosistemico, può impattare positivamente a livello più ampio, quindi sul clima del pianeta, andando cioè a mitigare l’effetto dei cambiamenti climatici, con ricadute positive anche sulle coltivazioni stesse. Tutto ciò è possibile poiché, tra i numerosi servizi ecosistemici forniti dalle cover, rientra pure quello del sequestro della CO2, uno dei principali gas ad effetto serra.
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